Certe vittorie ti riconciliano non solo con la pallacanestro ma anche col resto del mondo. Certe vittorie lasciano il segno e ti fanno gonfiare il petto, lasciandoti un sorriso a 64 denti per tutta la settimana. La scia del trionfo contro la parte odiata di Bologna sembra non essersi ancora esaurita, un entusiasmo e un ottimismo del genere non si respiravano da mesi. Del resto questo tipo di squadre è quello che fa letteralmente innamorare il pubblico: in passato questa squadra era stata tacciata di remissività e poca combattività, attributi negativi per una compagine che lotta per salvarsi. Domenica, sarà stato un caso, in campo col solo blocco italo-comunitario (e Akindele) è emersa finalmente l'anima e lo spirito guerriero del gruppo, incarnatosi nella difesa di Maresca, nella foga agonistica di Jonusas, nei tuffi del Miche, nei salti e nelle stoppate pallavolistiche del big man nigeriano e, ovviamente, nel cuore, nella serietà e nello spessore umano di Marco Mordente, vero MVP del match (14 punti, 4 rimbalzi e 16 di valutazione), che a fine partita ha commosso tutti con quell'abbraccio liberatorio alla propria famiglia (che, ricordiamolo, sta vivendo in questo periodo momenti difficili), per la prima volta presente al Palamaggiò (e vista com'è andata a finire speriamo che tornino presto e, soprattutto, che le vicende di cui sopra si risolvano nel miglior modo possibile).
Intanto fuori dal campo le nubi sembrano davvero diradarsi: il vicepresidente Iavazzi in settimana ha rilasciato un'intervista per Radio Prima Rete confermando che l'ex patron Caputo sta onorando l' impegno economico preso e che, quindi, dovrebbe essere scongiurato il rischio di chiusura almeno fino al termine della stagione. A testimonianza di ciò gli addetti ai lavori parlano di una Juve abbastanza attiva sul mercato a stelle e strisce, essendo alla ricerca dei logici sostituti di Wise e Chatfield. A inizio settimana si era parlato di tale John Cantrell, guardia ex Chicago State, che ha trovato le sue alterne fortune tra Ucraina, Qatar, Libano e Svezia. Insomma, un curriculum addirittura peggiore di quello portato in dote da Weynmi "Sdeng" Rose, e ce ne vuole.
Il giocatore, manco a dirlo, era smanioso di firmare e chiedeva davvero quattro spiccioli, ma nè Sacripanti nè la dirigenza sono sembrati seriamente convinti delle sue potenzialità e infatti la trattativa, semmai fosse davvero esistita, si è sgonfiata verso fine settimana. Nel frattempo sono salite le quotazioni di una guardia con esperienze di ben altro spessore, JR Reynolds, ex Soresina, Napoli (o meglio Rieti, o meglio Riepoli, vabbè, quella roba là di Papalia), che ha trascorso le sue ultime stagioni in Francia raggiungendo, nel 2009, anche il titolo di campione col Villeurbanne. "Oddio, ancora Francia??" diranno in molti. E come dargli torto, diciamo che le ultime due pesche transalpine sono state il più fulgido esempio di pacco con fiocco: giocatore scassato + giocatore bollito, un'accoppiata esplosiva (che infatti stava per farci saltare in aria). Scherzi a parte, nemmeno Reynolds convince particolarmente, per cui si continua a sondare il mercato alla ricerca di una guardia, di un playmaker oppure di un play-guardia che possa ricoprire efficacemente entrambi gli spot.
Il giocatore, manco a dirlo, era smanioso di firmare e chiedeva davvero quattro spiccioli, ma nè Sacripanti nè la dirigenza sono sembrati seriamente convinti delle sue potenzialità e infatti la trattativa, semmai fosse davvero esistita, si è sgonfiata verso fine settimana. Nel frattempo sono salite le quotazioni di una guardia con esperienze di ben altro spessore, JR Reynolds, ex Soresina, Napoli (o meglio Rieti, o meglio Riepoli, vabbè, quella roba là di Papalia), che ha trascorso le sue ultime stagioni in Francia raggiungendo, nel 2009, anche il titolo di campione col Villeurbanne. "Oddio, ancora Francia??" diranno in molti. E come dargli torto, diciamo che le ultime due pesche transalpine sono state il più fulgido esempio di pacco con fiocco: giocatore scassato + giocatore bollito, un'accoppiata esplosiva (che infatti stava per farci saltare in aria). Scherzi a parte, nemmeno Reynolds convince particolarmente, per cui si continua a sondare il mercato alla ricerca di una guardia, di un playmaker oppure di un play-guardia che possa ricoprire efficacemente entrambi gli spot.
