domenica 21 ottobre 2012

PREVIEW: JUVECASERTA- SUTOR MONTEGRANARO


Assodato che alle nostre latitudini il taglio delle teste è uno degli sport maggiormente praticati e che, nel giro di pochi giorni, la scure del boia popolare ha passato in rassegna più o meno tutti i bianconeri saliti sul banco degli imputati, bisogna prendere atto di quanto emerso in queste prime tre giornate, e cioè che se fino a 15 giorni fa a preoccupare di più era la condizione fisica dei nostri, ad oggi stanno venendo a galla problemi di amalgama e soprattutto grossi difetti strutturali con i quali non si erano fatti i conti in preseason. Indubbiamente a rallentare il naturale processo di crescita e di miglioramento degli automatismi di squadra è stato il fatto di non aver mai potuto contare su un playmaker titolare a tempo pieno, proprio colui che dovrebbe spendere più tempo con i propri compagni per conoscerne pregi e difetti, per capire in che modo gli altri 4 in campo preferiscono che sia loro passata la palla e in che situazione di gioco risultano essere più pericolosi etc, etc. E questo inevitabilmente ha avuto ripercussioni negative negli impegni ufficiali: si vedeva lontano un miglio che Wise non aveva il polso della squadra e che gli altri non ne seguivano, o meglio, non ne capivano gli improvvisi cambi di ritmo, pertanto è stato giustamente tagliato (ora stabilire se questo andasse fatto settimane fa non è di nostra competenza, anche perché la situazione creatasi attorno a lui non è mai stata realmente chiara ai non addetti ai lavori). 
Fatto sta che Gentile si è trovato costretto a fare straordinari a cui, non ce ne voglia, forse non è ancora pronto e che Maresca e Mordente, due guardie fatte e finite, hanno dovuto adattarsi ad un ruolo che possono ricoprire ma che li snatura in maniera palese. 
Per farla breve, a tutti coloro che giustamente si lamentano del fatto che questa non è ancora "squadra" diciamo che hanno ragione e che lo stesso Sacripanti lo ha ammesso. Ma una porta senza maniglia che porta è? una nave senza timone che nave è? sfido a diventare squadra, senza aver potuto contare su colui che dovrebbe essere la guida in campo del quintetto. 
A questo si aggiungono, come detto, dei chiari problemi strutturali: c'è chi ha posto l'accento sulla mancanza di un leader in campo e fuori, chi si è soffermato sull'assoluta mancanza di atletismo ed esplosività dei giocatori (Akindele a parte), chi invece sottolinea l'assenza di specialisti difensivi nel quintetto base e c'è chi, impugnando un po' tutte queste osservazione, punta il dito contro Sacripanti, reo di aver commessi grossi errori in fase di costruzione della squadra. 

E' chiaro che allo stato attuale, se si potesse, andrebbero cambiati 3/5 del quintetto base, però è altrettanto chiaro che, considerando che si piange miseria un giorno sì e l'altro pure e che siamo appena alla quarta di campionato, conviene concentrarsi sul materiale umano e tecnico a disposizione e cercare di trovare la giusta chimica e i giusti equilibri: perchè Jelovac, dopo due partite modalità Casper a Biella quantomeno ha iniziato a manifestare la propria presenza sia sotto le plance (12 rimbalzi) sia in attacco (ha sbagliato tanto, ma almeno sta provando e qualcosina di buono l'ha fatto intravedere, nonostante in difesa sia tutt'altro che arcigno), che Chatfield bene o male si è capito che trattasi della più classica delle guardie tiratrici (si pensava fosse una guardia totale, in grado di essere pericolosa in molteplici situazioni, ma finora si è sempre accontentato di tiri piedi per terra da oltre l'arco) e che in quanto tale necessita di fiducia e di spaziature in attacco degne di essere chiamate tali, che Akindele, nonostante dei fondamentali difensivi rivedibili, è tutto sommato meglio di quanto in molti (me compreso) si aspettavano (buonissima mano ai liberi, movimenti in post-up e sempre presente a rimbalzo) e che dalla panchina, grazie agli Dei del Basket, si alzano giocatori come Mordente, Maresca e Michelori.
Affinale (cit.), in giro c'è di meglio, ma questa squadra, nonostante tutto, ha le carte in regola per mettersene una dietro in classifica più che tranquillamente, ma è chiaro che c'è tanto tanto da lavorare. 

L'AVVERSARIO: Sutor Montegranaro.
Ecco un'altra squadra che non può dire di aver vissuto mesi facili. Chiusura dello scorso campionato abbastanza tribolata, estate altrettanto difficile tra iscrizione incerta e sponsor che non si trovano, e squadra allestita più o meno in saldo tra veterani e giovani prospetti da una guida tecnica di spessore qualche Charlie Recalcati. Anche Montegranaro punta dichiaratamente alla salvezza senza velleità di post season e, in tal senso, l'inizio di campionato non è da buttare, anzi: inizio col botto sbancando il PaladelMauro di Avellino grazie a Cinciarini, Slay e Burns per poi lasciare il passo, in casa, ad avversarie ben più quotate quali Sassari e Bologna, contro le quali però la Sutor non sfigura (entrambe partite perse di misura negli ultimi minuti di gara). E pensare che non è stato neanche un inizio di stagione così facile: in preseason il centro titolare Zachary Andrews subisce una lesione parziale del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro che lo obbliga a rimanere fuori per un mese e mezzo. Al suo posto arriva il pivot lettone ex Girona Rolands Freimanis, che ha disputato in maglia Sutor l'inizio di campionato e che abbandonerà le Marche appena Andrews tornerà pienamente disponibile. La classifica certamente non impensierisce ancora però d'altro canto non è nemmeno tranquillissima, pertanto anche per i marchigiani quella del Palamaggiò sarà una partita da vincere.

