domenica 4 marzo 2012

L' ANALISI: VUELLE PESARO- JUVECASERTA


Mai come in questa stagione è d'obbligo guardare il bicchiere mezzo pieno: altro giro, altra sconfitta di Casale Monferrato, altro piccolo passo verso la salvezza (che, ad opinione del sottoscritto, dopo la vittoria in terra piemontese di due turni fa e il conseguente vantaggio nel doppio confronto, viene considerata poco più che una formalità). 
D'altro canto però abbiamo l'undicesima sconfitta in campionato (quinta casalinga, volendo essere pignoli un pò troppe vista la tradizione di "fortino inespugnabile" che storicamente vanta il Palamaggiò) e il treno playoff che dista 4 punti, occupato proprio dalla Scavolini Pesaro, nostra prossima avversaria. E' indubbio che le velleità di post season siano state cullate dai bianconeri, come dichiarato in recenti interviste da Bell o Collins, ma è altrettanto assodato che con la sconfitta tra le mura amiche contro Varese, questo sogno rischia davvero di rimanere tale (non tanto per i 4 punti di distacco, quanto piuttosto per gli scontri diretti a sfavore con tutte le pretendenti del lotto, il che presupporrebbe che, in caso di probabile classifica avulsa, i bianconeri avrebbero la peggio). Ma appunto, guardiamo il bicchiere mezzo pieno: i playoff non sono mai stati l'obiettivo principale, pertanto se miracolosamente arriveranno saranno un premio per questi splendidi ragazzi che, nonostante le difficoltà, hanno resistito e portato avanti il loro lavoro, saranno un premio per quei 2000 che ci sono sempre e a qualsiasi costo, l'inossidabile zoccolo duro, saranno un premio per gli oltre 2500 che hanno acquistato la "mattonella" virtuale sul muro garantendo un ulteriore contributo alle casse societarie, ma soprattutto, saranno un chiaro segnale a tutto il movimento: Caserta c'è, è viva e vegeta, e non ha la minima intenzione di abbandonare quei vertici riconquistati dopo tanti anni di purgatorio nelle serie minori.
Se i playoff non arriveranno, pazienza. Si brinderà comunque ad una salvezza a suo modo storica, visti i presupposti, gli scetticismi e le incertezze tra le quali questa avventura era partita ad agosto.
Ciò che più verosimilmente si scorge all'orizzonte, al di là di catastrofismi o facili entusiasmi, è la più classica salvezza tranquilla: zona rossa tenuta a debita distanza ma playoff altrettanto difficilmente raggiungibili. E va benissimo così.

