giovedì 25 ottobre 2012

I CAN'T WAIT TO PLAY IN THE NBA, MAYBE. [PARTE 1]


Premetto che, tutto ciò che ivi è stato trattato, corrisponde a vero, e no, non stiamo inventando nulla, veramente questi giocavano nella JuveCaserta 2008/09.
Detto questo, rispetto al post precedente (Come quale? QUESTO!), ci sono alcune varianti.
Tipo? Tipo che questa volta c'è molto più da dire, perchè non caghiamo 'sti poveri beduini prestati alla palla al cesto (e ci perdonino i beduini cestisti, che tanto bene fanno al movimento), da ben 4 anni, e le cose da dire si sono accumulate, e anche per questo, abbiamo diviso il tutto in due parti, la prossima uscirà  a breve.
Altra variante è che, come vedete, abbiamo saltato le annate della Semifinale Scudetto e dell'Eurocup.
No, non ce ne siamo dimenticati, ma sostanzialmente, avevamo molto poco da dire. Mi spiego.
Quasi tutti i protagonisti di quella stagione, hanno continuato le proprie carriere in Italia, al massimo saltando un anno (Williams ad Astana, ma ora a Venezia, Ere in Spagna, ora a Varese), di Doornekamp abbiamo già parlato, e Michelori è tornato. Ergo, pochi argomenti trattabili, ma se proprio volete leggere delle loro mirabolanti avventure, basta chiedere.
Di questo roster mancheranno le Bio di Michelori (ancora a Caserta), Di Bella e Martin, che  sono rimasti in bianconero per le due stagioni successive, restando sempre in Italia dopo la partenza.
Per il resto, troverete tutto. Davvero tutto, purtroppo. 



Partiamo alla grande, con Jamar, classe '85, la point-guard da Ohio St. che insieme al collega Shan Foster (di cui leggerete tra poco), ha contribuito a far nascere a Caserta la Rookiefobia, rara forma di timore innato verso chi, appena uscito da un college, ha intenzione di giocare a pallacanestro in Europa.
Partiamo da uno degli aneddoti più noti a Caserta: perchè fu tagliato da Frates e Betti?
Come dicono dalle sue parti “When in Italy, do as Italians”, e così, il caro Jamar, chiama il coach dicendo che non sta bene, talmente tanto che è costretto a starsene nell'appartamento a...giocare ai videogame.
Non è ancora bravo nel non farsi sgamare, e così, arrivederci e tanti saluti.
Il tempo di passare in Turchia che, dategli un weekend libero et voilà, scattano le manette. A Lorain, Ohio, il ragazzo viene ancora “sgamato”, ma questa volta, al posto di NBA 2009, l'hanno trovato con della marijuana. Una notte al gabbio e cambio di casacca.
Grecia nuova destinazione, ma a Marzo è già in Bosnia, perchè “no money, no play”, e a Larissa di “money” ce n'è davvero poco.
Altra tappa in Germania, Bremerhaven, poi ad aprile di quest'anno vola ai Pirates de Quebradillas.
Quest'anno è a Cipro, inizia a fine ottobre.
Sette nazioni in 4 anni, globetrotters puro, ma occhio alle dogane...


#32 Shan Foster – Caneros de La Romana (LNB, Repubblica Dominicana)

Lui non riusciva proprio ad aspettare l' NBA, ma l'unico aggiornamento negli ultimi anni è stato quello del 29 giugno scorso, quando Dallas si è ricordata di averne ancora i diritti, e li ha inseriti nell'affare Odom, passando il cantante ex Juve agli Utah Jazz.
Lui nel frattempo continua a calcare i parquet europei.
Venire in Italia dopo i 42 punti segnati contro Mississippi State, che l'hanno reso celebre un po' ovunque negli USA, ha sicuramente creato delle aspettative intorno a questa guardia big-size, che però, a parte qualche illusione in precampionato, ha convinto davvero poco, ma almeno è durato l'intera stagione.

Prima di lasciare la Juve, c'è comunque il tempo per farsi odiare, perchè se credete che il solo malcapitato venezuelano (Gabriel, Estudiantes, ma questa è un'altra storia, di cui parleremo, stay tuned) abbia associato Caserta alla Mafia (tzè, ignorante, al massimo camorra...), vi sbagliate di grosso. Egli è infatti solo il Buzz Aldrin della situazione, perchè il primo e quindi "Neil Armstrong" del caso (no, non il trombettista, e non ha neppure vinto il Tour de France, "un piccolo passo per me, ma un grande eccetera eccetera" vi dice qualcosa?), è proprio Shan, che dal Dallas News, in merito all'esperienza casertana, affermò "Esperienza fantastica, sono cresciuto, peccato per i tifosi mafiosi".
Vedete, mica tutti sono fortunati come Sabatini e la Virtus, dove Chris Douglas Roberts si lamenta dei letti e della salsa Alfredo, c'è anche il rookie traumatizzato dalla "Mafia".
Caputo si fece rispettare (Ah, quando Caputo era ancora in prima linea...), e arrivò puntuale la lettera di scuse del tizio di Vanderbilt.
Fine della storiella.

