domenica 16 maggio 2010

L'ANALISI: JUVECASERTA - LOTTOMATICA ROMA

Siamo ormai arrivati all'ultima giornata di campionato. Una domenica all'insegna della tranquillità per quanto concerne la Juve e la sua avversaria, la Lottomatica Roma, entrambe già sicure dell'accesso ai play-off, e del dramma per altre squadre, in primis Biella e Ferrara, che la sorte ha messo contro proprio all'ultimo atto e che a questo punto si giocheranno la salvezza in 40 minuti.

La partita della Pepsi dunque non offre particolari motivazioni, se non per il fatto di trovarsi di fronte una delle più odiate rivali storiche, appunto la compagine romana. La Juve infatti è matematicamente terza e vincendo si porterebbe in seconda piazza proprio dietro all'inarrivabile Montepaschi. La vittoria tuttavia è un arma a doppio taglio, almeno in questo caso: infatti da un lato permetterebbe ai casertani di raggiungere il secondo posto (e dunque la matematica qualificazione in Eurocup), dall'altro però gli porrebbe dinanzi come primo ostacolo ai quarti di finale play-off, proprio la Virtus del presidente Claudio Toti. Di certo non l'avversario più abbordabile considerando che si tratta di primo turno, e che la Juve nel caso sarebbe la seconda testa di serie del torneo. Inoltre Roma, proprio in vista della off-season si è rinforzata allungando ulteriormente il suo già interminabile roster: si è aggiudicata infatti le prestazioni sia dell'esterno Darius Washington (ex promessa NBA), sia del lungo Joshua Heytvelt proveniente dal campionato turco nel quale ha avuto ottime medie (17.3 punti e 10 rimbalzi di media in 35 minuti).

Proprio per questo motivo infatti, molti tifosi sperano che la Juve possa perdere intenzionalmente la prossima partita proprio per evitare di dover superare uno scoglio così duro sin da subito. Perdendo infatti, dando per certa la vittoria di Milano a Treviso, la Pepsi scenderebbe al terzo posto, la Virtus salirebbe al quinto (dalla parte di tabellone di Siena) per poi incontrare rispettivamente Montegranaro (in caso di sconfitta interna della Sutor contro Teramo) o Bologna (in caso di vittoria sutorina) e Cantù. Insomma, i possibili abbinamenti e le variabili da considerare sono moltissime e infatti in casa Juve nessuno si concede un lusso del genere. I giocatori sono carichi, l'allenatore è determinato, e il tutto sembra essere orientato in ottica vittoria e quindi secondo posto.

Dal suo canto la Lottomatica di coach Boniciolli non è da meno: è consapevole che vincendo si porterebbe dalla parte di tabellone di Siena, ma è altrettanto cosciente di essere stata l'unica squadra assieme a Treviso a battere lo schiacciasassi di Pianigiani. Inoltre, in virtù della licenza triennale acquisita nel 2008 Roma già ha in tasca la partecipazione alla prossima Eurolega, e pertanto l'unico obiettivo stagionale rimasto sarebbe quello di cercare di contendere il tricolore al Montepaschi. Dunque, considerando che la finale si giocherà su 7 gare e non su 5 come quarti e semifinali, risulta essere decisamente più "facile" (eufemismo) battere la Mensana 3 volte piuttosto che 4. Questo ragionamento, tremendamente pragmatico e poco ortodosso, non è sfuggito al coach virtussino, che proprio per questo scenderà a Caserta solo per vincere ed risalire ulteriormente la classifica.

Nota finale l'ennesima triste, tristissima decisione dell'Osservatorio che nuovamente dispone la chiusura del settore ospiti del Palamaggiò e la vendita dei tagliandi esclusivamente ai residenti in Campania in occasione della gara contro i capitolini. Da quando Caserta è risalita in serie A, la partita tra Juve e Roma si è ufficialmente sempre giocata davanti ad un solo pubblico. Ci viene da domandare il perché si perseveri nel decidere in questo senso, nonostante il provvedimento faccia riferimento ad avvenimenti di oltre 20 anni fa e nonostante che molti degli attuali tifosi delle due squadre non siano nemmeno più a conoscenza di tali fatti. Perché continuare a punire ingiustamente quelle centinaia di appassionati che si vedono impedire una trasferta per avvenimenti accaduti per molti di essi prima della loro nascita? E perché dunque farli pagare per colpe che non hanno mai commesso? A cosa serve allora che le società spendano centinaia di migliaia di euro per offrire un settore ospiti a norma?

Questi sono i quesiti ricorrenti, che da ambedue le parti ciclicamente quando si incontrano le due formazioni vengono riproposti. Forse viene difficile capire che ognuno di questi singoli divieti (emanati a dozzine settimanalmente tra calcio e pallacanestro) rappresenta la sconfitta del sistema legislativo italiano: significa ammettere l'impotenza da parte di uno Stato di far fronte a delle normalissime manifestazioni sportive e ai rischi che esse eventualmente potrebbero provocare.

Parafrasando Albert Einstein: "Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana". Probabilmente Einstein oltre che essere un geniale scienziato era anche un discreto antropologo.


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