Quella appena passata è stata probabilmente la settimana più entusiasmante e carica di emozioni dell'intera stagione bianconera: la schiacciante vittoria a Treviso aveva aperto alla Juve scenari, come quello del possibile raggiungimento delle Final Eight di Coppa Italia, che dopo l'iniziale 0-5 in campionato sembravano esserle del tutto preclusi. E invece Caserta, dopo la prima terribile cinquina di partite, ha inanellato una serie di prestazioni che le sono valse addirittura 7 vittorie negli ultimi 10 incontri di campionato: un ruolino di marcia impressionante, secondo solo a quello dell'inarrestabile( a quanto pare, anche quest'anno) Montepaschi di Siena. Risultato? 14 punti al termine del girone d'andata alla pari con altre 4 squadre( Biella, Avellino, Varese e Pesaro) e pass per la kermesse torinese di inizio febbraio solo sfiorato( secondo la classifica avulsa, la Juve si è terminata nona al giro di boa).
Determinanti come macigni sono state le sconfitte casalinghe, guarda caso proprio nelle prime 5 di campionato, contro Pesaro e quella Biella che non solo sarà la prossima avversaria sul cammino della Juve, ma anche la squadra che, perdendo in casa nell'ultimo match del girone di andata a beneficio di Montegranaro, ha sostanzialmente chiuso le porte delle Final Eight alla compagine casertana.
In ogni caso, il "sacco" del PalaVerde è stato un segnale forte e chiaro a tutte le avversarie, soprattutto per come è arrivato: dopo i primi 20', nonostante un Bowers 5 stelle extra lusso( 15 punti e 18 di valutazione nel solo primo tempo) e nonostante Treviso tirasse in maniera rivedibile sia dalla distanza che dalla linea della carità, la partita risultava essere ancora in equilibrio( 39-41 il parziale a favore dei bianconeri).
La svolta arriva nel terzo quarto, in maniera fragorosa e devastante. Le cifre parlano da sole: 30-10 e 48-2 di valutazione a favore della Pepsi, con un sontuoso Williams da 13+6 e 22 di valutazione in 10'. Stavolta i numeri raccontano davvero tutto: all'uscita degli spogliatoio la reazione casertana è stata rabbiosa e violenta, sia grazie all'incisività ritrovata di Eric Williams, che finalmente decide di attuare il piano partita rendendosi conto che il pur volenteroso Brunner da solo non poteva reggere il confronto di stazza con lui, sia grazie ad una vena ritrovata dalla distanza: 60% da 3 nel solo terzo parziale e 50% complessivo nell'arco della partita. Da lì in poi è stato semplice garbage time e la partita è filata via tranquillamente fino alla sua conclusione senza che la Benetton opponesse la minima resistenza.
Determinanti come macigni sono state le sconfitte casalinghe, guarda caso proprio nelle prime 5 di campionato, contro Pesaro e quella Biella che non solo sarà la prossima avversaria sul cammino della Juve, ma anche la squadra che, perdendo in casa nell'ultimo match del girone di andata a beneficio di Montegranaro, ha sostanzialmente chiuso le porte delle Final Eight alla compagine casertana.
In ogni caso, il "sacco" del PalaVerde è stato un segnale forte e chiaro a tutte le avversarie, soprattutto per come è arrivato: dopo i primi 20', nonostante un Bowers 5 stelle extra lusso( 15 punti e 18 di valutazione nel solo primo tempo) e nonostante Treviso tirasse in maniera rivedibile sia dalla distanza che dalla linea della carità, la partita risultava essere ancora in equilibrio( 39-41 il parziale a favore dei bianconeri).
