sabato 27 novembre 2010

L'ANALISI: JUVECASERTA - CANTU'


Foto: Francesco Russo
Il malato sta guarendo. 
L'elettroencefalogramma piatto delle ultime settimane che aveva fatto sprofondare la Juve in uno stato comatoso, tutto ad un tratto ha fatto registrare un prepotente sussulto, e piano piano sta riprendendo il suo naturale ritmo. Attenzione però, le 3 vittorie consecutive( 2 in Eurocup, a Samara e in casa coi polacchi dell'Anwil Wloclavek, e una in campionato sull'ostico campo di Brindisi) nell'arco di 10 giorni, non devono portare l'ambiente a pensare che tutto si sia magicamente aggiustato e che da ora in avanti il cammino casertano sarà un trionfo sempre crescente. Il malato sta guarendo appunto, ma non è ancora del tutto guarito. E' convalescente ed è ancora sotto terapia. La seconda vittoria consecutiva in Coppa ha indubbiamente velocizzato il percorso di guarigione, ma di certo non l'ha ultimato. I polacchi infatti, pur venendo a Caserta con ottime credenziali( nel primo incontro di Eurocup tennero testa per abbondanti 35' all'Alba Berlino finalista dell'ultima rassegna della competizione) si sono sin da subito dimostrati squadra poco probante: alcuni buoni giocatori( Jovanovic, Pluta e il centro Paul Miller), ma dal punto di vista organizzativo molto caotica. Infatti, cause principali della sconfitta contro la Juve sono state l'enorme numero di palle perse( ben 22, con conseguenti contropiedi subiti) e l'incapacità ad adattarsi efficacemente alla difesa casertana quando quest'ultima ha alzato l'intensità e la fisicità al livello che le è più congeniale. Nonostante ciò, i polacchi se la sono giocata fino alla fine, anche se la Juve è parsa sempre avere le potenzialità per portarla a casa agevolmente. E infatti, il break decisivo a metà terzo quarto è arrivato grazie al secondo quintetto, con il solo Bowers tra i titolari.
Nella prima metà di gara Caserta costruisce tanto, ma sbaglia l'impossibile: elementari lay-up sbagliati, ancora tanti tiri aperti sputati dal ferro e in aggiunta, anche una difesa eufemisticamente morbida. L'Anwil prova per ben tre volte l'allungo, ma puntualmente viene riacciuffato per i capelli dalle reazioni ad intermittenza casertane. Con questo andazzo si chiude il primo tempo, con la Juve sotto di 5. Come detto, nella ripresa la musica cambia, la fisicità e l'atletismo dei bianconeri salgono vertiginosamente d'intensità nonostante la mira dalla distanza continui a difettare e in pochi minuti Caserta tocca il +10. I polacchi provano l'ultimo arrembaggio arrivando anche a due possessi scarsi dalla parità, ma il rientro dei titolari casertani a metà quarto quarto chiude definitivamente i giochi. Si è vinto, si sono ricevuti finalmente gli applausi del pubblico( ?) del Palamaggiò( 1500 presenze per il ritorno ai gironi di una competizione europea dopo 18 anni), si sta lentamente riprendendo la strada maestra, ma si è altrettanto consapevoli che una prestazione come quella di martedì in Coppa non potrà presumibilmente bastare nell'anticipo di sabato contro Cantù, in campionato.

Sarà necessario essere più cinici e soprattutto non permettersi passaggi mentali a vuoto, visto che di fronte la Juve avrà la squadra psicologicamente più continua e fredda della Lega. Occorrerà inoltre essere intensi e aggressivi in difesa, non per 15' come contro l'Anwil, ma per tutto l'arco della partita, e soprattutto essere chirurgici dai 6.75. Cantù dal canto suo, è una squadra estremamente tattica, organizzata minuziosamente sia in fase difensiva che offensiva. E la Juve di Sacripanti,storicamente, ha sempre sofferto questo tipo di squadre( basti pensare alla Virtus di Lardo, vera e propria bestia nera), quindi sarà necessario riuscire ad ottimizzare al 100% tutto ciò che di buono si è costruito, senza il minimo spreco. La Bennet di coach Trinchieri, sino ad ora quinta ad appena 4 punti dalla capolista Milano,si è dimostrata anche squadra corsara: vittoriose sono state infatti le trasferte a Roma ed Avellino, campi notoriamente difficili per chiunque.


