sabato 18 dicembre 2010

L'ANALISI: MONTEGRANARO - JUVECASERTA

Dopo il crollo di Cremona e la pesante imbarcata subita presso la O2 Arena di Berlino contro l'Alba( seguita dalla contestazione dei tifosi presenti in terra tedesca), la Juve si apprestava a giocare due partite che potevano costituire un primo, serio, spartiacque per la stagione e per i suoi obiettivi: la partita casalinga contro Varese serviva per ricacciare nuovamente indietro la zona calda della classifica, quella che sarebbe andata in scena appena 2 giorni dopo, contro i russi di Samara, rappresentava lo spareggio per passare il turno ed accedere alle Last 16 di Eurocup, ovvero l'obiettivo minimo prefissato in società per quanto riguarda questa prima esperienza in Europa.

Nonostante quindi una situazione tutt'altro che tranquilla, la Juve ha inanellato nel giro di 72 ore forse le due prestazioni più convincenti della sua stagione( assieme alla partita persa negli ultimi secondi a Siena): contro Varese esplode tutto il potenziale della squadra con un primo quarto da 30 punti( complice un clamoroso Ebi Ere da 21 punti nei primi due quarti) che demolisce Varese e porta la partita sui binari bianconeri. I lombardi stoicamente reggono, non vanno al tappeto e rintuzzano lo svantaggio colpo su colpo arrivando addirittura sul -4 nel terzo quarto. Ma nulla più possono contro una Juve troppo determinata a portare a casa due punti vitali per la propria classifica nonostante un Fajardo d'annata, autore di 32 punti e un ottimo Slay, tuttavia limitato dai falli. Con questa vittoria Caserta allunga nuovamente sul penultimo posto occupato da Brindisi arrivando a pari punti con altre nobili "decadute" quali Roma ed Avellino e a soli 4 punti dalle magnifiche 8 che a Febbraio si giocheranno la Coppa Italia( il cui accesso costituirebbe il secondo obiettivo stagionale fissato a bocce ferme da parte della società).



In ogni caso, la convincente prova di campionato ha costituito il miglior viatico possibile per affrontare quello che era il primo vero match clou dell'anno per i bianconeri: la sfida da dentro- fuori contro il Krasnye Krylia per l'accesso al turno successivo di Eurocup. Entrambe le formazioni si trovavano a pari punti, con 2 vinte e 2 perse, ma i casertani erano in vantaggio in virtù della vittoria, alla prima giornata, proprio in Russia. Pertanto, una vittoria della Juve avrebbe chiuso matematicamente i giochi, una sconfitta però, avrebbe lasciata accesa solo una flebile speranza( vittoria della Pepsi in Polonia e contemporanea sconfitta di Samara contro la già qualificata Berlino durante l'ultima giornata). Per fortuna non vi è stato bisogno di affidarsi alla partita che gli americani chiamerebbero da "win or go home", infatti i bianconeri sono stati autori di una prestazione clamorosa sbriciolando i russi in maniera quasi irriverente. Non c'è mai stata partita, Samara appariva svogliata e con poche idee, quasi come se la lunghissima trasferta italiana fosse solo una gita di piacere. Alla fine il tabellone segna 94-67 per la Juve, che annovera tra i principali protagonisti di questa piccola grande impresa un tarantolato Martin Colussi, autore di 20 punti figli di un 6/6 da 3( nonostante lo 0/4 delle prime 4 giornate di Coppa), secondo solo ad un indiavolato Ebi Ere, autore, per la seconda volta in 3 giorni, di una partita clamorosa: 32 punti in 25'( 7/9 da 2, 5/8 da 3) per uno stellare 35 di valutazione che gli ha permesso di essere eletto, tra l'altro, MVP della quinta giornata di Eurocup. Da sottolineare inoltre la buona prova del capitano, Fabio Di Bella( 15 punti) e l'esordio assoluto in una competizione europea per Domenico Marzaioli, classe '91 della cantera bianconera.