ROSTER.
STEELE-CINCIARINI-SLAY-BURNS-ANDREWS/FREIMANIS
DI BELLA-JOHNSON-MAZZOLA + CAMPANI

Dal punto di vista della qualità, del talento e del tasso tecnico Montegranaro è tutt'altro che irresistibile (volendo fare un confronto con una squadra che già abbiamo avuto modo di conoscere, Biella certamente è superiore in tal senso), non hanno un roster lunghissimo (ruotano praticamente in 8) ma hanno giocatori con ruoli definiti messi nelle situazioni di fare ciò che sanno fare meglio, giocano bene di squadra e pieno merito di questo va a Recalcati. 

Ronald Steele, playmaker titolare classe '86 già visto tra Israele e Turchia, dopo una doppia virgola ad Avellino e contro Sassari ha allontanato con forza le insistenti voci di tagli grazie ad un'eccellente prestazione contro Bologna (22 pt. e 25 di valutazione). Esterno che tende ad aggredire il ferro e a subire un buon numero di falli (arma temibile, abbinata alla sua eccellente percentuale ai liberi), non è un passatore nato e difensivamente è tutt'altro che un mastino. In guardia Daniele Cinciarini, volto conosciutissimo del nostro panorama cestistico, a Montegranaro sta vivendo probabilmente la sua miglior stagione della carriera. I numeri parlano da soli: 16.7 pt, 30% da 3 e quasi 15 di valutazione. Completa il reparto esterni Tamar Slay, ala tuttofare se ce n'è una, anch'egli molto noto in Italia per i suoi trascorsi tra Avellino e Venezia. I due lunghi titolari, sulla carta, dovrebbero essere Burns e Andrews, ma quest'ultimo, come detto, causa infortunio non è ancora sceso in campo in maglia Sutor (e potrebbe fare il suo esordio proprio domenica contro la Juve, a tal proposito Recalcati non ha ancora sciolto le proprie riserve): sono entrambi giocatori estremamente solidi difensivamente e completi, con Burns che può vantare una bidimensionalità grazie a cui è pericoloso anche lontano da canestro. Se Andrews non dovesse farcela subentrerà il "gettone" Freimanis, onesto mestierante privo però di un tasso tecnico particolarmente elevato.
Dalla panchina entrano il mai dimenticato ex capitano bianconero Fabio Di Bella, la guardia anglo-canadese Kyle Johnson (scovato tra Grecia e Cipro), buon tiratore ma nulla di più eclatante, Valerio Mazzola, centro ex Ferrara in costante crescita al punto da diventare papabile anche per la Nazionale di Pianigiani (per lui finora quasi 10 pt. e 6 rimb. a partita) e il giovane lungo classe '90 Luca Campani, che finora ha giocato solo qualche spicciolo di partita. 

LA CHIAVE.
Anche Montegranaro, come Biella, è una squadra che nei primi secondi dell'azione prova a correre e a segnare, se questa prima transizione viene loro tolta tendono a giocare a difesa schierata. In linea generale, se ne hanno la possibilità non disdegnano di giocare il contropiede. A Biella abbiamo perso la bellezza di 24 palloni tra incomprensioni, passaggi orizzontali facilmente intercettati e incapacità di superare la prima linea del pressing avversario. Questa è stata indubbiamente una delle chiavi negative della sconfitta al Lauretana Forum che non dovrà in nessun modo essere riproposta contro Montegranaro (e il fatto di non avere playmaker titolare di certo non aiuta). A difesa schierata i ragazzi di Recalcati si appoggiano molto al gioco spalle a canestro dei loro lunghi ma anche di un'ala fisicamente atipica come Slay che in post basso si trova a suo agio, sia concludendo a canestro sia, in caso di raddoppio, scaricando fuori per il tiro piedi per terra di un compagno (in tal senso, Cinciarini Daniele quest'anno sentitamente ringrazia).
Da parte nostra sarà necessario dal punto di vista difensivo mischiare le carte: con le rotazioni più corte la zona sarà un'arma pressocchè obbligata, però bisognerà anche non usarla in maniera sistematica (e soprattutto organizzarla bene, evitando far trovare l'uomo libero sul perimetro dopo appena tre passaggi orizzontali come a Biella) sennò rischiamo di esporci ad un altro bombardamento. Nella loro metà campo potrebbe essere utile provare ad esplorare soluzione alternative ad Akindele in post, far circolare rapidamente la palla e muovere i giocatori sul lato debole. Molto dipenderà dalle percentuali balistiche dei nostri tiratori, è inutile girarci attorno: continuando a tirare col 15% da oltre l'arco, nonostante tiri aperti, non si vince. 

PRONOSTICO.
Sulla carta dovrebbe essere una partita che ci vede favoriti a prescindere dal fattore campo. Ora come ora però non mi sento di dare ai nostri questo genere di investitura. Il basket non è matematica, però Montegranaro ha incontrato avversari più duri di quelli che abbiamo incontrato noi e nonostante questo non ha mai imbarcato e ha i nostri stessi punti in classifica. In tre parole: sono più squadra. E in questa fase iniziale di campionato l'amalgama e la chimica tendono a contare di più del talento dei singoli, della lunghezza delle rotazione etc, etc. 

Caserta-Montegranaro 45%-55%

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