sabato 2 aprile 2011

L'ANALISI: VARESE - JUVECASERTA

Foto F. Russo
Premessa. Sfido chiunque in chiusura secondo quarto del match di ritorno a Kazan, quando la Pepsi era sprofondata a -18( -24 complessivo, dopo il -6 dell'andata), a non farsi scappare una risata se qualcuno avesse detto loro che a 3' e spiccioli dal termine la Juve avrebbe avuto tra i polpastrelli di Ebi Ere la tripla del pareggio a +6. Incredibile ma vero, è accaduto sul serio.

Il quarto di finale di Kazan è forse la fotografia più esemplificativa dell'andamento della stagione bianconera finora: una gigantesca serie di montagne russe che stentano a trovare equilibrio e continuità, addirittura cambiando radicalmente faccia nell'arco di una stessa partita. Perchè se non fossimo sicuri della somiglianza dei tratti somatici dei giocatori scesi in campo nel primo e nel secondo tempo, stenteremmo a credere che siano davvero gli stessi: primi 17' di partita segnati dal dominio russo, Caserta completamente paralizzata ed incapace in alcuni casi addirittura di varcare la metà campo. La Juve infatti appariva poco lucida nelle decisioni offensive( in particolare un Jones che proseguiva da gara1 nel suo litigio a distanza col canestro), frenetica e tutt'altro che assennata nella gestione dei possessi e nella lettura della partita.

Non che in difesa la situazione fosse diversa, anzi, anche lì c'erano da registrare notevoli imperfezioni: la mossa strategica che tanto ha pagato all'andata, ovvero quella di battezzare dalla media Maciej Lampe per riempire l'area e sopperire all'inevitabile gap fisico tra i due blocchi di lunghi, stavolta ci si è ritorta contro( come testimonia il trentello del polacco) e non ha nemmeno sortito l'effetto desiderato, dal momento che gli interni del Kazan hanno eufemisticamente avuto vita facile tra comodi tap in e doppi( se non tripli) possessi garantiti al loro attacco. Insomma, primi due quarti praticamente buttati alle ortiche, dove si è vista la peggiore Juve stagionale, che di tanto in tanto nel corso dell'anno si manifesta minando le sicurezze e la continuità così faticosamente raggiunte. Con una fiammata improvvisa( e onestamente tutt'altro che prevedibile a quel punto) la Juve riesce a chiudere il primo tempo sul -11, ovvero -17 totale.

Foto F. Russo
Al rientro dagli spogliatoi la svolta: una reazione rabbiosa durante cui esplode tutto l'enorme potenziale a disposizione di questa squadra, che mette seriamente alle corde l'Unics( oltre che far tremare i polsi ai 2500 della Basketball Hall Arena). Bisogna dirlo, recuperare quasi 20 punti complessivi in poco più di 15', in trasferta e contro una squadra del calibro di Kazan, è impresa possibile solo nel momento in cui determinate forzature vanno a buon fine: le triple con cui Jones ha crivellato la retina ad inizio terzo quarto, imitato successivamente da Ere, sono tiri dal coefficiente di difficoltà elevatissimo, nella maggioranza dei casi con bassa probabilità di successo e totalmente fuori dai giochi. Vero è anche che Caserta ormai si trovava alle corde, doveva tentare l'all-in, giocarsi ogni carta a sua disposizione, e l'ha fatto. Dove Caserta però ha costruito il suo piccolo miracolo è stato indubbiamente nell'inversione di rotta dal punto di vista dell'intensità difensiva( che ha toccato picchi elevatissimi, mandando completamente in bambola l'efficacissimo pick and roll dell'Unics e costringendo un Popovic che fino a quel momento aveva spiegato basket a sporcare le sue cifre fino a quel momento immacolate con tiri a percentuale decisamente più bassa), ma anche nello scatto mentale( che tanto ha ricordato la commovente Juve della stagione passata), nella reazione di un gruppo di giocatori evidentemente feriti nell'orgoglio da un primo tempo dove, senza giri di parole, sono stati ridicolizzati sotto ogni aspetto dai russi.

