sabato 12 novembre 2011

L'ANALISI: JUVECASERTA- VUELLE PESARO


A volte ritornano. Chi non muore si rivede. La si può considerare in tante salse diverse, ma la sostanza rimane: sarà un (primo) pomeriggio per cuori forti all'insegna dell'amarcord quello di sabato 12 che vedrà la Juvecaserta e la Scavolini Pesaro di coach Dalmonte incrociare le spade sui legni del Palamaggiò.
Tra le fila biancorosse infatti figura probabilmente il giocatore più amato dell'ultimo biennio dai tifosi casertani, quel Jumaine Jones che fu capace nell'annata di grazia 2009/2010 di portare i nostri colori fino ad un passo dalla Finale tricolore. I suoi missili da distanza siderale, talvolta( anzi, spesso!) anche sconsiderati tatticamente( e così belli ed entusiasmanti soprattutto per questo), quella parabola così alta( perchè lui senza le mani in faccia dell'avversario non tira) che quasi sfiora il soffitto del palazzo, la sua leadership, il suo carisma, quei suoi balzi felini e la sua vasta gamma di movimenti da far stropicciare gli occhi ai nostalgici della "old school" non possono, non potranno non far emozionare coloro i quali hanno vissuto, gioito e sofferto assieme a questa squadra negli ultimi due anni.
Il primo di essi fu una favola, fu come sognare ad occhi aperti, Caserta sembrava tornata stabilmente tra le grandissime. Il secondo un pò meno, sarà stato il cambiamento dell'assetto tattico della squadra( le rinunce, forzate, a Michelori e Doornekamp, a cui si è mal sopperito), saranno stati gli stipendi mal pagati( del resto si sa, di questi tempi il basket lascia pochissimo spazio al romanticismo, il "no money no play" la fa da padrone), sarà stato il doppio impegno settimanale a cui la squadra, oggettivamente, non era abituata e a cui non era pronta, ma fatto sta che quel secondo anno ha visto incrinarsi l'idilliaco rapporto tra ambiente e Jones( non solo lui, anche gli altri due americani, Bowers in primis, sono stati sonoramente fischiati nell'ultima, mesta uscita casalinga contro Treviso). 

Pertanto, ora c'è tanta curiosità nel capire come verrà accolto il primo( e come detto, forse più amato) ex. L'impressione però è che gli applausi la faranno da padrone, comprensibilmente qualcuno si manterrà neutrale, ma l'accoglienza sarà tutt'altro che ostile. Chiaro, una volta alzata la palla a due i convenevoli termineranno e ognuno per la sua strada.
Certamente coach Sacripanti in questa settimana a tutto avrà pensato fuorchè al ritorno di JJ: dopo l'infortunio di Rose( che, pur non al 100%, dovrebbe scendere in campo contro la Scavolini) infatti, ecco arrivare un'altra, pesantissima, tegola sul roster bianconero. Ad Andrija Stipanovic, uno degli eroi di questo avvio di stagione, è stata diagnosticata una iperestensione del ginocchio con interessamento legamentoso, infortunio che terrà il croato lontano dai campi almeno 2 settimane, più verosimilmente anche un mese.
Pronta però è stata la risposta della società, che in tempi record ha firmato a gettone nella giornata di giovedì il centro sloveno, ex Roma e Varese, Marko Tusek.
Tusek, classe '75, come era lecito aspettarsi, è arrivato a Caserta in condizioni fisiche non perfette, dunque anche a lui servirà qualche giorno per rimettersi in sesto ed entrare negli schemi dell'allenatore bianconero. La sua classe però, a dispetto dell'età non più giovanissima, è cristallina ed indiscutibile: nato negli anni '90 come ala, nel corso della sua evoluzione tecnica ne ha mantenuto alcune caratteristiche come il tiro da fuori, pur essendosi trasformato a tutti gli effetti in un lungo. Centro atipico dunque, a detta di Sacripanti meno energico rispetto a "Stipa", ma con una gamma di soluzioni offensive probabilmente superiore. Considerando la povertà di lunghi che offre il mercato a certi prezzi, considerando che il budget è quello che è e si rischiava di affrontare una squadra come Pesaro in soli 7 elementi, possiamo dire che meglio non poteva proprio andare.

Appunto, Pesaro. Non si può dire che Walter Scavolini quest'anno non abbia "armato" il portafogli: il roster costruito secondo i dettami di coach Dalmonte infatti vanta uno dei quintetti meglio assemblati, più tecnici, più atleticamente esplosivi e in assoluto più competitivi dell'intera lega. Di fianco al talentuosissimo playmaker americano, principale protagonista della cavalcata di Casale Monferrato verso la promozione nella massima serie, Ricky Hickman, troviamo il giocatore azzurro che senza ombra di dubbio meglio ha impressionato nella disastrosa spedizione europea in Lituania di settembre, Daniel Hackett, pesarese DOC( nonostante abbia frequentato il college negli USA) reduce da una stagione, sempre in maglia Scavolini, in cui è esploso del tutto dimostrandosi un jolly tattico dal valore inestimabile( 14 punti, quasi 4 rimbalzi, 2 assist e 16.9 di valutazione di media l'anno scorso). Completa il reparto esterni titolare l'ala americana ex Sassari, James "the Flight" White, top scorer tra le fila degli isolani la scorsa stagione con 20 punti di media e oltre 21 di valutazione, vincitore della gara delle schiacciate nell'All Star Game e titolare nel quintetto proprio della "partita delle stelle". Come se non bastasse, vicino ad elementi dal talento cristallino come i suddetti, è stato messo proprio l'ex di turno, Jumaine Jones, che in quanto a genio ed estro di certo non è secondo a nessuno alle nostre latitudini. Dividono il posto di centro titolare un altro nazionale come Marco Cusin, lungo dalla mano estremamente morbida, e il roccioso lituano Tautvydas Lydeka, al contrario del suo compagno di reparto giocatore molto più da sciabola che da fioretto, facendo dell'energia e della presenza fisica sotto le plance la sua arma di forza. In queste prime uscite stagionali un ruolo determinante lo sta avendo, come sesto uomo entrante dalla panchina, la guardia ex Sutor Montegranaro, Daniele Cavaliero(protagonista assoluto con 19 punti del "sacco" del Pianella di Cantù due settimane fa). Mentre invece l'ala Simone Flamini, per il terzo anno consecutivo a Pesaro, non fa mai mancare il suo contributo di sostanza, a testimonianza degli oltre 20' di utilizzo. Chiude il roster il giovane playmaker classe '92 Andrea Traini( argento agli Europei 2011 di Bilbao con l'U20 di coach Sacripanti), il quale, tra l'altro, fu protagonista l'anno scorso della partita che vide la Scavolini violare il parquet di Pezza delle Noci dopo una gara estenuante risoltasi solo al primo supplementare( pareggio acciuffato con tiro dall'angolo sulla sirena dell'ex Martin Colussi, ora a Veroli in Legadue).

Nessun commento:

Posta un commento