Dopo lo stop settimanale dovuto all' All Star weekend che ha visto incrociare le armi le "stelle" straniere del nostro campionato( per la verità non al completo, viste le numerose e pesanti defezioni) e un'Italia, sì vincitrice del duello, ma ancora in costruzione e pertanto del tutto sperimentale, si riaprono le danze del campionato, con la Juve impegnata sulle lastre di un parquet che ha visto imporsi solo una volta la formazione ospite( e non stiamo nemmeno a dire quale), il Pianella di Cucciago, tana della Bennet Cantù, seconda a pari merito con Milano e a 10 punti di distanza da Siena.
Mai come quest'anno infatti, il fattore Pianella è estremamente determinante, da un lato per il calore che il pubblico canturino è in grado di generare, dall'altro per una formazione, quella di Cantù, che con un anno in più di maturità e di convivenza, ha incrementato e perfezionato ulteriormente il già collaudato sistema messo a punto da coach Trinchieri. Non a caso, infatti, la tattica di gioco canturina è stata più volte accostata, per coralità e pulizia tecnica, a quella di Siena.
Mai come quest'anno infatti, il fattore Pianella è estremamente determinante, da un lato per il calore che il pubblico canturino è in grado di generare, dall'altro per una formazione, quella di Cantù, che con un anno in più di maturità e di convivenza, ha incrementato e perfezionato ulteriormente il già collaudato sistema messo a punto da coach Trinchieri. Non a caso, infatti, la tattica di gioco canturina è stata più volte accostata, per coralità e pulizia tecnica, a quella di Siena.
Caserta, dal canto suo, arriva a questa partita con un solo reduce dall' All Star Game, Jumaine Jones, il quale per la verità ha giocato la partita delle stelle appena 20', ed in condizioni fisiche indubbiamente positive( tolti gli attacchi influenzali che hanno colpito in settimana Martin e Koszarek), viste anche le due settimane di pausa avute.
Tuttavia, l'impegno contro i brianzoli non è l'unico grattacapo per i bianconeri, in quanto alle porte vi è il cruciale appuntamento continentale, valido per l'accesso alle Final Four di Eurocup, contro il temibile Unics Kazan, formazione russa indubbiamente in prima fila per la conquista, sia del campionato russo( addirittura davanti alle due corazzate CSKA e Khimki) sia della ex Uleb Cup.
Coach Sacripanti ha predicato calma fin dal termine della partita casalinga contro Brindisi, affermando la necessità di pensare una partita per volta per affrontare entrambi questi impegni al meglio e, possibilmente, per uscire con 2 punti da entrambi gli impegni, decisivi sia in chiave playoff, che in chiave Final Four.
All'andata la Pepsi si impose 73-65, con una prestazione collettiva ai limiti della perfezione( a testimonianza di ciò, 4 uomini in doppia cifra di valutazione) e una difensiva che ricordò quelle, piuttosto frequenti, che un anno fa regalarono ai tifosi casertani una stagione da incorniciare. Bisogna dire che da quella partita, la Bennet è cresciuta in maniera consistente: se il rendimento casalingo è sempre stato di altissimo spessore, quello in trasferta era caratterizzato da un approccio piuttosto timido e chiuso, come del resto è avvenuto tra le mura di Pezza delle Noci. Ora però Cantù ha limato anche questo dettaglio psicologico, risultando estremamente pericolosa anche in campo ostile( o neutro, basti ricordare la kermesse di Coppa Italia). Insomma, l'impegno è di quelli complicati, ma anche la Juve a distanza di 15 giornate è cambiata sia sotto il profilo tecnico( l'inserimento di Eric Williams è ormai completato e la sua forma fisica è a livelli quantomeno accettabili, mentre all'andata il centrone americano era arrivato da poco e in condizioni fisiche molto precarie) sia dal punto di vista psicologico: la cavalcata in Europa, il terreno recuperato in campionato e la vittoria contro Siena, hanno contribuito in maniera decisiva nella ripresa della fiducia e della consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri mezzi.
Prima della palla a due, la bilancia penderà inevitabilmente verso la compagine brianzola, ma Caserta, se riuscirà a coinvolgere tutti e 5 i giocatori, sia in fase offensiva che soprattutto in quella difensiva, se riuscirà a disinnescare le transizioni canturine e a mettere qualche granello di sabbia nell'organizzazione offensiva della Bennet, allora potrà davvero compiere l'impresa. La Pepsi ha dimostrato più volte di esserne capace, e giocare su un campo espugnato l'ultima volta nel lontano '88, costituisce un'indubbia motivazione per tutti i giocatori bianconeri.
A margine, da segnalare il solito divieto di trasferta a Cantù per i tifosi casertani: dopo il "no" del CASMS alla trasferta canturina al Palamaggiò all'andata, era facile prevedere lo stesso( assurdo, ma lo si ripete ogni anno in occasione degli incontri di Cantù e Roma) trattamento per i tifosi casertani. Si spera che un giorno tutta questa storia, ai limiti del grottesco, possa finalmente finire, visto che è impensabile ritenere che le forze dell'ordine non siano in grado di controllare non più di 100 tifosi, canturini a Caserta o casertani a Cantù che siano.
Nessun commento:
Posta un commento