domenica 8 gennaio 2012

L'ANALISI: JUVECASERTA- SUTOR MONTEGRANARO


Ricomincio da tre. 
Come nella commedia del grandissimo e mai troppo rimpianto Massimo Troisi, anche in casa Juve, dopo la sconfitta di misura ottenuta a Venezia, bisognerà necessariamente riprendere la marcia verso il raggiungimento della quota salvezza dopo questi ultimi 3 stop consecutivi (Avellino e Venezia fuori, Bologna tra le mura amiche), 4 nelle ultime 5 partite, e l'unica vittoria, quella casalinga contro Teramo, è stata conquistata riacciuffando a 3' dalla fine un match che, sul -14, sembrava destinato a chiudersi agevolmente in favore degli abbruzzesi. Insomma, Caserta lotta, non molla, va sotto, barcolla come un pugile suonato prossimo al KO, miracolosamente si riprende e continua a macinare terreno giungendo con le unghie e coi denti a giocarsi la partita negli ultimi minuti.
Encomiabili questi ragazzi, a tratti commoventi, anche in considerazione delle condizioni fisiche, al limite dell'indecenza e del grottesco, in cui Caserta da 3 settimane circa è costretta a presentarsi agli appuntamenti di campionato, che mai come in questo momento incalza tremendamente in vista del giro di boa. "Il cane mozzica sempre lo stracciato", si dice dalle nostre parti, e ne stiamo avendo testimonianza diretta negli ultimi tempi: impressionante la quantità e la puntualità chirurgica di infortuni subiti fino ad oggi.
A Varese, il giocatore più in forma della squadra fino a quel momento, l'eroe della vittoria di Siena Stipanovic, subisce il primo stop. Iperestensione del ginocchio per lui, un mese di stop. Torna in campo proprio contro Teramo e poco dopo subisce il secondo infortunio, stavolta alla caviglia. Altre 2 settimane fermo. Ma non finisce qui, Alex Righetti, l'italiano dal rendimento più elevato nel mese di dicembre con una media di quasi 20 punti a partita e unico pericoloso terminale offensivo per lunghi tratti della sua squadra, nella sessione d'allenamento mattutina che precedeva la delicata sfida di Venezia è vittima di un infortunio che terrà lontano dai campi per almeno due settimane. Al 90% non sarà della partita contro Montegranaro e probabilmente nemmeno nel turno infrasettimanale contro Biella.
Questi gli stop più gravi, a cui poi va aggiunto quello di Rose che gli ha fatto saltare la partita di Varese e quelli "di routine" che però hanno fortemente influenzato le prestazioni degli atleti che ne sono stati vittime (problemi intestinali e mal di denti, che tuttora persiste, per Collins, recente botta al polso per Kudlacek, mal di schiena per Doornekamp). Insomma, dopo questo bollettino di guerra si può guardare con soddisfazione alla classifica, in considerazione del fatto che di meglio oggettivamente proprio non si poteva fare.

Alla luce di ciò le ultime 3 sconfitte fanno poco testo, c'è tanto ottimismo nell'ambiente perchè bene o male tutti sono consapevoli che quando questa squadra riuscirà a trovare il proprio equilibrio di forma potrà dare grosse soddisfazioni ai propri tifosi. Bisogna ora stringere i denti in questo periodo di emergenza, cercare di recuperare il prima possibile gli infortunati e sopperire al meglio alla loro mancanza sul parquet in queste settimane così dense di partite.
A tal proposito, il calendario propone per la 15esima giornata del girone di andata il match interno contro la Fabi Montegranaro. Proprio lo sponsor Fabi, durante il mercato estivo e in pieno lock out NBA, aveva provato, non riuscendoci, a portare nelle Marche addirittura Andrea Bargnani. In ogni caso, il roster allestito dall'ex GM sutorino Vacirca era nato sotto i migliori auspici, puntando ad un campionato da possibile mina vagante, come nella migliore tradizione gialloblù. Le cose però non sono andate proprio così: il playmaker titolare designato, quell'Edgar Sosa che l'anno prima fu selezionato addirittura per l'All Star Game di Milano, si è infortunato gravemente con la sua Nazionale ed è stato costretto a saltare l'intera stagione sportiva, costringendo Vacirca e l'allora coach Sharon Drucker a correre urgentemente ai ripari, stravolgendo l'assetto tattico precedentemente impostato.
In cabina di regia si decide per un comunitario, Ivan Zoroski, esperto playmaker serbo che tanto bene fece la stagione prima a Teramo, che avrebbe dovuto spartirsi i minuti proprio col grande ex di giornata, Fabio Di Bella, reduce da una tumultuosa rescissione contrattuale con la "sua" Caserta (la società vantava ancora un anno di contratto, ma allo stesso tempo il giocatore aveva in arretrato delle mensilità non percepite, pertanto, per annullare qualsiasi pendenza, si è deciso per la rescissione consensuale). Dove Montegranaro davvero ha sbagliato quasi completamente è nel resto del reparto esterni: Coby Karl, già visto a Milano, è un giocatore monodimensionale che fa del tiro da fuori la sua arma principale, mentre invece chi sta davvero deludendo è l'altra guardia, Jerem McNeal ( 8pt e 2.5 di valutazione di media col 28% da 2, il 27% da 3 e il 69 ai liberi), nonostante in estate vantasse ottime credenziali provenienti dalla D-League, di cui è stato il quarto marcatore assoluto della stagione 2010/11. Nello spot di "3" la situazione non migliora granchè: Tariq Kirsey, proveniente da ottime stagioni tra Kazan e Siviglia, non è stato in grado di confermarsi all'altezza nella Sutor, forse anche perchè più che di un ottimo difensore e rimbalzista, la Fabi aveva bisogno di un sicuro realizzatore, una volta venuto meno McNeal. A coprire le spalle al francese l'ex udinese Michele Antonutti, che mai si è contraddistinto per essere un cuor di leone e che, in una situazione di crisi e di tensione come quella in casa Montegranaro, non è riuscito ad emergere (attenzione in ogni caso, essendo lui uno di quelli che quando vede bianconero si esalta).
Come tradizione impone, i gialloblù hanno il loro punto di forza tra i lunghi: il duo Ivanov- Brunner (12+8 per l'uno e 11+8 per l'altro di media) è indubbiamente uno dei 4-5 più temibili dell'intera Lega, ed infatti è dalle loro mani che nascono i principali pericoli per le difese avversarie. Chiudono il reparto e l'intero roster l'ex Treviso Sandro Nicevic e l'ex Ferrara Valerio Mazzola.