Buone notizie sul campo e segni di vita fuori, a queste condizioni anche l'impegno in terra toscana contro i Campioni d'Italia di Siena sembra essere una montagna meno impervia da scalare.
L'AVVERSARIO: Mens Sana Siena.
Restaurazione e ricostruzione. Queste le parole d'ordine in casa Montepaschi durante la scorsa estate, a causa della fine dell'era Pianigiani (e dei vari Stonerook, Kaukenas e Lavrinovic). Col CT della Nazionale volato in Turchia con l'obiettivo di concretizzare in titoli e coppe i milioni di dollari di cui dispone il Fenerbahce, a salire di grado è stato il suo fedelissimo vice, Luca Banchi.
L'inizio di stagione è stato indubbiamente trautico: steccato il primo grande appuntamento della stagione, la Supercoppa italiana, che ha visto trionfare la Cantù di coach Trinchieri, anche in campionato e in Eurolega la squadra ha stentato a decollare (sconfitte contro Varese e Milano entro i confini nazionali e tre scivoloni europei tra Alba Berlino, Maccabi Tel Aviv e Unicaja Malaga). Nell'ultimo periodo però, di pari passo con l'esplosione di Bobby Brown, le tessere del puzzle hanno cominciato ad andare al loro posto e infatti Siena ha risalito la china su entrambi i fronti di battaglia (terza sia nel proprio girone di Eurolega che in Italia, a pari punti con Cantù).
ROSTER.
BROWN-JANNING-MOSS-SANIKIDZE-EZE
RASIC-HACKETT-KEMP/CARRARETTO-KANGUR-KASUN + RESS
Il fatto che gli unici superstiti della macchina schiacciasassi degli anni scorsi sono Moss, Carraretto e Ress fa capire l'entità della rivoluzione avvenuta in casa Mens Sana. Bobby Brown, erede designato sul campo e nello spogliatoio di McIntyre prima e McCalebb poi, sta rivelandosi a tutti gli effetti il termometro della squadra. Se lui gira girano tutti gli altri e anche le cifre statistiche ne testimoniano il continuo coinvolgimento nell'azione e lo ergono a chiave di volta dell'attacco biancoverde.
Janning, assieme a Rasic e Kasun, fa parte di quel gruppo di giocatori che fino ad ora ha convinto poco e niente. Reduce da un buona stagione a Casale Monferrato, "Matt" si è fatto conoscere come un eccellente tiratore, principalmente sugli scarichi, ma abile anche nel crearsi il tiro autonomamente. Difetto principale che ne fa un giocatore marginale a livelli alti è il fisico estremamente esile, tant'è vero che in Eurolega gioca di media 15', venendogli sistematicamente preferito Marcelus Kemp, firmato come straniero di Coppa. In ala David Moss è un volto conosciuto, difende duro, gioca bene in post, ha un'ottima mano dalla lunga distanza e corre bene il campo, insomma, un tuttofare che più volte ci ha punito in passato tra Jesi, Teramo e appunto Siena. Il reparto lunghi è invece composto da altri due giocatori esperti del nostro campionato: Viktor Sanikidze, atletica e velocissima ala grande ex Virtus Bologna e Ben Eze, centro naturalizzato italiano di ritorno a Siena dopo le deludenti esperienze con Khimki e Milano.
Janning, assieme a Rasic e Kasun, fa parte di quel gruppo di giocatori che fino ad ora ha convinto poco e niente. Reduce da un buona stagione a Casale Monferrato, "Matt" si è fatto conoscere come un eccellente tiratore, principalmente sugli scarichi, ma abile anche nel crearsi il tiro autonomamente. Difetto principale che ne fa un giocatore marginale a livelli alti è il fisico estremamente esile, tant'è vero che in Eurolega gioca di media 15', venendogli sistematicamente preferito Marcelus Kemp, firmato come straniero di Coppa. In ala David Moss è un volto conosciuto, difende duro, gioca bene in post, ha un'ottima mano dalla lunga distanza e corre bene il campo, insomma, un tuttofare che più volte ci ha punito in passato tra Jesi, Teramo e appunto Siena. Il reparto lunghi è invece composto da altri due giocatori esperti del nostro campionato: Viktor Sanikidze, atletica e velocissima ala grande ex Virtus Bologna e Ben Eze, centro naturalizzato italiano di ritorno a Siena dopo le deludenti esperienze con Khimki e Milano.
