lunedì 16 aprile 2012

CASERTA ANNICHILISCE AVELLINO E FA SUO IL DERBY CAMPANO

[Fonte: Basketinside.com]

Caldissimo il PalaMaggiò, 400 tifosi irpini giunti nella città della Reggia, la cornice è elettrizzante, e le due formazioni, rimaneggiate nonostante i recuperi a sorpresa di Collins (vistosa fasciatura alla coscia) e Spinelli, ma pronte a tutto per portare i due punti a casa.


In una partita entusiasmante, con i colpi di Green e Collins, di Doornekamp e Golemac, la differenza la fanno l’eroe di mille battaglie, l’esperto Righetti, letteralmente di fuoco quest’oggi, e la sorpresa della stagione, uno dei papabili come MVP del campionato, Andre Smith.
L’ala statunitense ne mette 24, con 12 rimbalzi, non mollando neppure un centimetro contro Johnson e co, e attaccando caparbiamente i raddoppi di Vitucci, scaricando ai compagni per comodi tiri aperti, oppure concludendo di persona con agilità e intelligenza. Un vero enigma per gli irpini, encomiabili oggi, che con alcuni parziali shock (12 – 0 per i bianco verdi ad inizio 3°Q), hanno continuamente messo alle strette i padroni di casa, grazie ad un certo Linton Johnson. Il lungo avellinese ha fatto registrare 35 di valutazione, grazie ai 16 punti e ai 22, ventidue, rimbalzi tirati giù in testa a Stipanovic e lo stesso Smith, che gli avrebbero consegnato la palma di MVP dell’incontro in caso di vittoria.
Caserta vince, e con la contemporanea sconfitta di Casale Monferrato, è matematicamente salva, conquistandosi la permanenza in Serie A sul campo, anche se ora la palla passerà alla società.
Al contrario, per Avellino resta ancora viva la fiamma “play-off”, che avrebbe del miracoloso per come si è messa la stagione della Scandone, con defezioni, addii, infortuni e grane finanziarie.
Per entrambe la convinzione che meritano la permanenza in A, per i tifosi e per le imprese compiute, e nonostante l’Irpinia e Terra di Lavoro non siano né Armani, né la Brianza, hanno un patrimonio storico e di passione che va difeso e tutelato, come ogni giorno fanno in campo i ragazzi di Vitucci e Sacripanti.
Primo Quarto.Si parte con un minuto di silenzio, messo in programma già prima della morte improvvisa del calciatore del Livorno, PierMario Morosini, perché nella mattinata di sabato è venuto a mancare Luciano Orabona, dirigente del settore giovanile tre volte campione d’Italia e principale artefice della rinascita bianconera post-fallimento. Ha perso la gara più difficile, quella contro il tumore. Gli rende omaggio la sua creatura, la JuveCaserta, e il Palamaggiò tutto.
Si passa quindi al basket giocato, e Avellino parte fortissimo, con Infanti, Green e Golemac, mentre Caserta si affida al solo Smith, che lascia intendere la sua voglia di vincere fin dalle prime battute. Golemac ancora, chiude Johnson con una bimane in alley oop, dopo 6 minuti la Otto è ferma a 5 punti, gli irpini sono già a 13. Gaddefors da due per il massimo vantaggio, poi finalmente il solito Smith ci mette una pezza da 3. Righetti entra e subito prende le redini offensive dei giochi di Sacripanti, cinque punti in fila e solo il canestro da sotto di un dominante Johnson permettono alla Sidigas di chiudere 15 – 17.
Secondo Quarto.Righetti continua a martellare la difesa biancoverde, 2+1 in partenza, ma un redivivo Spinelli risponde immediatamente. Fa il suo ingresso in campo Ron Slay, e il Palamaggiò lo copre di fischi, che sembrano tramortirne anche il gioco (solo 4 punti e poco altro). Slay mette due punti, ma risponde il giovane Cefarelli (classe ’93), che prima difende egregiamente su Linton Johnson, poi mette un piazzato dai 6 metri che porta nuovamente il risultato in parità. Golemac colpo su colpo non lascia scappare i padroni di casa, ma proprio nelle fila della Otto si erge a leader Andre Collins, con una vistosa fasciatura alla gamba, mette una bomba fondamentale , che dà il via all’allungo casertano, chiuso poi da due canestri di Doornekamp, uno dei migliori tra i suoi (chiuderà con 11 pts – 4 recuperi e 15 val.). Green allo scadere fissa il 40 – 33 finale.
Terzo Quarto.Terrificante avvio per la Scandone che con Johnson, Golemac e un precisissimo Infanti, trova prima il pareggio, poi il sorpasso,0 - 12 di parziale prima che gli avversari riescano a bloccare l’emorragia con il solito Smith. Dal lay-up del 12 bianconero, inizia il contro-parziale casertano con Bell e chiuso da Maresca, 12 – 0 e Caserta avanti 52 – 48. Ancora Green a segnare il canestro che registra a referto il 52 – 50.
Quarto Quarto.Righetti è il solito leone, e con un gioco da 4 punti apre le danze. Smith lo segue, poi Doornekamp da 3, e il divario diventa importante, 61 – 52. Smith ne aggiunge altri 4, rispondendo all’onnipresente Johnson e a Golemac con due tiri liberi (Jurica finirà in doppia – doppia punti, 16, e…falli subiti, ben 10, ma a rovinare tutto sono le 8 palle perse).
La bomba di Collins spezza le gambe agli irpini, e allora e garbage time, dove lo spettacolo passa sugli spalti, con i cori e i fuochi colorati che si alzano in curva Ancilotto e nel settore ospiti.
La spunta Caserta, nonostante perda di 3 nel computo della valutazione, perché aveva più motivazioni, perché aveva più voglia. Festeggiano i tifosi bianconeri, ancora di più dopo l’annuncio della sconfitta di Casale, che decreta quindi la salvezza matematica acquisita.
Avellino invece, nonostante per la prima volta si sia trovata di fronte una formazione rimaneggiata quanto quella di Vitucci, non riesce a compiere l’impresa, ma sia i giocatori, sia i tifosi, credono nel miracoloso approdo ai play-off, a prescindere dalle avversità.

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