E ciò non era affatto scontato, caduti così in basso nel punteggio( tante volte abbiamo visto squadre "sbracare" dopo un inizio shock). Fieri di loro, orgogliosi di un gruppo con questa autostima e questa forza mentale ma, se permettete, altrettanto arrabbiati ed amareggiati nel non vedere giocare con continuità, almeno a livello mentale, giocatori dal potenziale clamoroso, che in più occasioni( Siena, sia andata che ritorno, Istanbul e a lunghi tratti anche nel doppio confronto con Kazan) hanno dimostrato di essere squadra di primissima fascia in Italia e all'altezza delle 4 che ad Aprile si giocheranno le Final Four di Eurocup.
Alla fine purtroppo neanche la miglior Juve è bastata per portare a termine un'impresa che avrebbe avuto del leggendario: la tripla del pareggio complessivo di Ere che balla sul ferro ed esce ad una manciata di minuti dalla fine e alcuni fischi piuttosto casalinghi costringono Caserta ad uscire sconfitta dal rettangolo di gioco, ma a testa altissima. La Pepsi conclude la sua Eurocup con un risultato di tutto rispetto, decisamente superiore alle aspettative estive( che prevedevano la necessità di "fare conoscenza" con l'ambiente continentale), ma anche con pizzico di amarezza derivata dal fatto che sarebbero bastati appena altri 10' da vera Juve, soprattutto all'andata, per fare un ulteriore e decisivo passo verso la storia. Peccato, Caserta ha giocato complessivamente 50' in maniera impeccabile sugli 80' a disposizione, coach Sacripanti in sede di presentazione del doppio confronto disse che bisognava essere perfetti per tutto il tempo, alla fine bastava anche meno, a testimonianza del fatto che una corazzata costruita per vincere campionato e Coppa come l'Unics, pur distante a livello di budget, ambizioni e pedigree di alcuni suoi componenti, dal punto di vista tecnico è decisamente vicina, molto più vicina di quanto ci si potesse aspettare.

Varese- Caserta. Conclusasi la parentesi europea, i bianconeri dovranno catalizzare tutte le loro energie sul campionato e sulla sesta posizione da difendere( e nel caso migliorare) con le unghie e coi denti, a partire dalla partita di domenica, al PalaWhirpool contro una Cimberio Varese in crescita esponenziale: 4 vittorie nelle ultime 5 partite, ultima vittima degli ex "roosters" la derelitta Roma di coach Saso Filipovski, ed un gioco nettamente più pulito ed efficace grazie agli innesti del playmaker croato Rok Stipcevic e dell'ala lituana Simonas Serapinas. Insomma, un ambiente entusiasta e una formazione in grande fiducia, che, dopo aver ipotecato il discorso salvezza, adesso si trova in settima posizione a 6 giornate dalla fine, con la possibilità di staccarsi dal gruppone a 22 punti( tra cui, oltre a Varese vi sono appunto la Juve, Treviso e Cremona) e riuscire ad agguantare i playoff scudetto che nel profondo nord lombardo mancano dalla stagione 2006/2007, quando l'allora Whirpool fu eliminata 3-1 ai quarti di finale dall'Olimpia Milano, storica rivale di tante finali in Italia e in Europa dei biancorossi varesini.

Si tratta, dunque, di un vero e proprio scontro diretto, a cui Caserta si avvicina in condizioni fisiche e psicologiche rivedibili( visto l'enorme stress causato dal match e soprattutto dalla traversata che è costata 2 giorni pieni di viaggio, tra andata e ritorno), ma comunque coach Sacripanti ci ha tenuto a precisare che i suoi giocatori sono ben consci dell'importanza della partita, e di quanto un'ipotetica vittoria potrebbe ulteriormente consolidare la speranza di partecipare ai playoff scudetto per la seconda volta in due anni.
Come detto però, sarà estremamente difficile. Varese non è più la squadra battuta agevolmente all'andata, ma può contare su una chimica di squadra incrementata e su una ventata di novità portata dai nuovi arrivi. Tra questi, probabilmente il maggiore indiziato cui attribuire i meriti del cambio di marcia dell'ultimo mese è proprio il nativo di Maribor, quello Stipcevic che da quando è arrivato viaggia a cifre da playmaker di primissima fascia: quasi 10 punti di media, 4.2 assist a partita per un eccellente 14.4 di valutazione. Se non fosse per la bassa percentuale dall'arco( appena il 26%), il suo apporto sarebbe esemplare, vista la precisione dalla lunetta( 95%) e la solida percentuale da 2( 58%). Oltre a Stipcevic e al sopra citato Serapinas, è di questa settimana l'annuncio dell'ingaggio del centro estone Janar Talts, che probabilmente esordirà con la maglia varesina proprio contro Caserta questa domenica.

Di giornata invece è la comunicazione sempre della società biancorossa della rescissione del contratto con la guardia americana Jobey Thomas, tiratore purissimo come pochi ne sono rimasti nel nostro campionato, ma in questi ultimi due anni falcidiato terribilmente dagli infortuni. Oltre a Thomas, dei 10 della Cimberio che scenderanno in campo, non ci sarà nè l'ala romana Simone Cotani( uno degli ultimissimi reduci della promozione in A di due anni fa, assieme al sempre verde capitano Gek Galanda) nè il giovane Riccardo Antonelli, ceduto a stagione in corso alla Vanoli Cremona, reduce dalla sconfitta in trasferta proprio al Palamaggiò contro Caserta.

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