La svolta arriva nel terzo quarto, in maniera fragorosa e devastante. Le cifre parlano da sole: 30-10 e 48-2 di valutazione a favore della Pepsi, con un sontuoso Williams da 13+6 e 22 di valutazione in 10'. Stavolta i numeri raccontano davvero tutto: all'uscita degli spogliatoio la reazione casertana è stata rabbiosa e violenta, sia grazie all'incisività ritrovata di Eric Williams, che finalmente decide di attuare il piano partita rendendosi conto che il pur volenteroso Brunner da solo non poteva reggere il confronto di stazza con lui, sia grazie ad una vena ritrovata dalla distanza: 60% da 3 nel solo terzo parziale e 50% complessivo nell'arco della partita. Da lì in poi è stato semplice garbage time e la partita è filata via tranquillamente fino alla sua conclusione senza che la Benetton opponesse la minima resistenza.
Come detto, la mancata qualificazione per la Coppa Italia non ha minimamente scalfito l'entusiasmo dopo l'eccellente prestazione in terra veneta, anzi, ha prima di tutto aumentato la rabbia per lo scellerato inizio di campionato( al di là dell'iniziale assenza, comunque fondamentale, dell'asse play-pivot, c'erano degli evidenti correttivi tecnici da effettuare che Sacripanti ha attuato dando progressivamente una dimensione interna, come testimoniato nelle ultime uscite, ad una squadra essenzialmente perimetrale come quella che l'anno scorso arrivò ad un soffio dalla Finale Scudetto, e di questo gliene va dato atto), ma soprattutto ha (ri)dato all'ambiente la consapevolezza che questa squadra, se riesce ad esprimere il suo pontenziale, può giocarsela con tutti, almeno lungo lo stivale.
Dopo appena due giorni dalla trasferta di Villorba, Caserta è dovuta nuovamente scendere in campo, questa volta per le Last 16 di Eurocup, contro quella che da molti è considerata, alla pari di Alba Belino ed Unics Kazan, la vera favorita della competizione. Nonostante Caserta città abbia snobbato per l'ennesima volta la vetrina continentale( appena 2000 spettatori, e stavolta senza la solita scusante dell'esoso costo dei biglietti, visto che i tagliandi sono stati messi in vendita a prezzi stracciati), coloro che la rappresentano nel rettangolo di gioco hanno dimostrato finalmente lo spirito fiero, leonino e guerriero che aveva caratterizzato la squadra dell'anno scorso: partita dominata o quasi per 30', Juve avanti anche di 14 lunghezze, ma nonostante ciò, l'armata turca, capace in campionato 2 settimane prima di strapazzare il Fenerbahce, in un amen( meno di 2 minuti) ad inizio quarta ripresa riesce a recuperare lo svantaggio di 9 punti con cui si era chiusa la terza frazione. Una doccia che fredda che stordisce ma non abbatte la Juve, che di colpo si ritrova ad inseguire come mai durante quella partita, fino al -5 ad appena 1' e spiccioli dal termine della partita. In quel minuto esce fuori, in tutta la sua efficacia, lo spirito- Juve: tripla di Di Bella che vale il -2 dopo 3 tentativi che il ferro del canestro sputa altrettante volte, il Palamaggiò si infiamma al punto che nemmeno un tiratore di liberi, solitamente preciso, come Tuktu Acik riesce a reggere la pressione: o/2 e palla del potenziale pareggio in mano a Jumaine Jones che taglia il campo andandosi a sua volta a conquistare i liberi che potrebbero valere il supplementare. Se ha tremato la mano del turco, quella del fuoriclasse di Cocoa, finalista NBA nel 2001, rimane salda e insacca i due punti. Il supplementare è quasi un garbage time, di certo a senso unico: a 2' dalla fine la Juve si ritrova a +6(77-71), vantaggio che poi verrà amministrato fino alla fine. Il risultato finale recita 81-76, è tripudio sulle tribune, è tripudio in campo con Williams che imita i suoi tifosi saltellando e festeggiando col goliardico "poporoporopopò".
