Mancano appena 80 minuti alla fine della regular season, e, tolto il primo posto matematico del solito Montepaschi, tutte le restanti posizioni, sia di vertice che di coda, sono ancora da decidere. Due partite che possono significare la salita in paradiso o la caduta all'inferno (quantomeno per le squadre che rischiano di retrocedere). Il paradiso la Juvecaserta se lo sta disegnando con fatica e sudore in maniera ineccepibile questa stagione, ma lo vuole coronare con la tradizionale ciliegina sulla torta agguantando quel secondo posto di cui per mesi è stata l'unica occupante. L'inferno lo vuole invece evitare a tutti i costi la Carife Ferrara di coach Giorgio Valli, una squadra che grazie ai cambi in corso d'opera sta disputando un girone di ritorno non così dissimile da quello della straordinaria annata passata. La Carife al momento è padrona del proprio destino in quanto vincendo entrambe le partite rimaste sarebbe salva matematicamente, cosa che nella città estense qualche settimana fa (orientativamente prima della vittoria a Cremona, che ha riaperto i giochi salvezza) era considerata un vero e proprio miraggio.
Entrambe le squadre dunque si giocano obiettivi molto importanti e quindi saranno fortemente motivate per guadagnare quei due punti in classifica che per la Pepsi significherebbero almeno terzo posto matematico, e per il Basket Club rappresenterebbero un piede nel prossimo campionato di A1.
Le due squadre tuttavia arrivano alla partita con animo molto diverso, se non totalmente opposto: Ferrara, proveniente da una esaltante striscia di 3 vittorie consecutive, nella quale è stata anche in grado di espugnare il Palaverde di Treviso, è delle due la squadra nettamente più in palla. Annovera tra le sue file probabilmente il lungo più in forma del campionato, quello Sharrod Ford che da quando è arrivato in Emilia sta trascinando la sua Carife alla salvezza a suon di doppie doppie. Il centro americano dunque, rappresenta il pericolo pubblico numero uno per la formazione casertana, la quale avrà bisogno pertanto anche di un sostanzioso apporto, soprattutto difensivo, da parte di tutti i suoi lunghi, non solo del solito Michelori, ma anche e soprattutto di Martin e di Marquis, chiamato a sostituire nuovamente il lungodegente Kavaliauskas.
Caserta invece arriva a questa partita con una sonora batosta sulle spalle ad opera della prima della classe, la Mensana Siena, che nel big match di domenica mattina ha schiacciato i malcapitati cestisti casertani sotto 41 punti di pura rabbia e furore agonistico in quanto evidentemente ferita nell'orgoglio dalle critiche ricevute in seguito alla partita persa in casa contro Treviso e stimolata dall'incontro sul campo della sua diretta inseguitrice. Gli unici a salvarsi nella sfortunata mattanza sono stati i due italiani, sempre più simbolo e orgoglio di questa squadra, e il lungo Kavaliauskas, il quale nonostante mesi di inattività ha comunque offerto una prestazione ampiamente sufficiente contro avversari ben più quotati ed in forma di lui.
In società e tra i tifosi dunque, ci si aspetta pronto riscatto dopo quella che molti hanno definito una figuraccia storica (e non hanno tutti i torti, visto che è stato battuto il vecchio record di scarto subito, un -38 risalente alla lontana stagione '85/'86). Fino ad oggi la Juve e i suoi atleti hanno sempre dimostrato di sapersi rialzare dopo ogni battuta d'arresto, e facendolo anche in modo convincente, segno che comunque c'è umiltà, intelligenza ed attaccamento alla maglia. Ora Caserta è chiamata a reagire, a dare un segnale forte all'intero campionato anche dopo la batosta più pesante della stagione. Mettiamola così, la partita di Ferrara sarà il banco di prova per capire se la Juve è davvero maturata e pronta, innanzitutto dal punto di vista psicologico, per affrontare i play-off non da vittima sacrificale ma da squadra che vuole giocarsela con tutti.
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