sabato 15 gennaio 2011

L'ANALISI: TREVISO- JUVECASERTA

Foto F.Russo
La vittoria casalinga contro Teramo e una combinazione di risultati favorevoli ha permesso alla Juvecaserta di mantenere vive le speranze di accesso alle Final Eight di Coppa Italia che si svolgeranno dal 10 al 13 febbraio al PalaIsozaki di Torino. Tuttavia, il raggiungimento della kermesse piemontese non passa solo dalla vittoria al PalaVerde di Treviso( prossima ed ultima avversaria nel girone di andata bianconero), ma anche, se non soprattutto, da una serie di incastri favorevoli alla compagine casertana( su 256 possibilità appena 33, un 13% scarso, arridono ai bianconeri, grazie alle quali Caserta potrebbe classificarsi tra il settimo e l'ottavo posto, o, in caso di parità a quota 14 contemporaneamente con Montegranaro, Varese, Roma, Pesaro e Bologna, addirittura in sesta piazza). Inoltre, quest'anno il "format" della Coppa Italia ricalcherà per grandi linee quello dei playoff: niente più sorteggio con due urne( 1°- 4° e 5°-8°) come accaduto negli ultimi anni, ma griglia con accoppiamenti già predefiniti( 1° vs 8°, 2° vs 7°, 3° vs 6° e 4° vs 5°).
Calcoli a parte, è ovvio che una vittoria potrebbe non bastare, ma già di per sé espugnare Villorba, e chiudere il terzo blocco di 5 partite con un 3/5( dopo il 4-1 del secondo) rilancerebbe definitivamente la Pepsi come forza emergente nella lotta playoff( oltre che allontanarla forse una volta per tutte dalla bagarre retrocessione).
Treviso dal canto suo si trova in condizioni di classifica analoghe, anche se penalizzata da numerosi confronti diretti sfavorevoli: con i bianconeri, la Benetton condivide un inizio difficile, una qualificazione alle Last16 di Eurocup( per la verità i biancoverdi hanno chiuso al primo posto davanti all'Estudiantes, prossimo avversario della Pepsi, senza nemmeno una sconfitta), e una posizione in classifica che non rispecchia il vero potenziale del roster messo a disposizione dalla dirigenza. 
Treviso si configura essenzialmente come una squadra casalinga: in casa la Benetton ha una marcia in più, come testimoniano le 4 vittorie su 7 impegni( uniche sconfitte contro Biella con tiro sulla sirena dell'ex capitano Matteo Soragna, e contro Siena e Varese, anch'esse di misura). Lontano dal Veneto i biancoverdi stentano a decollare soprattutto in termini di presenza in campo per tutti i 40', fattore di cui bisogna tener conto il giusto in quanto i ragazzi di coach Repesa sono tra i più giovani e pertanto inesperti del torneo( pur essendo estremamente talentuosi e futuribili), tolti i soli Smith, Nicevic e Brunner. Nonostante ciò, sono comunque arrivati due convincenti successi in terra sarda contro la Dinamo e addirittura alla Futur Show Station contro la Virtus Bologna( per il secondo anno consecutivo).
Nonostante la giovane età dei giocatori trevigiani( molti di essi seriamente poco più che adolescenti) su di essi ci sono enormi aspettative, sia in termini di crescita individuale, quindi anche in prospettiva futura, sia in termini di risultati immediati. Infatti, gli obiettivi della Benetton sono comunque ambiziosi: giocarsi l'Eurocup( e visti i presupposti Treviso non ha nulla da invidiare ai vari Galatasaray, Alba Berlino ed Unics Kazan) e centrare la qualificazione ad una Coppa Europea anche l'anno prossimo, preferibilmente quella più prestigiosa in cui la Benetton riuscì a raggiungere la finale in due occasioni( nel '93 contro Limoges e dieci anni dopo contro il Barca) e a cui manca ormai dalla stagione 2006/07.