Finita la stagione 2008/09, è finito anche lui in Turchia, Kepez, per poi stabilirsi in Belgio, al Dexia Mons – Hainaut.
Non male il biennio in Vallonia, dove il nostro Sugar ha anche messo un trofeo in bacheca: Coppa di Belgio, con il suo solido mattoncino di 13 pts in finale contro Oostende.
Pure per lui il consueto passaggio in Centro-America, in Repubblica Dominicana, tanto per passare le vacanze.
Ah, e niente, da allora non ha aggiornato il suo canale YouTube. 
Peccato, era bravo. A cantare. 



#30 Guillermo Diaz – Free Agent

Superman, il pallavolista che stregò Caserta. Arrivò in una squadra di veterani e vecchie volpi, come una ventata d'aria fresca, giusto in tempo per i Play-Off. Planando sui vari Morri della situazione, è anche grazie a lui se oggi abbiamo una Serie A da difendere.
Nato pallavolista, diventato cestista, è un ragazzo che non è neppure 190 centimetri, ma diavolo, se salta. Il primo anno in A eravamo sicuri di disputarlo senza di lui, un rookie con quell'impatto quanto ci resta in Italia? Due anni al massimo, poi torna in NBA, dove era stato scelto dai Clippers con la pick numero 52 (Foster alla 51 l'anno dopo).
Senza considerare l'esperienza al Cez Nymburk e i playoff di LegaDue, era il primo anno da PRO per lui, e dopo la non-chiamata a stelle e strisce, ecco il ritorno in Campania.
E meno male! Lui e Slay gli autentici artefici di quella salvezza, con Dibo e Frosini tra gli italiani, a trascinare quei debosciati che condividevano con loro gli spogliatoi.
Avrebbe potuto fare meglio, ma qualche infortunio di troppo cambia sempre le carte in tavola, specie se si fa dell'atletismo il proprio punto di forza. Perde in esplosività, e anche al tiro, che è costretto a modificare, passando dal jump-shot al tiro piedi per terra.
Non facile la sua esperienza a Biella, a Pesaro altalenante, ecco che da potenziale stella, a soli 25 anni, è costretto ad un passo indietro.
Ancora campionato minore, passa ad Arecibo, nella natìa Puerto Rico, e in due estati (2010, 2011), si laurea due volte campione, accanto a gente come Apodaca e Bonzi Wells, ed è anche MVP nel secondo titolo.
I campionati portoricani, dominicani e co, però, sono impieghi estivi, il nostro Superman passa le stagioni a Tbilisi, Georgia. Nella patria dei Sanikidze e dei Markoishvili, lui trascorre due anni nel BC Armia, squadra della Difesa (nel senso che è affiliata al Ministero della Difesa, un po' come il CSKA e le varie squadre moscovite. Parliamo di una repubblica ex-sovietica), dove vince campionato, coppa nazionale e supercoppa, sia nel 2010/11, che nel 2011/12. Oltre ai trofei, il giovanotto portoricano vince anche un passaporto nuovo di zecca, timbrato "Georgia", che fa di lui uno dei tanti statunitensi cittadini dell'est europeo.
Ah, sapete con chi giocava, e che tra l'altro ha beneficiato del passaporto premio?
Jason Richardson, il neo-avellinese, già, e pure l'ex Cantù Sundiata Gaines, ma non è georgiano, lui.
Ora è free agent.
No, non verrà a Caserta.


 
(19 pts, 7.6 rebs e 57.1% da 3 in 26' – 3 partite giocate)