Come detto dunque, Montegranaro sta attraversando una stagione tormentata ed estremamente difficile: esonerato Drucker e dimessosi Vacirca (di cui il popolo sutorino aveva più volte e da tempo chiesto la testa) si è dato il timone in mano a Giorgio Valli, ma la musica non è cambiata e la Fabi continua a vincere o poco e a convincere men che meno. 8 punti collezionati finora, con sconfitte rocambolesche (ultima fortissima delusione per i tifosi marchigiani la beffa casalinga contro il fanalino di coda Teramo, dopo aver gestito la partita per lunghi tratti) e prestazioni al limite della decenza. Bottino molto povero, a causa di cui Montegranaro sta iniziando seriamente ad intravedere lo spettro dello retrocessione, con la Banca Tercas che pare aver ingranato sul serio dopo la vittoria contro Milano nell'anticipo di giornata di ieri sera con cui raggiunge a quota 8 proprio Montegranaro, oltre a Cremona e Casale Monferrato, che però devono ancora giocare.
Quella che andrà in scena a Pezza delle Noci dunque sarà una sfida d'importanza cruciale per le due compagini: Caserta, nonostante tutto, non può permettersi un altro stop essendo adesso ad appena 4 lunghezze dall'ultima in classifica, Montegranaro deve provare a vincere ad ogni costo poichè il calendario nelle successive partite le è stato tutt'altro che benevolo, essendo costretta ad andare Cantù per poi chiudere il girone d'andata in casa contro Siena.
A far da cornice a questa fondamentale partita, ci saranno amarcord e curiosità che si intrecceranno: sarà l'esordio stagionale per il neo acquisto bianconero Charlie Bell, tante stagioni di NBA alle sue spalle anche da protagonista e per questo accolto a Caserta quasi come un divo holliwoodiano, con la sala clinic del Palamaggiò gremita per la sua presentazione ufficiale. 
Ma soprattutto, Juve- Sutor sarà la prima dell'ex Capitano Fabio di Bella in quella che è stata la "sua"casa nelle ultime 3, bellissime ed intensissime, stagioni.
Chissà a cosa penserà il buon vecchio Dibo quando calcherà i legni del Palamaggiò da avversario. Forse penserà alla salvezza sofferta del primo anno di serie A per l'allora matricola Eldo dove, da back up di Jamar Butler, ha lottato e sgomitato per impossessarsi di quel posto da titolare che ha legittimato nel tempo con prestazioni di enorme cuore e sacrificio e che non ha più lasciato fin quando è rimasto all'ombra della Reggia. Forse penserà all'annata successiva, quella della favolosa cavalcata fino alla gara5 della semifinale scudetto contro Milano, quella della conquista dell'Eurolega, di cui è stato uno dei principali protagonisti. O forse ancora penserà alla scorsa stagione, quella della Juve versione "continentale", capace di arrivare ad un soffio dalle Final Four di Eurocup, andandosi a schiantare, negli ultimi secondi, contro la corazzata Kazan che poi avrebbe agevolmente vinto la competizione. Rimane l'enorme soddisfazione di essere stati gli unici ad avergliela fatta sudare, gli unici a farli tremare davvero. E Dibo era lì, uno dei primi a crederci e uno degli ultimi a mollare. Come sempre del resto.
Il Palamaggiò è pronto a tributarti il meritato omaggio, grazie Fabio, grazie Capitano.

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