Indubbiamente, queste due sfide, almeno dal punto di vista statistico, hanno evidenziato un'eccellente crescita sotto molti punti di vista: innanzitutto un attacco nuovamente ritrovato( 92 punti a Varese e 94 a Samara), una difesa che conferma la graduale crescita evidenziata dopo le prime, pessime, 5 uscite stagionali( 80 punti subiti da Varese e solo 67 da Samara) e soprattutto finalmente una percentuale dall'arco degna dei tiratori di cui è dotata questa squadra( 38% domenica in campionato, e addirittura 48% martedì in Coppa).
Insomma, pare finalmente che le scure nubi che addensavano il cielo su Pezza delle Noci si stiano diradando grazie a degli squarci luminosi che inevitabilmente tranquillizzano i supporters bianconeri e li fanno ben sperare per il futuro. Futuro che, in questo caso, ha un nome e cognome ben preciso: Sutor Montegranaro. Sabato infatti, tra il freddo e la bufera di neve che ha invaso da giorni la quasi totalità della nostra penisola, la Juve salirà nelle Marche per far visita ad una compagine che negli ultimi 5-6 anni ha spesso incrociato e con cui ha ingaggiato anche battaglie con in palio la promozione nella massima serie( penso, ad esempio, all'emozionante serie playoff di semifinali del 2005/06 che vide la Sutor trionfare in gara5 grazie ad uno strepitoso Randy Childress, davanti ad un Palamaggiò pieno sul serio per la prima volta dopo anni).

Proveniente da due sconfitte consecutive, ultima delle quali quella casalinga contro Cantù, Montegranaro ha appena due punti in più dei bianconeri e ha attraversato una settimana abbastanza travagliata proprio per questa mancanza di risultati dopo un avvio estremamente promettente ed un roster di tutto rispetto, forse il più forte mai visto nelle Marche.
A smistare i palloni e gestire sul campo la squadra ci pensa il playmaker nativo di Chicago, ma naturalizzato italiano e soprattutto titolare della nostra Nazionale quest'estate, Anthony "Tony" Maestranzi: ottimo tiratore da 3( nonostante un inizio di stagione difficile sotto questo punto di vista), nonchè eccellente interprete del pick and roll( prima con Brunner l'anno scorso, quest'anno con Ford) "Antonio" ha anche buone doti di assist man con cui innesca i compagni. Il suo principale difetto è la taglia fisica ridotta, a causa della quale va sotto, difensivamente parlando, contro quasi tutti i suoi pari ruolo; in guardia troviamo un ex NBA quale Allan Ray, con trascorsi oltre oceano a Boston, e qui in Europa a Roma, dove fu messo sotto contratto con un ricchissimo biennale dall'allora GM capitolino Dejan Bodiroga, ma che non rispose adeguatamente alle attese e infatti, a metà del secondo anno romano, fu tagliato e ceduto a Ferrara, in quel momento nel pieno della lotta per non retrocedere.


La seconda parte di quell'anno fu strepitosa, infatti, assieme a Sharrod Ford( suo compagno anche a Montegranaro) salvò la Carife di patron Mascellani e la portò, addirittura, ad un soffio dai playoff scudetto. Tuttavia, anche per lui come per Maestranzi, l'inizio di stagione è stato povero di soddisfazioni. Stesso discorso, o forse anche più serio, si dovrebbe fare per il "3" che completa il reparto esterni della Fabi Bobby Jones, ala piccola ex Teramo dotata di grande atletismo e fisicità, sia in fase difensiva che in quella offensiva. Nemmeno lui però, sta offrendo un rendimento sufficiente al punto da essere portato sul banco degli imputati( lui come tutto il reparto esterni titolare) dopo gli ultimi risultati poco soddisfacenti. Per quanto riguarda i lunghi invece, Montegranaro forse può vantare la coppia ala- pivot più forte e devastante d'Italia, costituita dal "4" bulgaro Dejan Ivanov e dal pivot Sharrod Ford: insieme producono quasi 34 punti e 20 rimbalzi a partita. Sono entrambi lunghi poliedrici, capaci di giocare indifferentemente sia da 4 che da 5 e soprattutto pericolosi su ogni zona del campo, vicino a canestro( spalle e fronte a canestro) come anche lontano, dal post medio o alto, o addirittura da dietro la linea dell'arco e dal palleggio. Insomma, il duo interno sutorino costituisce il vero pericolo numero 1 per la difesa bianconera, e per questo motivo, sarà necessario un apporto superiore alla media da parte delle torri bianconere, in particolare Garri e Williams( Jones, a quanto pare, non è al 100% e risente ancora di fastidi al polpaccio) che saranno presumibilmente i loro diretti avversari.

La panchina marchigiana è costituita essenzialmente dal solido nucleo italiano Cavaliero- Cinciarini- Antonutti che, al contrario dei loro compagni di reparto del quintetto base, stanno offrendo un rendimento ampiamente sufficiente, sfruttando soprattutto il tiro dalla distanza, caratteristica peculiare e comune a tutti e 3. La "bench" è chiusa dal giovane lungo belga classe '85 Ongenaet e dal centro italiano classe '86 Matteo Canavesi.

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