MVP e assoluto protagonista dell'ultimo quarto, Alex Righetti (basketinside.com) |
L’intervista a fine gara a Sacripanti, davanti alle telecamere di La7, che quasi commosso invita chiunque ne avesse voglia, a donare e dare supporto alla Juvecaserta, questa Juvecaserta, è senz’altro una delle istantanee di maggior valore della partita e dell’intero momento che sta attraversando la Pepsi.
Altre foto di quest’album bianconero sono gli incredibili movimenti di Andre Smith sotto canestro, l’irriducibile Collins, che nonostante la palla non entrasse, non ha mai smesso di provarci, e i “grandi vecchi” Tusek e Righetti, ai quali va gran parte del merito per il parziale decisivo, oltre che a Maresca, romano doc, che mette i punti che chiudono il match.
Caserta inizia male, subisce un Crosariol versione Deluxe nei primi minuti, che domina in attacco e in difesa, oltre alle iniziative di Dedovic e Gordic, duo bosniaco voluto da Tanjevic, mentre la Pepsi è totalmente “sgasata”, ricordando quasi quella dell’anno scorso, più talentuosa di quella attuale, ma con meno voglia e meno carattere, in un ostinato “no money, no play” che sembrava aleggiare anche nelle prime battute di oggi, come se Collins e co fossero vittime del “vociare” degli ultimi giorni.
Invece, contro tutti e tutti, restano attaccati alla partita, nonostante un gioco che fa rabbrividire lo stesso coach Sacripanti, che più volte chiama a rapporto i suoi. Smith e le sue giocate, energia e intensità, fanno sì che i bianconeri concludano il primo quarto solo sul meno 5, 20 – 15.
Secondo quarto invece durante il quale Mordente e Dedovic, supportati da Slokar, producono un parziale che porta i padroni di casa anche sul 33 – 18, che costringe Sacripanti all’ennesimo time out.
Gioca male Caserta, ma ha troppa voglia per mollare, così ricuce in parte lo strappo, fino ad andare negli spogliatoi sul 39 – 32 per Datome e co.
Gioca male Caserta, ma ha troppa voglia per mollare, così ricuce in parte lo strappo, fino ad andare negli spogliatoi sul 39 – 32 per Datome e co.
Il rientro dagli spogliatoi però non ha nulla in comune con i 20’ precedenti, perché la difesa e la voglia premiano i bianconeri, anche in attacco, dove finalmente la palla inizia ad entrare da oltre l’arco, con Tusek e Collins a bruciare la retina e il solito Smith a completare.
Mordente solito salvatore della patria, che con facilità, insieme a Dedovic, entrambi non marcati alla perfezione da Maresca e Rose, mantengono il vantaggio, ma ci si accorge che il vento è cambiato.
Mordente solito salvatore della patria, che con facilità, insieme a Dedovic, entrambi non marcati alla perfezione da Maresca e Rose, mantengono il vantaggio, ma ci si accorge che il vento è cambiato.
Il quarto quarto è, infatti, l’apoteosi delle qualità della Pepsi, arcigna, dura a morire, e con un cuore che batte anche il talento avversario. 36 punti in un quarto, mica Pizza e fichi, una prestazione maiuscola della Juve, che riconosce però in Righetti l’assoluto protagonista, che segna 15 dei suoi venti punti, massacrando la sua ex squadra, insieme ad un Collins che chiude in crescendo. Non che Roma non ci abbia provato, Mordente e Dedovic fino alla fine hanno tentato, con l’ultimo che ha molto da rivedere nella gestione dei momenti che contano davvero, ma Caserta ne aveva sempre di più.
Casertani per la prima volta sotto a rimbalzo, con i romani che ne prendono 32, a fronte dei 28 ospiti, ma il dato invertito che pareggia il bilancio è quello del tiro dall’arco. Sonoro 52% che annichilisce l’Acea, con i 3/5 di Righetti e Tusek, leggermente peggio Collins, con 3/7.
Bianconeri incredibilmente rovesciano una partita che sembrava chiusa, contro una squadra, quella di Lardo, che più lunga e con più talento, aveva maramaldeggiato nei primi venti minuti, senza scalfire però le resistenze bianconere.
E probabilmente la differenza è tutta lì, con Caserta che al -15 reagisce unita, da squadra, mentre Roma, arrivata al -5 a due minuti dalla fine, si sfalda perdendo la trebisonda, evidentemente meno squadra degli avversari.
E probabilmente la differenza è tutta lì, con Caserta che al -15 reagisce unita, da squadra, mentre Roma, arrivata al -5 a due minuti dalla fine, si sfalda perdendo la trebisonda, evidentemente meno squadra degli avversari.
Ennesima impresa dei bianconeri, ma la partita più importante è ancora tutta da giocare, e proprio come i nostri ragazzi, siamo nettamente sfavoriti, ma come appunto dimostrato dagli stessi Righetti e compagni, se si reagisce insieme, non si perde, non si retrocede, non si fallisce.
Acea Roma - Pepsi Caserta 82 - 89
(20-15, 39-32, 58-55)
Acea: Tucker 7, Datome 14, Mordente 14, Marchetti ne, Tonolli, Dasic, Crosariol 6, Dedovic 19, Dasic 4, Gordic 9, Maestranzi ne, Di Giacomo ne, Slokar 9. Allenatore: Lardo
Pepsi: Rose, Maresca 9, Ciorciari, Righetti 20, Collins 17, Smith 21, Doornekamp 3, Fletcher 8, Tusek 11, Cefarelli ne, Di Monaco ne, Rianna ne. Allenatore: Sacripanti
Arbitri: Mattioli, Lo Guzzo, Bettini
Acea: tiri da 2 26/39 (67%), da 3 7/19 (38%), liberi 9/16 (56%), rimbalzi 32 (offensivi 7)
Pepsi: tiri da 2 21/41 (51%), da 3 12/23 (52%), liberi 11/13 (85%), rimbalzi 28(offensivi 7)
(20-15, 39-32, 58-55)
Acea: Tucker 7, Datome 14, Mordente 14, Marchetti ne, Tonolli, Dasic, Crosariol 6, Dedovic 19, Dasic 4, Gordic 9, Maestranzi ne, Di Giacomo ne, Slokar 9. Allenatore: Lardo
Pepsi: Rose, Maresca 9, Ciorciari, Righetti 20, Collins 17, Smith 21, Doornekamp 3, Fletcher 8, Tusek 11, Cefarelli ne, Di Monaco ne, Rianna ne. Allenatore: Sacripanti
Arbitri: Mattioli, Lo Guzzo, Bettini
Acea: tiri da 2 26/39 (67%), da 3 7/19 (38%), liberi 9/16 (56%), rimbalzi 32 (offensivi 7)
Pepsi: tiri da 2 21/41 (51%), da 3 12/23 (52%), liberi 11/13 (85%), rimbalzi 28(offensivi 7)
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