Sacripanti vince la sfida tattica con Pianigiani |
Prendete il calendario, e cerchiate questa data, 20/02/2011, e se avete avuto la sfortuna di non assistere dal vivo nella bolgia dei cinquemila bianconeri a questa partita, LA partita, potete anche mangiarvi le mani, perchè il parquet di Pezza delle Noci è stato quello che per gli statunitensi fu Lake Placid nel 22 febbraio 1980.
Credere nei miracoli, è quello che hanno fatto Sacripanti, Jones, Di Bella, Koszarek e co, uscire dai luoghi comuni, sfidare l'invincibile per renderlo battibile, sfidare anche quei “fischi amici”, puntuali, chirurgici, che fino all'ultimo sostenevano le velleità senesi. Questa volta la Verbena è uscita sconfitta, senza se e senza ma, qualsiasi alibi sarebbe un mero sintomo di una “cattiva” cultura della sconfitta, non saper perdere, tentava di dimostrarlo Pianigiani quando, alla fine del match, tiene a colloquio la terna arbitrale, come un maestro con gli alunni somari.
Veniamo al match.
La partita si è decisa nel terzo quarto, quando la Pepsi, dopo una grande rimonta, sferrava il colpo del KO, un terrificante 28 – 14, doppiati i campioni, e l'incredibile si evince ancora meglio dalla valutazione delle due squadre nel terzo periodo, 40 – 3 per i campani, un massacro in cui Zisis, Jaric e co hanno recitato la parte delle vittime.
Ottimo inizio per i bianconeri, che superano i senesi nel punteggio, dando battaglia su ogni pallone.
Tralasciando alcuni fischi, un Tecnico dubbio alla panchina casertana, inverte l'inerzia, innervosice gli animi, ma permette al pubblico del Palamaggiò di entrare prepotentemente in partita.
Non si sentono più i fischi arbitrali, non si sentono le indicazioni dei coach, e in campo la partita cresce d'intensità in modo esponenziale, con Kaukenas che imperversa nell'area Pepsi con incursioni immarcabili, a cui risponde Jones versione cecchino, 4/4 dalla lunga per lui, che colpivano Siena e permettevano a Caserta di restare incollata ai campioni d'Italia.
Detto del clamoroso terzo quarto casertano, nel quarto, in un'atmosfera incandescente, Caserta resiste agli attacchi biancoverdi, lotta, e dalla lunetta mette in cassaforte la partita.
Percentuali più o meno simili per le due formazioni, con la Pepsi che domina nel pitturato e che, con più possessi, mostra notevoli percentuali, soprattutto da 3, un 55% a cui al Palamaggiò, nessuno è abituato ad ammirare.
La maggior verve dei casertani, l'ottimo contributo di tutti, panchina inclusa, dimostrato dai sei uomini in doppia cifra, e poi la capacità di non sfaldarsi, di non innervosirsi, nonostante tutto e nonostante tutti, questa la ricetta Made in Caserta per infliggere alla capolista la seconda sconfitta nel campionato.
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