Era questa l'atmosfera che cercavamo da tempo, è questa l'armonia, la simbiosi tra pubblico e squadra che ha reso grandi l'anno scorso ed è ancora in tempo per renderci tali anche quest'anno, sia in Italia, che in Europa. Al di là delle vicende societarie, che comunque vada si risolveranno solo a giugno, con un intero giro di ritorno da disputare la Juve è nona in campionato( ad appena 2 punti da quarto posto) e in piena corsa per il raggiungimento dei quarti di finale di Eurocup, insomma, c'è tutto il tempo per recuperare ulteriormente terreno in vista di una off-season che al momento tutto appare, tranne che un lontano miraggio come qualche mese fa.
Era questa l'atmosfera che cercavamo da tempo, è questa l'armonia, la simbiosi tra pubblico e squadra che ha reso grandi l'anno scorso ed è ancora in tempo per renderci tali anche quest'anno, sia in Italia, che in Europa. Al di là delle vicende societarie, che comunque vada si risolveranno solo a giugno, con un intero giro di ritorno da disputare la Juve è nona in campionato( ad appena 2 punti da quarto posto) e in piena corsa per il raggiungimento dei quarti di finale di Eurocup, insomma, c'è tutto il tempo per recuperare ulteriormente terreno in vista di una off-season che al momento tutto appare, tranne che un lontano miraggio come qualche mese fa.
Il prossimo avversario sulla strada casertana è, come detto, l'Angelico Biella di coach Cancellieri, vera sorpresa di questa stagione, capace di centrare anche le Final Eight di Coppa Italia. La squadra costruita dal general manager Atripaldi risulta per certi versi diversa rispetto a quella che, nell'opening day della stagione, aveva procurato il primo dispiacere alla Pepsi, espugnando il Palamaggiò 91-87 e mettendo in mostra, per la prima volta, quelli che erano i suoi maggiori talenti: il playmaker Edgar Sosa, che poi ha mantenuto prestazioni di altissimo profilo anche per tutto il girone di andata, AJ Slaughter, che quel giorno ne mise 27 con 6/7 da 3 e 29 di valutazione( alla faccia di chi lo considerava "tiratore alterno") annichilendo l'impalpabile difesa casertana, Jeff Viggiano, 17 punti con la bomba che sostanzialmente chiuse la partita e Goran Suton, centro rivelazione del campionato che, assieme al folletto sudamericano Sosa, ha formato una delle assi play-pivot più temibili del campionato.
Domenica, non ci sarà il sassarese doc Massimo Chessa, che nella partita di andata fu fondamentale con un chirurgico 3/3 da oltre l'arco, al posto del quale Biella ha preso a gettone l'esperto play 35enne Rodolfo Rombaldoni, e nemmeno Nicola Minessi, il capitano e la bandiera biellese, in sostituzione del quale è arrivato da Treviso il giovane Gino Cuccarolo, che proprio domenica scorsa giocò contro Caserta. Insomma, quella che la Juve dovrà affrontare al Lauretana Forum, è una squadra diversa dal punto di vista dell'organico( indubbiamente in difficoltà), ma che inoltre passa un momento non propriamente felice: 4 sconfitte nelle ultime 6( Roma, Cantù e Montegranaro in casa, Brindisi fuori), una vittoria a Varese arrivata in volata con una magia sulla sirena di Sosa e una di misura contro Bologna. In sintesi, le due squadre arrivano a questa partita con due stati d'animo quasi opposti: la Juve sulla scia dell'entusiasmo derivante dalle due prestigiose vittorie a Treviso e contro il Galatasaray, e Biella invece un pò in difficoltà sia per via degli infortuni sia a causa degli ultimi risultati non propriamente soddisfacenti. Il match sarà pertanto di notevole importanza per entrambe le compagini, Caserta potrebbe riacciuffare da subito il "treno" playoff, mentre Biella consoliderebbe il suo quarto posto e scaccerebbe la mini-crisi dell'ultimo periodo.
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