lunedì 28 febbraio 2011

REPORT: IL FEBBRAIO BIANCONERO

Il Bilancio Bianconero:
Foto F.Russo
Caserta - Estudiantes 87-85 W
Pesaro - Caserta 83-82 L
Estudiantes - Caserta 90-80 L
Caserta - Siena 89-84 W
Galatasaray - Caserta 54-64 W
Bologna - Caserta 69-61 L

Record mese: 3-3
Record Campionato: 1-2
Record Eurocup: 2-1

Campionato
%2 49.4 (media stagione 45.5%)
% 3 37.0 (media stagione 33.3%)

Eurocup
% 53.2 (media Last16 50.5%)
% 33.4 (media Last16 34.9%)

High: vs Siena
%2 54.8
% 3 52.6


Il Migliore. a pari merito Tim Bowers ed Eric Wiliams. La guardia di Milwaukee si è dimostrata un valore aggiunto soprattutto in campionato, dove è stato indubbiamente uno dei più brillanti, in alcuni casi, come nella sconfitta di Pesaro o nella vittoria casalinga contro la capolista Siena, decisamente il migliore dei bianconeri. Ha saputo innescare le bocche da fuoco della squadra in maniera precisa e puntuale, dimostrandosi inoltre abile nel gestire oculatamente i ritmi dell'attacco casertano. Per la sua risaputa bravura nel pick and roll, una buona fetta di merito per l'elevato rendimento del suo centro è proprio del numero 14 americano. 
 Le sue cifre quest'anno parlano di 10.6 punti a partita, col 64% da 2, 3.4 rimbalzi( che lo confermano il migliore nel suo ruolo circa questo fondamentale) e 2 assist, per una valutazione complessiva pari a 12.3.
Foto F.Russo
Per quanto riguarda il pivot ex Cantù, Avellino e Pesaro, il mese appena trascorso ha rappresentato quello della definitiva esplosione, dopo un primo periodo che mirava alla perdita di peso, ad un miglioramento della tenuta fisica e ad una ripresa del ritmo partita. Il risultato è stato quello che tutti si aspettavano: uno dei 5 più devastanti che circolano per lo stivale. Non è un caso che il cambio di rotta in termini di risultati della squadra sia coinciso proprio con l'innalzamento del rendimento del big man bianconero: le difese sono costrette spesso a raddoppiare( se non triplicare) su di lui, concedendo ampi spazi sul perimetro per i tiratori, mentre in difesa, pur non essendo un difensore per indole considerando la non eccezionale predisposizione al tagliafuori e al rimbalzo, in ogni caso con la sua enorme mole fisica, occupa l'area colorata e rende difficoltose le penetrazioni degli esterni avversari. Per lui i numeri dicono: 11.6 punti di media col 63% da 2 e il 55% dalla linea della carità, quasi 6 carambole a partita arpionate per una valutazione complessiva pari a 12.6.

Foto F.Russo
Il peggiore. Fabio Di Bella. Duole dirlo, ma il Capitano in questo mese ha avuto un netto calo rispetto al rendimento stellare cui aveva abituato la platea casertana fino a metà-fine gennaio. E' stato sostanzialmente lui a "tirare avanti la carretta" per oltre 3 mesi, sopperendo in maniera decisiva alla cronica discontinuità di rendimento del Bowers di inizio stagione e alla mancanza di lucidità che talvolta costringeva Sacripanti a limitare l'utilizzo di Koszarek per molto tempo. Le cifre parlano chiaro: da oltre 13 punti di media in campionato e oltre 14 di valutazione( in Europa rispettivamente 15 punti e 17 di valutazione) "Dibo" è sceso a 11.7 di valutazione in campionato( in Europa 12.5 e 12.3). 
Ciò non gli è imputabile come colpa, il calo fisico era assolutamente prevedibile, quasi fisiologico per un giocatore certamente integro, ma che comunque è sulle soglie delle 33 primavere. Insomma, bisogna attendere che riprenda fiato per tuffarsi al 100% nel rush finale che riguarda sia la volata playoff che quella valida per l'accesso alle Final Four di Eurocup. Capitano, ti aspettiamo a braccia aperte.

Il mese. Il febbraio bianconero si apre con la vittorie interna contro gli spagnoli dell'Estudiantes, match valevole per il primo posto( temporaneo) nel girone di Last 16 di Eurocup. Gli ospiti sono apparsi tutt'altro che irresistibili, basando il proprio piano di gioco in attacco sul contropiede e in difesa su zone miste tese a sporcare le percentuali dall'arco dei tiratori casertani e ad occupare l'area nel tentativo di arginare al meglio lo strapotere fisico di Eric Williams( per la verità poco utilizzato per un infortunio al polpaccio occorsogli durante il match). Nonostante una partita controllata quasi totalmente dalla Juve, negli ultimi minuti Madrid si rifà sotto al punto che Oliver avrebbe anche il tiro della vittoria sulla sirena: la preghiera dell'iberico però viene sputata dal ferro, spalancando le porte del primato alla Pepsi. Tuttavia non c'è tempo per festeggiare la quasi ipoteca per l'accesso ai quarti di finale della competizione continentale: Pesaro è alle porte, e c'è da vendicare l'inopinata sconfitta casalinga contro Sassari che ha nuovamente allontanato i bianconeri dalla zona playoff. Tuttavia l'inizio di partita è quasi scioccante: Pesaro sfiora i 20 punti di vantaggio e Caserta compromette in maniera (semi)irreversibile la partita. Nonostante ciò però, la Juve col passare dei minuti rosicchia un minimo di svantaggio, ma senza dare l'effettiva impressione di poter ribaltare il risultato.