Il grande ex: Jumaine Jones
Come detto, all'orizzonte c'è l'impegno all'Adriatic Arena di Pesaro contro la VL di coach Dalmonte e dell'ex Jumaine Jones per riscattare la sanguinosa sconfitta casalinga contro Varese (Cimberio che non vinceva a Pezza delle Noci dal lontano 1983). Indubbiamente una delle partite più belle, balisticamente parlando, viste al Palamaggiò quest'anno: entrambe le squadre hanno dato fuoco alle polveri con i propri bombardieri dall'arco che non si sono risparmiati. Risultato: 45% dai 6.75 per la Juve, 43% per Varese, la quale, però, ha avuto il merito di segnare 52 punti nel secondo tempo. Oggettivamente troppi per una difesa, quella casertana, che comunque ha dimostrato in questo campionato di essere valida. Oltre ai punti concessi negli ultimi due quarti, l'altra chiave del match è stata il predominio a rimbalzo da parte dei biancorossi: 24-37, di cui 13 solo offensivi. Repetita iuvant, oggettivamente troppi, considerando per di più che Varese, come la più classica delle squadre di Recalcati, non ha centri di ruolo, ma tanti mezzi pivot come Garri, Kangur e Fajardo, in grado di allargare il campo grazie ad un'ottima mano da fuori, ma di certo non il massimo in quanto a solidità sotto le plance. 
Eppure, nonostante avessero contro un centro roccioso come Stipanovic e un giocatore che all'andata dimostrarono di soffrire tremendamente per dinamismo e fisicità come Fletcher, hanno dominato. Non ne abbiamo la controprova, ma è probabile che senza concedere tutti quegli extra possessi Caserta avrebbe vinto, visto che le "mazzate" più dolorose sono arrivate su secondi o terzi possessi a ridosso degli ultimi 3'-4' di partita.
Questo è probabilmente l'aspetto su cui Sacripanti dovrà lavorare maggiormente, assieme, forse, a degli accorgimenti difensivi volti a salvaguardare l'assetto della retroguardia in caso di cambi forzati da blocchi avversari (spesso è capitato che Collins, andandosi a schiantare contro un blocco varesino, abbia provocato una serie di rotazioni difensive che portavano, sistematicamente, a miss match sia sul perimetro, con un lungo bianconero sul loro portatore di palla, sia sotto canestro, con un piccolo a duellare sotto le plance) e a degli aggiustamenti in attacco, nella situazione attraverso cui passano gran parte delle nostre fortune, ovvero Smith in post basso. Ormai l'efficacia di Andre spalle a canestro è risaputa e i coach avversari tendono a raddoppiarlo con costanza. Più volte domenica si sono perse palle banali in seguito ad azioni del genere. Una soluzione potrebbe essere quella di scaricare sul perimetro dopo aver attirato il raddoppio, cosa che, bisogna dirlo, non è sempre nelle corde di Smith, più propenso a giocare l'1 vs 1. 
Al di là di tutto ciò non mancano le note positive: solito, prezioso apporto di Smith (non lo vedi, non lo senti, ma piazza 17 punti e 23 di valutazione) e del duo italiano Maresca- Righetti, un pò in ombra Doornekamp (2 punti e -2 di valutazione), così così Stipanovic (stranamente manca di energia in difesa e in attacco sbaglia un paio di appoggi facili), poco preciso Collins ( è evidente, ancora una volta di più, che 39' non li può reggere, altrimenti a fine partita perde la lucidità necessaria per gestire al meglio palloni importanti) e ancora una prestazione scialba di Fletcher, che pare soffra di problemi alla caviglia e che quindi non scenderà in campo a Pesaro. Al suo posto Kudlacek. Eroe della serata, manco a dirlo, Charlie Bell. Le cifre parlano da sole: 31 punti di cui 27 nei primi 24' e 28 di valutazione. Mostruoso. Questa prestazione probabilmente spazza via ogni dubbio circa la abnegazione alla causa. Le ultime due settimane di intenso allenamento cui si è sottoposto hanno dato i risultati sperati e Charlie pare essere tornato quello di un tempo. La mano non l'aveva mai persa ma adesso le gambe lo sorreggono sufficientemente e l'esplosività messa in mostra contro Varese (primo passo fulmineo, difensivamente un mastino) è probabilmente il lascito migliore di quest'ultima partita.

La VL dopo la vittoria al PalaMaggiò.
Tornando al match contro Pesaro, a complicare ulteriormente le cose ci pensa il momento poco positivo della Scavolini, reduce da due sconfitte consecutive in campionato (in particolare dall'imbarcata di Venezia) e dalla bruciante e discussa sconfitta in semifinale di Coppa Italia contro gli "amici" canturini, decisa da due tecnici nelle ultime battute della partita a danno dei biancorossi.
La Scavolini è potenzialmente una delle prime 4 del campionato, giocherà sicuramente i playoff ma, per così dire, la continuità di rendimento non è la sua migliore caratteristica. Ha tanti giocatori dal talento debordante (Jones, White, Hickman, Hackett), che però non mettono in mostra con costanza i propri mezzi, esponendosi spesso anche a figure poco dignitose. 
Difficile che contro la Juve si concedano altri passi falsi in termini di approccio al match: al di là della voglia di rivalsa dell'ex di Jones, i mugugni dell'ambiente impongono a coach Dalmonte e ai suoi di non fallire questa partita.
Sarà un match ostico, ma Caserta ha tutte le carte in regola per mettere in difficoltà questa VL e, soprattutto, per sbancare il palazzetto occupato dagli "odiati" pesaresi. Per la cronaca, sarà la prima partita con il marchio "Iavazzi Ambiente" sulle maglie, accanto al quello "Galeo" e "Marrandino". 

L'impresa deputata al raccolta di rifiuti, oltre ad aver sottoscritto una sponsorizzazione per l'anno corrente, pare intenzionata a diventare socio a tutti gli effetti all'interno del Consorzio. Grazie al suo contributo la stagione dovrebbe essere salva e anche le nubi sul futuro della Juvecaserta pare che si stiano pian piano diradando.
Intanto, il muro virtuale continua a crescere con forte partecipazione. Siamo quasi a 75.000 euro, e i contributi di tifosi, aziende, piccoli negozi ed ex giocatori, non smettono di arrivare. Mancano ancora nomi illustri, ma davvero si può dire che questo progetto stia andando oltre le più rosee aspettative. Adda passà a nuttata, ma forse, stavolta, siamo a buon punto.

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