Dalla panca si alzano, tra gli esterni, Alexandar Rasic, probabilmente il giocatore più discusso del roster e quello, finora, maggiormente sulla graticola, Daniel Hackett, guardia-ala italiana che sta confermandosi ad altissimi livelli dopo l'annata di Pesaro, e il fedelissimo Marco Carraretto, alla sua settima stagione in maglia Montepaschi. Tra i lunghi troviamo l'ala ex Varese e Virtus Bologna Kristjan Kangur, buonissimo tiratore dai 6.75, positivo in questo inizio di stagione e il centrone ex Barcellona ed Efes Mario Kasun che però finora ha lasciato non poco a desiderare. Chiude il roster una tra le note più positive della squadra, Tomas Ress, un altro dei pretoriani di Luca Banchi, che finora non ha mai fatto sentire la mancanza di Eze (infortunato) e ha rimpiazzato brillantemente Kasun quando quest'ultimo era in serata no.
LA CHIAVE.
E' difficile parlare di chiavi tattiche in una partita che ci vede affrontare una delle prime 4 squadre del campionato con un roster talmente corto. E' difficile non tanto per l'esito chiuso (sulla carta) della partita, quanto piuttosto per il fatto che rotazioni così limitate offrono un ventaglio di soluzioni altrettanto limitato. E' stato detto più volte: al completo siamo una squadra che può vincere ai 75 punti perchè non abbiamo il talento per farne 90, ora come ora, nella situazione di emergenza in cui ci troviamo, direi che bisognerà tenere il punteggio al massimo intorno ai 65. Quindi la prima regola da seguire sarà giocare una partita a bassissimo numero di possessi, usare tutti i 24 secondi e correre in contropiede solo a difesa avversaria spezzata.
Negli ultimi due anni non bestemmio se dico che siamo la squadra che ha messo maggiormente in difficoltà Siena (forse la seconda, dietro Cantù) e ciò lo dobbiamo principalmente alla capacità di Sacripanti nel mischiare le proprie difese, alternando abilmente la zona alla uomo. Stavolta non ci saranno i margini per variare come in passato visto che l'esiguità degli uomini a disposizione impone di giocare maggiormente con una difesa conservativa, in primis per i lunghi e in primis per Akindele, che sarà il nostro principale asso nella manica, a mio avviso. Siena non ha corpi di quella stazza da opporre, eccezion fatta per Kasun che però non salta e non corre come il nostro nigeriano. Se vogliamo avere un briciolo di speranza di vittoria bisognerà preservare Deji da falli stupidi (cui di natura è avvezzo) e in tal senso fondamentale sarà l'apporto di Michelori nel dargli fiato. Difensivamente la scelta potrà essere duplice: proviamo a mettere la museruola a Bobby Brown facendogli mordere le caviglie da uno specialista difensivo (Maresca?) lasciando maggiore libertà agli altri, oppure limitiamo gli altri quattro e concediamo qualcosa in più all'ex Oldenburg? a Sacripanti la patata bollente.
PRONOSTICO.
Contro Bologna manco ci hanno quotato (e per questo la soddisfazione è stata ancora maggiore), contro Siena in trasferta la situazione non è che sia tanto migliore: 1.08 è tra le quote più alte per la vittoria dei biancoverdi. Anche i più inguaribili ottimisti tra i tifosi casertani (e ce ne sono, basti pensare agli eroi che sono saliti a Siena) non possono non ammettere che si tratta di una vera mission impossibile, però tutti noi ci attacchiamo, strano ma vero, ai precendenti (nelle ultime 4 partite due vittorie a testa, con loro che quando hanno vinto lo hanno fatto sempre sputando sangue più del dovuto) e all'amarcord: Caserta è a -1 da 450 vittorie in 880 partite di Serie A. Un traguardo del genere bisognerebbe coronarlo con una vittoria prestigiosa, e quale migliore occasione di questa? Tralasciando cabala, precedenti e speranze varie di miracoli, l'esito sulla carta è abbastanza scontato:
Siena-Caserta 90%-10%
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