Foto F.Russo
Nel quarto quarto, la svolta: 34-20 di parziale, 38-17 di valutazione per i casertani che, nella persona di Jones, hanno anche la palla dell'overtime a tempo scaduto. Tuttavia il fenomeno di Cocoa, l'uomo dei finali di partita per eccellenza, stavolta tradisce gli oltre 150 casertani saliti all'Adriatic Arena: sbaglia il primo tiro libero e, nel tentativo di sbagliare il secondo( con la speranza di un eventuale tap in sulla sirena) incredibilmente lo segna chiudendo i giochi anzitempo. Vince la Vuelle 83-82. Alla partita di Pesaro segue la pausa per la Coppa Italia( che vede ovviamente Siena vincitrice) e successivamente la Juve si reca in Spagna per ipotecare leadership del gruppo e qualificazione alla fase seguente, con al seguito oltre 150 tifosi che riempiono il gigantesco Palacio de Vistalegre madrileno e soprendono piacevolmente i locali, colpiti a tal punto da tanto attaccamento alla maglia, che decidono a fine partita di tributare allo spicchio bianconero un coro come attestato di stima e rispetto( seguito, all'esterno del palazzetto da uno scambio di sciarpe ed una bevuta in compagnia). Nonostante questa stupenda cornice, la partita riserva la seconda beffa consecutiva per la Pepsi: perfetta o quasi per 25', negli ultimi spiccioli di match letteralmente crolla in termini di fisicità difensiva( tremendo il buco nero lasciato nel pitturato dalla non-difesa di Williams su Clark, Asselin e Caner Medley) e lucidità e idee in attacco dove Caserta non riesce a creare nulla che non contempli un tiro da fuori. La situazione a questo punto si complica, per passare il turno occorre necessariamente sbancare il parquet turco del Galatasaray( intanto vittorioso a Nymburk). Ed è proprio a questo punto che si verifica il piccolo capolavoro firmato Sacripanti, la doppietta Mens Sana- Istanbul: contro Siena, la domenica successiva, arriva una vittoria insperata, in un Palamaggiò infuocato come poche altre volte, figlia di percentuali galattiche( 54.8% da 2 e 52.6% da 3) ma anche, se non soprattutto, di un'intensità e di una fisicità raramente messa in campo da parte dei bianconeri( a testimonianza che quando le motivazioni individuali e collettive non mancano, questa squadra è in grado potenzialmente di giocarsela con tutte le altre del lotto). 
 Sul legno della Darussafaka Arena di Istanbul la musica non cambia: se contro il Montepaschi c'è stato bisogno di 40' filati ai limiti della perfezione, contro il Galatasaray ne sono bastati la metà( anche grazie alla geniale intuizione di Sacripanti che decide di schierare la zona dal primo minuto, mossa che costringe i turchi ad un tremendo 1/13 da oltre l'arco a fine primo tempo). 20' in cui la Juve demolisce il suo avversario affossandolo sul -21. La partita si chiude 54-64, con il Galatasaray che nel terzo quarto infila un contro-parziale che lo riporta sul -6, ma non basta: la Juve resiste alle bordate turche e respinge indietro i locali giocando un quarto quarto di grande autorità, non tanto in termini tecnici, quanto soprattutto in termini caratteriali. 


E' tutto vero, la Juve è tra le magnifiche 8 dell'Eurocup ed aspetterà l'ultimo match solo per decidere la sua posizione ai quarti di finale. Intanto però, l'ultimo impegno del mese è rappresentato dalla delicata di trasferta di Bologna alla Futushow Station contro la Virtus. 


Foto F.Russo
Si sa, tra casertani e virtussini storicamente non corre buon sangue, ma questa volta la sfida ha preso le sembianze di un vero e proprio derby: infatti, sugli spalti, assieme ai circa 200 casertani saliti in Emilia Romagna, c'erano 513 fortitudini a supporto, prima di tutto per onorare il decennale gemellaggio che lega le due tifoserie ed in secondo luogo per urlare a gran voce, in diretta Sky e proprio contro gli odiati cugini virtussini, la loro ferma volontà di riavere una squadra da seguire, a prescindere dalla categoria, ma che sia la vera Fortitudo, non un ibrido contaminato da eventuali fusioni o cessioni/ acquisizioni di titoli sportivi.
Al di là della sconfitta sul campo di Caserta( figlia principalmente della stanchezza fisica e dallo stress mentale causato dall'ultima, tremenda sotto questi punti di vista, settimana), ciò che emerge con maggiore fragore è il grido di denuncia di un popolo, quello della F scudata, che se non ascoltato corre il rischio di disperdere un patrimonio di passione, amore, attaccamento alla maglia,e al di là della facile retorica, di notevoli introiti economici per il movimento cestistico, non solo di Basket City, ma dell'Italia intera. Vedere oltre 500 persone recarsi ad una partita dove non gioca la propria squadra, tifando pertanto per un altro team, a prescindere dal gemellaggio, è qualcosa di mai visto, unico e sensazionale. 
E il fatto che tra questi 500 non vi fossero solo tifosi di vecchia data, nostalgici della grande Fortitudo che è stata, ma tanti, tantissimi giovani, ragazzi e ragazze tra i 16/17 e i 20/23 anni, rappresenta un chiaro segnale di quanto la Fortitudo rappresenti un simbolo di aggregazione e di orgogliosa identificazione anche per le generazioni future. In questo senso, e per i motivi precedentemente elencati, il basket italiano ha un tremendo bisogno della Fortitudo e dei suoi tifosi, e bisogna che gli imprenditori locali e non facciano il possibile per ridare una squadra a questo popolo. 

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