Vincere non è tutto, l'importante è partecipare, vincere è l'unica cosa che conta. La competizione sportiva da sempre viene interpretata in maniera molteplice e diversamente a seconda del livello della stessa (amatoriale, agonistica, professionistica). Nel caso della Serie A italiana di basket, in particolare nel caso della Juve, l'ambiente bianconero dopo la prima vittoria casalinga e stagionale contro Cremona si è indubbiamente schierato dalla parte dell'ultima interpretazione. Bisognava vincere, in qualsiasi modo e con ogni mezzo, e vittoria, fortunatamente, è stata. E la partita, semmai ce ne fosse bisogno, oltre al verdetto finale ha anche chiarito un concetto noto a tutti ma che talvolta vale la pena ricordare: tutte le maggiori fortune per una squadra di basket passano per la difesa. Il "basta fare un punto più di loro" ha sempre portato, tutte le squadre che lo hanno adottato, a sonore delusioni, a meno che il divario tecnico/atletico tra le due squadre sul campo non sia abissale (esempio pratico e chiaro: Team USA @Olympics 2012).
Ora, passino (ma almeno per quanto mi riguarda fino ad un certo punto) i 97 punti subiti al Forum contro gli impomatati di "Re Gioggio" (di cui 77 nei primi 30' scarsi), ma 42 punti contro una diretta concorrente in appena un tempo sono un'enormità che nemmeno noi (!!) possiamo permetterci. E infatti alla ripresa delle ostilità a Johnson, Harris e Huff, veri e propri mattatori del vantaggio cremonese (+6) all'intervallo, è stata messa la tradizionale museruola da due mastini difensivi come Maresca e Mordente (quoque tu Marco, c'ha messo poco a farsi applaudire eh?). Il resto è cronaca: 18 punti negli ultimi 20' decisivi sono il magro bottino concesso ai lombardi di Attilio Caja.
Siamo d'accordo quindi, teniamoci i due punti, ma oltre al risultato e alla prova di carattere nel risalire la china e vincere c'è poco da salvare: la condizione fisica di alcuni giocatori è ancora deficitaria (Chatfield non doveva giocare, Gentile non era al meglio e di Wise si è già detto tutto), mentre altri stentano a trovare una sistemazione in campo apparendo come pesci fuor d'acqua (Jelovac, su cui già iniziano a circolare voci di taglio). Insomma, il lavoro non manca ed è tanto, ma a questo punto si può solo migliorare. E poterlo fare allontanando la zona calda già alla seconda giornata non può che far ben sperare.
L'AVVERSARIO: Angelico Biella.
Dicevamo, Biella: palazzetto all'avanguardia, società non ricchissima ma solida e lungimirante e squadra costruita per salvarsi ma, soprattutto, per dare inizio ad un progetto di crescita che possa portare risultati nel medio-lungo termine. L'inizio, come detto, non è stato dei più incoraggianti: preventivabile sconfitta a Sassari all'esordio e inopinato scivolone casalingo di misura contro Pesaro.
Se qui a Caserta volano paroloni grossi contro il fato avverso, anche in Piemonte, seppur in un dialetto meno colorito del nostro, il rapporto con la Dea Bendata non è propriamente dei migliori: in Sardegna out per infortunio Soragna, Laganà e Chrysikopoulos + Chiacig mandato a referto ma non schierato in campo, mentre contro la Scavo ancora fuori i primi due. Contro la Juve dovrebbe rientrare Laganà, mentre il greco e capitan Soragna saranno ancora fermi ai box (e considerando l'importanza tecnica e il carisma dell'ex Benetton trattasi di assenza pesantissima).
I guai fisici non sono gli unici "tormenti" di coach Cancellieri: il rookie Russell Robinson, arrivato in pompa magna come il go-to-guy dichiarato della squadra, sta facendo non poca fatica ad adattarsi al nostro campionato ( 4pt. e -5 di valutazione nel primo match, 15 pt. con 5 perse e 7 di valutazione nel secondo). Un po' meglio l'altro esterno a stelle e strisce, Ramone Moore, che però sta palesemente litigando col tiro da oltre l'arco (1/6 fin qui per uno arrivato in Italia con la fama di essere comunque un tiratore affidabile) e Craig Brackins, che nemmeno ha convinto particolarmente al punto che la società ha formulato un'offerta ufficiale a Stefano Mancinelli, proprio per sopperire alla discontinuità dell'ala USA e alla condizione di Chrysikopoulos, che pare non essersi ancora ripreso al meglio dal grave infortunio della passata stagione.
Nonostante ciò, ci sono comunque note positive: Jaramaz, play-guardia serba classe '91, con una prestazione clamorosa contro Pesaro (23pt. + 6 rimb. e 29 di valutazione) si candida prepotentemente per un ruolo da titolare. Jurak è la solita sicurezza ( e il giocatore pulito di sempre, piacevole da giocarci contro come i granelli di sabbia nella retina del costume), mentre il centro USA Mavunga è stato indubbiamente il giocatore più solido e continuo dei suoi (16 pt. + 9 rimb. per 22.5 di valutazione di media).
ROSTER:
ROBINSON-MOORE-RASPINO-BRACKINS-MAVUNGA
LAGANA'-JARAMAZ-JURAK-CHIACIG
Mix tra giovani talenti e veterani: ai sempre verdi Chiacig, Soragna e Jurak si affianca un gruppo di ragazzi di belle speranze scelti dal duo Cancellieri-Atripaldi. Come idea di squadra si è scelto, grosso modo, di seguire quella dei due esterni USA con punti e assist nelle mani. E' andata benissimo lo scorso anno con l'esplosivo duo Pullen-Coleman , non sta andando benissimo con Robinson-Moore che, assieme a Soragna, completano il reparto esterni biellese. Trasferendoci sotto le plance troviamo una squadra di tutt'altro spessore rispetto a Cremona. Se, infatti, contro i lombardi, le nostre torri avrebbero avuto la possibilità di fare terra bruciata, contro il reparto interni piemontese (Brackins-Mavunga e Jurak-Chiacig a subentrare) la gara è tutta da giocare.
Dalla panchina si alzano infine il giovane play-guardia Marco Laganà (classe '93), che, coincidenza vuole, abbia esordito in A proprio contro la Juve nel gennaio 2011, Jamaraz, di cui si è già detto, occasionalmente l'ala classe '93 De Vico e il duo Jurak-Chiacig a dare esperienza e solidità al quintetto.
LA CHIAVE:

Tutti ci aspettiamo un pronto riscatto da Jelovac, che, in virtù della sua atipicità, potrà essere un terminale offensivo da prendere in considerazione (anche se contro la difesa dura di Jurak non sarà compito facile), ma il giocatore chiave tra i bianconeri, per caratteristiche tecniche, è probabilmente Jonusas: Biella non ha giocatori adatti a marcarlo e il fatto che il lituano giochi indifferentemente dietro l'arco e in post-basso ne fa un vero e proprio grattacapo per la difesa biellese.
PRONOSTICO:
Troviamo una squadra che sta peggio di noi, e già di per sé è una notizia: classifica a parte, gli infortuni li hanno martoriati e le defezioni sono pesanti. Il fatto di essere a quota zero è una motivazione forte per vincere, ma mette anche enorme pressione sulle spalle di giocatori che, presumibilmente, in vita loro non l'hanno mai avuta o quasi. Sulla carta la partita sarebbe equilibrata, ma in queste condizioni prendo la Juve senza se e senza ma.
Biella-Caserta 45%-55%
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