Girovagando senza meta per la rete, ho trovato su un forum questo pezzo (a mio parere bellissimo) su Charles Shackleford. Postarlo sul blog mi è parso d'obbligo!
[...] Siamo al '90-'91 e Shack approda in Campania: se volete particolari sull' avventura basta passare da Ozzano Emilia ed incontrare Max Rizzo cui Shack incollò la portiera dell’utilitaria un paio di volte, imbrattandola con spray pseudo-calcistici solo per fare arrivare lui e lo scafatese Longobardi in ritardo per un paio di allenamenti, facendo cadere i sospetti sui tifosi della pedata. Marcelletti s'altera non poco chiedendosi "Ma sti 2 str**** sono il nono ed il decimo, che ca*** vuole la gente da loro!" ed i 2 sono costretti a portare le paste per calmarlo. Buonasera, pausa d’allenamento e Shack e Nando selezionando un paio di paste cui sostituire la crema con vaselina d.o.c.
Naturalmente vengono ingurgitate proprio da Marcelletti e per il resto della stagione il pino viene tenuto particolarmente caldo dai 2 di cui sopra.
Ma Shack aveva anche altre perle, andava negli States, tornava ma lasciava le chiavi del suo appartamento italiano in Sud Carolina: ALBERGO. Sennò giocava anche ogni volta con un paio di scarpe nuove, solo che una volta va in trasferta a Reggio Emilia e si porta dietro due sinistre. Shack provava disperatamente ad infilarsene una nel destro sotto gli occhi di uno stralunato Marcelletti che, mani nei capelli, commenta “Str****, ma che ca*** di americano abbiamo preso...”. Solo che almeno Charles in trasferta ci andava con scarpette ginniche (un 57 cenerentoliano) così si fascio le caviglie e giocò con quelle giusto in tempo per fatturare un 24+26.
Ma la gag più bella deve ancora venire: Charles era solito andare in trasferta con un sacco di contanti, sempre 2 o 3.000 dollari: autostrada Roma-Napoli (sinceramente sarei curioso di sapere se a Frosinone quelli delle 3 campane l’hanno beccato...), Enzino al volante, Shack al suo fianco coi presidenti spirati sparsi sul cruscotto. Segnale e come per magia 3 finestrini si aprono contemporaneamente ad una velocità di crociera vicina ai 160 km: BANCONOTE SPARSE SULL’ASFALTO! Shack ordina allo scugnizzo di fermarsi e torna indietro a piedi in piena notte a recuperare il possibile, terrore negli occhi dei colleghi "Stavolta lo asfaltano!". Immaginate la scena, un 7 piedi di colore che scarta i veicoli per recuperare i suoi bigliettoni e, dopo averne trovati più della metà, torna in macchina felice come un bambino.
Ma non possiamo nemmeno non raccontare la storia di Franco Him, che altri non era che il magazziniere dei casertani, Franco Gabriele, solo che Charles non capiva mai quale era il nome e quale il cognome, così non ricordava né l’uno né l’altro. Perciò all’ennesima domanda "Franco who?" Esposito gli rispose "Franco him", indicandolo col dito e Shack partì col sorrisetto sotto al baffo. Mesi dopo Charles doveva andare in aereoporto ed alla domanda "Chi ti accompagna ?", rispose teneramente "Mr. Him", ed allo sguardo attonito del dirigente che l’aveva interpellato, specificò "Franco Him". Inutile aggiungere che il taglio da ultimo dei Mohicani sfoggiato da Enzino qualche mese prima della sua trionfale (e sfortunata) finale fu made in Shack.
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