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Come detto, dal punto di vista tecnico il roster biancoverde è ben fornito sia in termini numerici che di talento, potenzialmente tra i primi 3-4 d'Italia: in cabina di regia troviamo Stefan Markovic, playmaker serbo classe '88 prelevato dalla Lega Adriatica, dotato buona visione di gioco come testimoniano i 3.5 assist a partita, molto presente a rimbalzo( 4 a partita), fisicamente più grosso dei suoi pariruolo ma comunque discretamente agile e veloce e . Rivedibile dal tiro pesante. Lo spot di guardia, mai come in questo caso principalmente tiratrice, è occupato da "carabina" Ryan Toolson, il miglior marcatore della storia del suo college, Utah Valley, dotato, come è facile intuire, di un'eccezionale mano dalla distanza( 41% da 3), ma comunque in grado di rendersi utile tanti altri modi grazie ad un'ottima tecnica di base. In difesa talvolta è poco presente e non sempre fa sentire il fisico all'avversario. 


el ruolo di ala piccola troviamo il vero leader della squadra, Devin Smith, ex Avellino, con cui vinse nel 2008 la Coppa Italia, e Fenerbahce( esperienza condivisa con un altro ex irpino, oggi tornato alla base, Marques Green). Smith è potenzialmente in grado di fare ogni cosa: difendere intensamente sull'uomo sfruttando il forte fisico, farsi rispettare nella lotta sotto i cristalli, e in attacco, grazie ad una tecnica con pochi eguali, è capace di far male da qualsiasi posizione: dalla distanza come in penetrazione come anche spalle a canestro, insomma, un tuttofare che, se in giornata, può essere devastante per qualsiasi avversario. Indubbiamente il pericolo numero uno. Nello spot di "power forward" troviamo forse il talento più cristallino tra le fila trevigiane, Donatas Motiejunas, lungo lituano classe '90 ex Zalgiris Kaunas, su cui, sin dai tempi delle giovanili, si addensano gli interessi dei grandi club europei oltre che di oltreoceano. Motiejunas, arrivato lo scorso anno in Italia, sta dimostrando una crescita esponenziale: iniziando un pò in sordina lo scorso campionato, ha legittimato il suo ruolo all'interno della squadra stabilizzandosi su un buon livello di rendimento per tutta la stagione. 


Quest'anno è avvenuta la sua vera consacrazione: nell'arco di tutto il girone di andata si è imposto come miglior marcatore della squadra( 13.2 punti e 15.4 di valutazione), mostrando una leadership nel prendersi tiri pesanti quasi irreale per un ragazzo di appena vent'anni. Gli apprezzamenti tecnici su di lui si sprecano: lungo di oltre 210 cm con la mobilità di un piccolo, mani dolcissime da ogni posizione del campo. Unico difetto: è molto leggero. Per uno come lui, destinato o ad un club di alta Eurolega o di NBA, sarà necessario mettere su qualche chilo, altrimenti rischia di precludersi un futuro luminosissimo a causa di un corpo francamente ancora troppo esile per il ruolo che occupa e per la fisicità degli avversari che si ritroverà di qui a poco a fronteggiare. Chiude lo starting five il pivot "bonsai" Greg Brunner, ex Biella e Montegranaro, da quest'estate in possesso di un preziosissimo passaporto svizzero. Lungo massiccio e spigoloso che non fa mai mancare il suo apporto in termini di presenza fisica sotto i tabelloni e difensivamente contro i centri avversari, è comunque dotato di una buona mano, come testimonia il 52% da 2 e il quasi 80% dalla linea della carità.
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La panchina che completa il roster è lunga e tutt'altro che priva di talento, anzi, coach Repesa ha a disposizione praticamente un secondo quintetto da ruotare: Massimo Bulleri, playmaker veterano del nostro campionato, Alessandro Gentile, il figlio dell'indimenticato ed indimenticabile Nando, che l'anno scorso proprio contro Caserta al Palamaggiò risultò il top scorer dei suoi con un fragoroso ventello frutto di una mano chirurgica da 3; in ala piccola Hrvoje Peric, anch'egli proveniente dalla Lega Adriatica, in ala grande un altro classe '90, Jakub "Kuba" Wojciechowski, l'anno scorso in prestito in B1 a Brescia con cui ha giocato una solida stagione e come centro Sandro Nicevic, esperto lungo alla sua terza stagione a Treviso.

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