Inoltre, può contare su un organico discretamente folto e su ottime individualità: come Caserta, ha confermato gran parte del blocco che l'anno passato l'ha portata alle semifinali scudetto, ovvero Mazzarino, Leunen, Micov, Markoishvili, Ortner,Mian ed Urbutis. Il quintetto, molto ben assortito, vede in cabina di regia il rookie classe '85 Mike Green, playmaker modello Bo McCalebb, tutta forza fisica, esplosività ed intensità, devastante in campo aperto e capace di spaccare in due le difese; in guardia, il capitano canturino, nonchè bandiera del club brianzolo, Nicolas Mazzarino, mortifero praticamente in ogni lato della metà campo offensiva e dotato di un killer instinct fuori dalla media; il ruolo di ala piccola è occupato da uno dei prospetti più interessanti del roster canturino,Manuchar Markoishvili, georgiano classe '86, anche lui estremamente mortifero al tiro, ma anche ottimo difensore grazie al grande atletismo di cui è dotato. Come "power forward" troviamo Maarten Leunen, anche lui riconfermatissimo, classe '85 e anche lui non meno interessante del suo precedente compagno di squadra: 4 atipico, con una mano morbidissima da qualsiasi zona del campo e vero e proprio jolly tattico per coach Trinchieri che lo può usare indifferentemente sia da ala piccola che da ala grande, a seconda delle esigenze; chiude il quintetto il centro ex Reggio Emilia Ben Ortner, solido a rimbalzo e in difesa, ma anche affidabile in fase offensiva. Anche la panchina non è da sottovalutare in quanto costituita sia da giocatori di esperienza che da giovani desiderosi di affermarsi: come cambio del playmaker troviamo Jonathan Tabu, anche lui classe '85, belga di nazionalità ma congolese di nascita, messosi in luce sia in campionato per la qualità di gioco apportata nei minuti concessigli da coach Trinchieri, sia soprattutto in Eurocup contro il Panellinios, contro il quale fu autore di ben 17 punti con 3/4 da 3 e 4/4 ai liberi; il ruolo di "2" è occupato da un altro espertissimo giocatore del nostro campionato, Michele Mian, ovvero il tiratore in grado di entrare dalla panchina e in un paio di minuti spaccare in due la partita a favore dei suoi. In ala piccola troviamo invece Marco Diviach, triestino classe '88, che nell'ultima stagione milità in B1 col Gira Ozzano di Sabatini. Il ruolo di centro, infine, è occupato dal giocatore con più esperienza internazionale della squadra, Denis Marconato, uno degli ultimi reduci ancora in attività dell'argento olimpico del 2004 ad Atene, con un passato a Treviso, Milano e Siena, e all'estero a Barcellona.




Insomma, è chiaro che la partita di sabato sera sarà particolarmente ostica, sia a livello tecnico e tattico, che a livello psicologico. Vincendo, la Juve farebbe un salto in avanti pazzesco verso la via della guarigione, in quanto non solo otterrebbe la quarta vittoria consecutiva( e quindi i 4 punti in campionato che la allontana dalle posizioni calde della classifica), ma anche perchè si imporrebbe contro una diretta rivale con cui lo scorso anno ha condiviso una stagione molto simile. Certo è, come detto, che bisognerà giocare tutt'altra partita rispetto a quella di martedì scorso in Eurocup, e di questo, anche Sacripanti, il suo staff e gli stessi giocatori, ne sono ampiamente consapevoli.
Infine, in settimana si sono fatte registrare novità per quanto riguarda la vicenda delle dimissioni del presidente (?) Caputo.
Ecco il comunicato stampa uscito nella giornata di venerdì sul sito online della società:

"L'assemblea della Juvecaserta basket s.r.l., riunitasi in mattinata, ha nominato il socio FrancescoGervasio alla carica di presidente della società.Il nuovo presidente, insieme a tutti i soci, incontrerà la stampa lunedì prossimo alle ore 17.00 presso la sede della Ibg in piazza Matteotti 47 - Caserta
Francesco Gervasio è nato a Napoli l'8 gennaio del 1971, sposato e con 2 figli, ha seguito da sempre la Juvecaserta, di cui è stato atleta nelle varie formazioni giovanili. E' contitolare della società Uptown snc, che opera nel campo della rappresentanza di articoli diabbigliamento."


Questa decisione ha fatto enorme scalpore in città, e non poteva essere altrimenti: tutti si chiedono cosa ci sia di tanto grave dietro dimissioni dello storico presidente. Pochi credono che possa esserci solo la striscia di 5 sconfitte consecutive in campionato( 7 considerando l'Eurolega), peraltro prontamente riscattata dai 3 successivi consecutivi in 10 giorni tra campionato ed Eurocup. C'è chi ritiene che vi sia stata una rottura con lo staff tecnico, in particolare con coach Sacripanti, altri invece con qualche membro della dirigenza. La verità in tutta questa situazione è nota a pochi, anzi, forse solo ai diretti interessati, a noi tifosi non resta che aspettare e sperare che tutto si concluda al meglio. Non condividiamo le ipotesi catastrofiste avanzate da qualcuno secondo cui ci troveremmo a rivivere un nuovo '98, in quanto Caputo si è solo dimesso dalla carica di presidente, ma da nessuna parte ha asserito di voler abbandonare la Juve al suo destino, cedendo anche le quote societarie che gli spettano. Pertanto, al momento, possiamo solo dire di trovarci in una situazione di transizione, la cui risoluzione non sarà di certo immediata e che pone numerosissimi interrogativi, ma che confidiamo abbia un esito felice. D'altronde, non dimentichiamoci che c'è di mezzo Caputo, l'uomo dei miracoli, l'uomo della rinascita, l'uomo grazie al quale la Juve come l'araba fenice è risorta dalle sue ceneri scalando prima le cime impervie del dilettantismo nei primi anni del nuovo millennio, e poi quelle ancor più difficili ma altrettanto allettanti del professionismo, fino a raggiungere il suo apice con i risultati incredibili della scorsa stagione. Caputo sino ad oggi non ci ha mai traditi, ha rispettato la tabella di marcia e in 10 anni ci ha riportati dal fallimento alla serie A, e inoltre ha anche riacquistato i titoli sportivi della storica Juvecaserta pre fallimento appena un anno fa. Tutte queste cose non devono andare dimenticate, per cui noi continueremo a credere che finchè ci sarà Ross nella Juve, come presidente, come azionario, finanche come semplice tifoso, noi saremo in buone mani e non potrà accaderci nulla che non porti ad un miglioramente della "nostra" Juve. Forza Presidente, siamo con lei.

Nessun commento:

Posta un commento