sabato 6 novembre 2010

L'ANALISI: MENSANA SIENA - JUVECASERTA


Jones e Stonerook lottano per il
possesso (www.menssanabasket.it)
E l'occasione per il pronto, e a questo punto obbligato riscatto è già fissata: domenica 7, Palasclavo di Siena, ore 12.00. L'avversario non è dei più abbordabili, anzi, forse il peggiore che potesse capitare, sia per la forza del roster senese, che, nonostante gli addii di Mc Intyre, Sato ed Hawkins, rimane di primissima qualità, sia perchè i biancoverdi sono reduci dalla bruciante sconfitta di Varese, nonchè primo scivolone dei pluri campioni d'Italia in questa stagione. Il calendario pertanto è stato in questo caso crudele, mettendo davanti alla strada, già in salita, dei bianconeri l'ostacolo più duro da superare, per di più motivato nel volersi riscattare davanti al proprio pubblico.Nelle strategie iniziali della società c'era l'aspettativa di arrivare a questa partita avendo quantomeno difeso i punti messi in palio tra le mura amiche. Anche un 1-3 sarebbe stato visto con perplessità dalla piazza, ma per certi versi poteva essere comprensibile visto lo stato di continua evoluzione dal punto di vista dell'amalgama che sta subendo il roster bianconero, con l'inserimento di Williams nei giochi di coach Sacripanti e con l'adattamento lento ma a quanto pare efficace di Martin Colussi, reduce da una prestazione estremamente positiva nell'ultima, deludente partita al Palamaggiò contro Pesaro, persa, è vero, solo dopo un overtime, ma passata quasi tutta ad inseguire i biancorossi, scesi in Campania privi di Diaz e senza il suo sostituto, ma comunque concentrati, motivati e consapevoli dei loro mezzi per poter fare risultato. In effetti, sono innegabili i meriti della Vuelle, capace di rimanere in partita mentalmente per tutti i 45', dopo aver subito la fortunosa( ma non meno meritata e voluta) tripla di Colussi a fil di sirena, che psicologicamente avrebbe potuto dare il colpo del quasi KO alla squadra allenata da coach Dalmonte. Niente di tutto ciò, parziale shock dei pesaresi che a 2 minuti e mezzo circa dalla fine dell'overtime si portano sul +8, approfittando di un Juve, per l'ennesima volta, distratta, ferma sulle gambe in difesa ed inconcludente in attacco dopo essere riuscita a risalire la china. Buio profondo per la Juve, che, per la seconda volta consecutiva in altrettante uscite casalinghe, esce dal campo tra i fischi dei suoi sostenitori, a questo punto tutt'altro che ingiustificabili. A fine partita l'IBN cantava il coro che ogni tifoseria spera di non intonare mai: "fuori le palle". Eloquente, diretto e assolutamente comprensibile da parte di una tifoseria capace di arrivare finoa Mosca per amore di questi colori.

La Montepaschi Siena 2010/11
(www.menssanabasket.it)
Per la prima volta dopo 4 anni, Siena ha subito una rivoluzione tale da mettere in discussione il proprio dominio in Italia. Minucci e Pianigiani infatti hanno individuato il 2010 come l'anno X, quello della rifondazione, quello che pone fine al ciclo d'oro culminato con l'ennesimo scudetto vinto 4-0 al Forum di Assago, sempre contro Milano. Partite vere e proprie leggende del basket senese come Terrell Mc Intyre, Romain Sato e Ben Eze( oltre al naturalizzato bosniaco Domercant e al "Falco" David Hawkins, di ritorno proprio a Milano) i biancoverdi in estate si sono trovati costretti a ricostruire quasi dalle fondamenta il roster: l'arrivo di maggior spicco riguarda il ruolo di playmaker, precedentemente occupato da T-Mac, adesso invece dall'ex Partizan Bo McCalebb, assolutamente devastante in campo aperto e in contropiede, da migliorare invece a difesa schierata e in quanto a visione di gioco( caratteristiche in cui il suo illustre predecessore eccelleva, pur non essendo dotato dello stesso debordante atletismo). Al playmaker americano è affiancato un cavallo di ritorno, Rimas Kaukenas, il quale, dopo aver lasciato un opaco ricordo a Madrid, torna alla casa madre, dimostrandosi in queste prime uscite quasi rinato. Completa il trio di esterni titolare l'ala piccola David Moss, l'anno scorso in prestito a Bologna, in attesa però che si ristabiliscano le condizioni fisiche di quello che al momento è il vero mistero del roster mensanino: Malik Hairston. Anche lui è un "3", proveniente dalla D- League dove ha dominato in lungo e in largo, ex Spurs, ma che si ritrova fermo ai box da quest'estate tanto da obbligare la società senese a richiamare proprio l'ex Virtus e Teramo Moss.
Andrea Michelori, il grande ex del
match (www.menssanabasket.it)
Il ruolo di "4" è l'unico a non aver subito consistenti variazioni: il duo inossidabile Lavrinovic- Stonerook garantisce talento e tecnica da una parte e difesa, rimbalzi, grinta e agonismo dall'altra. Completa il quintetto il lungo Milovan Rakovic, giocatore fisicamente imponente, discreto nel pick and roll e dotato non di grandissima tecnica ma capace di garantire quella presenza nell'area pitturata necessaria anche per tenere botta in campo europeo. La panchina, estremamente lunga e fornita, è occupata innanzitutto da Nikos Zisis, esperto playmaker ex CSKA, il quale, già guardaspalle di lusso di Mc Intyre l'anno scorso, si appresta ad offrire gli stessi servigi anche al neo arrivato McCalebb. Segue nel ruolo di guardia tiratrice, il giocatore italiano più talentuoso dopo i 3 NBA, Pietro Aradori, già miglior italiano del campionato l'anno scorso con la maglia di Biella( nonchè miglior realizzatore tra i suoi connazionali in Serie A). L'ala piccola di riserva è il sempreverde Marco Carraretto, una sicurezza per coach Pianigiani, nonchè suo pretoriano anche in azzurro, capace di entrare in campo e garantire elevatissima qualità in pochissimo tempo. Il reparto lunghi infine è completato dall'ex bianconero Andrea Michelori, che proprio con la Juve ha raggiunto nei due anni di militanza l'apice della sua carriera, e da un altro fedelissimo di Pianigiani, Tomas Ress, lungo atipico abile nel gioco lontano da canestro e dotato di ottima mano anche dall'arco.

