Foto F. Russo |
Per quanto riguarda la Coppa Italia, lo 0-5 iniziale inevitabilmente peserà di più proprio per l'esiguità del tempo rimasto, in quanto al giro di boa i giochi già saranno fatti: visto l'andamento delle (molte) squadre a metà classifica e soprattutto gli esiti negativi degli scontri diretti con molte di queste( Pesaro, Biella, Sassari e Bologna) per l'accesso alle Final Eight saranno necessari non meno di 8 punti, ovvero giusto il doppio del bottino in classifica che al momento hanno i bianconeri. Il calendario nemmeno aiuta la Juve nella sua piccola impresa: 4 impegni contro avversarie di pari livello se non superiori come Avellino, Roma, Milano e Treviso( contro i capitolini unica gara in casa) e poi tra le mura amiche contro una Teramo che definire rinata è poco( colpacci esterni ad Avellino e a Varese). Sarà necessario, pertanto, vincere almeno 4 di queste partite per assicurarsi la partecipazione alle Final Eight. Una piccola impresa, come detto in precedenza.

Il roster irpino, al pari di quello casertano, risulta ben fornito e decisamente meriterebbe una classifica migliore di quella attualmente occupato: in cabina di regia troviamo il ritorno del "figliol prodigo", Marques Green, folletto di 165 cm che 3 anni fa portò la sua Scandone a vincere la Coppa Italia e alla fase a gironi dell'Eurolega arrivando addirittura in semifinale scudetto. Pur pagando, soprattutto difensivamente parlando, la taglia ridotta( al punto da creare sistematici mismatch contro i suoi avversari diretti), è dotato di un'eccellente visione di gioco oltre che di un tiro dalla distanza mortifero che lo rende spesso il pericolo numero uno per le difese. Lo spot di guardia è occupato dall'ex Casale Monferrato Taquan Dean, ultimamente nomade tra Grecia e soprattutto Spagna, che, grazie al passaporto proprio spagnolo, si erge a vero colpo da novanta della faraonica campagna acquisti della società del presidente Ercolino.
"T", come è scherzosamente soprannominato dagli amici, annovera tra le sue maggiori abilità penetrazioni fulminee dovute ad una grande esplosività, oltre che una mano, sia da dietro che oltre l'arco, assolutamente da non trascurare. Ma il vero jolly, anche in virtù del suo passaporto sloveno, probabilmente l'uomo più utile dell'intero roster biancoverde, è Omar Thomas, ala piccola tutto fare, che per anni ha dominato la scena della Legadue tra Rimini e soprattutto Brindisi( avventura coronata con la promozione della scorsa stagione), ma anche al piano di sopra nell'ultima vera Sebastiani di coach Lardo, di cui fu uno dei principali artefici della miracolosa salvezza reatina. OT è in grado praticamente di far tutto: è il miglior difensore della squadra( al punto da essere in grado di difendere su 3 ruoli), offre la sua pazzesca energia anche a rimbalzo, sia offensivo che difensivo, e fornisce un cospicuo apporto anche in attacco dove quest'anno viaggia a 15 punti di media e 16 di valutazione a partita. Nel ruolo di "4" troviamo Szymon Szewczyk, lungo polacco che, oltre al nome assolutamente impronunciabile, è dotato di grandissima solidità che spesso garantisce ai suoi compagni preziosi extra possessi. Il ruolo di centro, per il secondo anno consecutivo dopo l'exploit dello scorso anno che lo ha reso tra i più forti pivot del campionato, è occupato dallo statunitense Chevon Troutman: nonostante peso e altezza non siano quelli di un centro dominante, la sua naturale predisposizione al rimbalzo, il suo senso della posizione, conditi anche da una insospettabile precisione al tiro, lo hanno reso un pericolo per i lunghi avversari.
La panchina è quantitativamente e qualitativamente ben fornita: Valerio Spinelli come cambio del playmaker, Dimitri Lauwers come back up della guardia, Linton Johnson e Roberto Casoli come cambio dei lunghi, che offrono l'esperienza necessaria per sopperire alle eventuali mancanze dei titolari, mentre invece non manca nemmeno la freschezza e il talento della giovane ala classe '86 Riccardo Cortese, cresciuto nelle giovanili della Fortitudo Bologna.
Infine, come da tradizione per la trasferta avellinese, la Juve sarà seguita da un elevato numero di tifosi: c'è chi parla dei soliti 1000/1500, ma c'è anche chi azzarda numeri stratosferici quali 2500. In ogni caso non è dato sapere con precisione quale sarà il flusso dei tifosi casertani al PaladelMauro in quanto la maggior parte acquisterà il biglietto direttamente il giorno della partita ai botteghini. In città si respira finalmente aria leggera e c'è la volontà, sia da parte dei tifosi che da parte della squadra, di continuare il filotto di vittorie e quindi di andare ad espugnare anche un campo in cui la Juve non è mai uscita vittoriosa. In un certo senso, c'è la voglia di scrivere un piccolo pezzo di storia, ma soprattutto di continuare ad assumere sempre più fiducia e consapevolezza dei propri mezzi in vista, magari non delle Final Eight, ma quantomeno per i playoff scudetto.
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