sabato 20 aprile 2013

#WHITEMENCANWIN


Se avessimo avuto un nichelino per ogni volta che questa stagione c'hanno detto "Che impresa la Juve!", adesso non solo saremmo salvi economicamente, ma potremmo acquistare Avellino e trasformarla in una squadra satellite, anche senza avere una foresteria. Così, per hobby.
Mancanza di originalità nelle penne nazionali? Un po' si, ma d'altronde, che altro vuoi dire a 'sti ragazzi qua, quelli che stanno stupendo l'Italia cestistica?

Fossimo stati negli Stati Uniti, adesso Sacripanti sarebbe sulla copertina del Times come Sportsman of the Year, e pure su quella di Vogue, dove con il suo inconfondibile look farebbe sicuramente la sua porca figura.
E invece no, ci accontentiamo di molto meno, due pagine tra rosea e corsport, e quel sano senso di soddisfazione nel sapere che, da qualche parte, in Italia, un cestofilo si alza e inizia a supportare la nostra Juve. 

Vuoi vedere che magari c'ha pure "i sordi" e svoltiamo la stagione?
Magari no, però chissene e continuiamo a confidare nella sorte, che il cane, a furia di mozzicare lo stracciato, prima o poi si stancherà, o no?


Torniamo a noi però.

Non abbiamo intenzione di scrivere righe poetiche da dedicare alla "Juve dei Miracoli", sia perchè non siamo capaci, sia perchè ormai lo fanno tutti.
Allora ve la mettiamo molto semplice, e arriviamo al dunque. 



Vi ricordate dov'eravate lo scorso 30 dicembre? Io si.
Ero in un PalaDelMauro sempre molto accogliente, ed eravamo 600. C'era una squadra molto più forte, con ben altre ambizioni, c'era un "tifo" che cantava a squarciagola per 38', il tempo di vedere le proprie certezze svanire. C'era lo stesso pubblico che esultava come un pazzo, con il giro di campo di Shakur dopo una schiacciata sotto la nostra curva.
In altri tempi avremmo preso quello schiaffo in pieno volto, e saremmo rientrati a Caserta, in notturna, con le pive nel sacco.
Invece no, quella sera, senza Akindele fuori per falli, accadde qualcosa.

Maresca vola in cielo per tirare giù un rimbalzo in attacco sulla testa di Dragovic, Gentile si aggiusta e scaglia la tripla, poi un boato. 


Domenica 21 Aprile c'è un Derby, c'è uno scontro play-off, ci sono delle giovani reclute malarmate contro sua maestà Jaka Lakovic e i suoi luogotenenti. E non saranno in gita.
Tutto questo importa a qualcuno? A me no, francamente.
Io sarò lì perchè questa squadra, questa sparuta rappresentanza di una tempra d'uomini scomparsa da tempo, tra checche in calzamaglia e papponi attaccati al soldo, è la cosa migliore accaduta a questa Juve dal '91 ad oggi, strappa lacrime e braccia al cielo ogni santa domenica, e se leggete di Caserta in un' ottica positiva, che esula da camorra e malagestione della Reggia, lo dovete principalmente a loro.


Chi non viene vale meno di un Mojito sulle spiagge libanesi. (ogni riferimento col cazzo che è puramente casuale).

Ci vediamo al PalaMaggiò.

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