L' Inferno BiancoNero a Siena
Come se non bastasse tutto ciò a rendere complicata( eufemismo) la strada della Juve verso i suoi primi 2 punti, Caserta non potrà nemmeno contare sull'apporto dei propri tifosi, che, anche nella città del Palio, erano pronti a venire in buon numero, per sostenere la squadra e per portarla, se necessario, loro stessi alla vittoria con l'incessante e commovente sostegno di cui sono capaci. Decisione, caduta come un fulmine a ciel sereno, del CASMS, l'organo ufficiale dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive, quello, per intenderci, che già in passato ha vietato per ben due anni le trasferte ai tifosi bianconeri a Roma. Incredula, la società bianconera non ha mancato di evidenziare il proprio dissenso a una decisione tanto inaspettata quanto, almeno all'apparenza, assurda, incoerente e priva di qualsiasi effettiva legittimità, alla luce dell'assoluta indifferenza che regna tra le due tifoserie, di cui, per di più, si ha avuto testimonianza nelle ultime due stagioni, quando i casertani hanno potuto assistere tranquillamente al match( per di più in numero tutt'altro che esiguo, soprattutto l'anno scorso quando furono in 400) senza creare alcun tipo di tensione, come ammesso anche da molti senesi. La decisione del CASMS tuttavia, giustifica il "comportamento deplorevole dei tifosi campani" riferendosi a quanto accaduto nel prepartita del match tra Caserta e Pesaro di domenica scorsa, ovvero assolutamente nulla di evdidenziabile a tal punto da essere punito in maniera così drastica: entrambe le tifoserie sono entrate con 4' di ritardo all'interno della struttura, in precendenza tuttavia c'è stato solo un lancio di petardi da ambo le parti, ma il tutto si è svolto in maniera "tranquilla" in quanto non sussistono referti medici o dei carabinieri che parlano di alcuno scontro fisico tra i due gruppi. Niente di niente. O meglio, qualcosa di risolvibile, in maniera equa, con una semplice multa. Onestamente, questo appare ai tifosi casertani e non solo un vero e proprio abuso di potere volto quasi a calcare la mano sui tradizionali luoghi comuni che da decenni attanagliano queste terre e che Caserta, e nel caso contingente la Juve e i suoi tifosi, in questi anni sta tentando con enorme difficoltà di togliersi di dosso senza riuscirci mai definitivamente, colpa anche delle istituzioni che, nonostante molteplici testimonianze di civiltà e correttezze del popolo casertano, non mancano mai di prendere decisioni alquanto discutibili nei suoi confronti, senza tuttavia adottare lo stesso metro di giudizio nei riguardi di altre situazioni( Palermo- Catania dopo appena 3 anni dalla morte di Raciti di nuovo tranquillamente a settore ospiti aperto, solo per citarne uno). D'altronde non possiamo essere eccessivamente esigenti con chi ci governa, siamo in Italia, il paese dell'ignoranza, del pressapochismo, delle contraddizioni, della corruzione( soprattutto politica) e della tessera del tifoso che svuota gli stadi e in particolare i settori ospiti e che mescola i tifosi locali con quelli provenienti da fuori, magari anche rivali, aumentando in maniera vertiginosa il rischio di scontri tra le tifoserie, quando il suo obiettivo di partenza sarebbe quello di evitarli. Insomma, la solita Repubblica delle Banane.



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