sabato 10 aprile 2010

L'ANALISI: JUVECASERTA - TREVISO

Quella che andrà di scena domenica pomeriggio al "Theatre of dreams" casertano, il Palamaggiò, sarà una partita che varrà ben più dei due punti in palio: in caso di vittoria, la Juve da un lato allungherebbe sulle inseguitrici (le due lombarde, Cantù e Milano) e continuerebbe legittimatamente a covare le residue, ma pur sempre vivide, chance di secondo o anche terzo posto, dall’altro soprattutto metterebbe un’ipoteca quasi matematica sull’accesso ai playoff in quanto frapporrebbe tra sé e il nono posto (occupato proprio dalla Benetton) ben 8 punti, che con lo scontro diretto a favore diverrebbero 10, e pertanto permetterebbe ai bianconeri di concentrarsi solo ed unicamente sulla difesa delle prime quattro piazze valide per il fattore campo a favore in vista della off-season.

La partita dunque ha un peso specifico notevole, ma presenta pericolose insidie. La vittoria allo scadere contro Biella della settimana scorsa, ha rilanciato le speranze trevigiane di salvare una stagione altrimenti fallimentare per quelle che erano le premesse e gli obiettivi estivi. Treviso infatti ha vissuto sin’ora una stagione parecchio travagliata la quale ha messo in luce tutte le crepe di un progetto forse eccessivamente rischioso e soprattutto un’ormai non più velato malcontento nei confronti della dirigenza bianco verde( in particolare nelle persone di Buzzavo e Lefebre): a coach Vitucci è subentrato in corso d’opera un esperto conoscitore del basket nostrano quale il serbo Jasmin Repesa, vincitore di uno scudetto con la Fortitudo (nell’annata d’oro per l’Aquila 2005/06) e finalista per due anni consecutivi al comando della Virtus Roma (in entrambi i casi, sconfitta dallo schiacciasassi mensanino). L’ala americana Cartier Martin, a quanto pare particolarmente dedito ai bagordi notturni, è stato anch’egli tagliato per far posto al talentuoso KC Rivers, miglior marcatore del campionato di Legadue di quest’anno impegnato fino ad allora a trascinare la matricola Latina al miraggio- salvezza. Di recente è stato "sospeso dall’attività sportiva per motivi disciplinari" anche colui che è stato per un anno e mezzo il vero leader della squadra, la guardia statunitense Gary Neal, che ha fatto posto ad un altro cavallo di ritorno, il playmaker Bobby Dixon, già visto in casacca trevigiana lo scorso anno quando dovette sostituire per alcuni mesi il lungodegente Dashaun Wood, periodo nel quale fece vedere ottime cose. Fino ad oggi la Benetton non ha fatto ancora intravedere tutto il talento a sua disposizione, né un gioco particolarmente fluido, e nemmeno, a dir la verità, gerarchie ben definite. Un cantiere aperto, proiettato più a porre solide basi per il futuro piuttosto che per l’immediato presente. Ma guai a sottovalutare l’impegno, la Juve, pur essendo largamente favorita, non può permettersi di mettere in mostra prestazioni così opache come le ultime anche e soprattutto per il fatto che questa volta il miracolo lontano dalle mura amiche non è stato piazzato ancora una volta (Cantù ha vinto in volata la partita della settimana scorsa contro i bianconeri), e per la prima volta quest’anno sono arrivate due sconfitte consecutive. Sarebbe scontato dire che in una piazza che vive la pallacanestro, e la Juve, in modo così passionale e viscerale, sia subentrata un po’ di preoccupazione viste le ultime prestazioni, nelle quali evidente è stato un netto calo di intensità fisica soprattutto nei momenti finali delle partite. Coach Sacripanti e i suoi ragazzi sono dunque ora chiamati a piazzare un prestazione convincente, che possa spazzar via ogni timore o critica e soprattutto far tornare a risplendere il sole e la serenità su un campionato, è bene ricordarlo, disputato a prescindere da tutto, al di sopra di ogni più rosea aspettativa.

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