La Leggenda di Ron Ron - da motociclista a sbandieratore.
Chi di voi non ricorda il tap-in allo scadere contro Milano, al Palamaggiò, il primo anno di Serie A?
Il suo giro di campo mimando la celeberrima motocicletta, il mostrare i muscoli ai fotografi, questo e tanto altro è Ron Slay.
Un ragazzo che di talento ne ha a camionate, devastante quando vuole, ma incostante e, soprattutto, non esattamente il prototipo del professionista modello.
Ron ha legato la sua carriera all' Italia, salvo qualche breve eccezione, come l'avventura ai Leones da Ponce (BLN, Puerto Rico), appena andato via da Caserta.
L'anno dopo è a Varese, dove è uno dei migliori, 16 punti e 8 rimbalzi a gara, peccato l'infortunio che ne compromette la stagione, ed ecco la partenza verso altri lidi, ellenici.
Al Maroussi scopre presto la nostalgia per l'Italia: pizza, pasta e stipendi regolari.
Si, perchè, la crisi greca, nella pallacanestro, è arrivata molto prima, e gli stipendi da tempo erano elargiti con la formula dei "pagherò".
Torna quindi a Varese, e seppur con cifre più basse (13+6), completa la stagione alla corte di Recalcati, e sembra anche migliorato, sotto il profilo della costanza.
Giusto per timbrare il passaporto ad una nuova dogana, ecco l'arrivo al Levski Sofia, Bulgaria, dove prende i soldi promessi alla firma, gioca una partita e poi via, fino in Irpinia, ad Avellino.
Il troppo ossigeno gli fa evidentemente male, allora tra una buona partita e più di una stronzata, arriva il Derby. Quello che accadde è storia recente, la "cazzata", le sue scuse, la rabbia casertana e la bordata di fischi con annesso striscione, al Palamaggiò.
Per una cosa però, gli va dato il giusto merito.
Era palpabile nell'aria del PalaDelMauro, così come in casa, che quello con Avellino era un rapporto di facciata, un buon vicinato mal sopportato da entrambe le fazioni, in nome di un gemellaggio calcistico che però non è riuscito ad influenzare i cestofili.
Pazienza, per quanto mi riguarda, la rivalità agonistica non fa altro che aumentare il fascino di una sfida, a patto che finisca al fischio finale.
Quest'anno è a Scafati, tanto per restare in Campania, in una squadra molto simpatica per i casertani.
Inizio devastante, ma con quel poco di talento, non potrebbe essere altrimenti.


#9 James "Jay" Larranaga - Ritirato - Assistant Coach ai Boston Celtics (NBA)

Qui tocchiamo un argomento, o meglio, un giocatore per cui nutro una profonda ammirazione, quindi mi pesa non poco presentarlo tra elementi "di vario genere", e avrei preferito farlo in quello della promozione in Serie A, ma purtroppo, nella nostra regressione, viene prima l'annata nefasta per eccellenza.
Proseguiamo.
James è uno che ha giocato alla grande un po' ovunque, in Spagna, in Francia, ma soprattutto, in Italia.
Ha iniziato a Reggio Calabria (all'epoca crocevia di tante fortunate carriere), a Villeurbanne è stato nominato miglior giocatore europeo del campionato '99/00, e all' All Star Game della Ligue Nationale de Basket
ha vinto, ovviamente, la Gara del Tiro da 3.
Segue le vie della Moda, prima a Parigi, poi all'Olimpia Milano, e arriva nel 2004/05 al Real Madrid, in tempo per i PO, dove vince la Liga ACB, suo maggior successo, nonostante gli appartenga molto di più la Coppa Italia vinta con la Carpisa di Greer e soci, nel biennio successivo.
Poi arriva a Caserta, in uno squadrone prima, dove conquistiamo la Serie A, e in una squadraccia poi, dove a stento ci salviamo.
Straordinario professionista, un IQ sopra la media e maestro degli "intangibles", picchiacchiellisticamente parlando.
Questo, abbinato a leadership e carattere, l'ha prima portato ad essere giocatore-allenatore della nazionale Irlandese, e una volta tornato in patria, la panchina degli Erie BayHawks (NBDL) poi.
Un 60% di vittorie nella franchigia affiliata ai NY Knicks che gli vale la chiamata dal piano superiore: Coach Doc Rivers lo prende nel coaching staff dei suoi Celtics.
L'Allievo che supera il maestro. Jay in NBA prima di Jim Larranaga, il padre che siede sulla panchina di Miami University, e soprattutto, indimenticato eroe alla George Mason, dove allenò per 13 stagioni e condusse i suoi ragazzi fino ad un'impronosticata F4 NCAA.



#12 Alessandro Frosini - Ritirato - Direttore Sportivo alla Pallacanestro Reggiana (Serie A, Italia)

Per Ale vale lo stesso discorso di Jay.
Frosini è stato il predecessore dei "vecchi" giocatori, "bolliti" e quant'altro, che arrivano a Caserta e tornano ad alti livelli.
Ale è uno che non ha bisogno di presentazioni. Un pezzo di storia delle VNere, 2 Euroleghe, 2 scudetti, 3 Coppe Italia (4 con quella conquistata con la Glaxo Verona), e tanta storia Italiana, compreso l'Argento agli Europei del '97 in Spagna.
Ebbene si, l'ultimo trofeo di questo Palmarès così importante, l'ha ottenuto con la JuveCaserta, con la promozione in A, tra l'altro, da protagonista, annullando Michele Maggioli. Con Caserta avviene anche la sua ultima apparizione in A, dopo infatti, passa a Reggio Emilia, in LegaDue, dove appende le scarpette al chiodo, diventando DS della formazione Emiliana.
Poco altro da dire, lui, la sua Storia, l'aveva già scritta prima di approdare all'Ombra della Reggia, quindi niente, solo tanto orgoglio per avergli visto calcare i parquet italici con indosso la canotta bianconera, quella giusta però, mica virtussina.


TO BE CONTINUED...
Stay Tuned on JuveCaserta Report

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