venerdì 31 dicembre 2010

REPORT: IL DICEMBRE BIANCONERO

Foto F.Russo
Il Bilancio Bianconero:

Cremona - Caserta 72-63 L
Alba Berlin - Caserta 79-62 L
Caserta - Varese 92-80 W
Caserta - Krasnye Krylia 94-67 W
Montegranaro - Caserta 87-89 W
Anwil Wloclawek - Caserta 81-71 L
Avellino - Caserta 79-68 L

Record mese: 3-4
Record Campionato: 4-7
Record Eurocup: 3-2

Il migliore: Fabio Di Bella. Il capitano, pur non raggiungendo apici come quelli di Ere contro Varese e Samara, ha comunque mantenuto lungo tutto l'arco del mese un rendimento di livello, con top ad Avellino, dove è stato lui a rimettere in gioco la partita e a farla quasi vincere ai suoi, nonostante un contorno di giocatori abulico e poco incisivo.

Il peggiore: Luca Garri. Peggiore con riserva, in quanto in assoluto il peggiore del roster è stato Phil Martin, ma, per l'importanza che l'astigiano ha all'interno delle gerarchie di coach Sacripanti, un suo passaggio a vuoto è decisamente più pesante rispetto a quello del canadese. In ogni caso, questa flessione era ampiamente prevedibile visto il rendimento super avuto tra ottobre e novembre, durante i quali è stato lui il lungo di riferimento, sopperendo alle mancanze dei suoi compagni di reparto. Avrà modo di riprendersi al meglio.

Premessa. La Juve che si affacciava al periodo tradizionalmente natalizio attraversava un momento estremamente delicato per il suo futuro dal punto di vista ambientale e poi anche da quello della classifica, col serio rischio di esser costretti ad ammainare ogni ambizione di vertice dopo appena un mese e mezzo di campionato. In breve, dopo l'inizio shock di metà ottobre che ha visto i bianconeri battuti per 3 partite consecutive contro avversarie tutt'altro che di prima fascia quali Biella, Sassari e Pesaro( rispettivamente 91, 92 e 91 punti subiti, a testimonianza di una difesa completamente da mettere a punto), il mese di novembre ha parzialmente ripagato, anche sul fronte europeo, le delusioni dei primi match, tra l'altro persi tutti sul filo di lana: colpo di reni a Siena, dove i bianconeri, pur facendo registrare forse la migliore prestazione della stagione, tuttavia non sono riusciti nell'impresa di espugnare il PalaEstra.
Quindi, altro giro, pur dal punto di vista del gioco positivo, ma altra sconfitta, e siamo a 4 consecutive( anche in questo caso, pecca per i casertani, una difesa deficitaria che ha fatto fruttare altri 91 punti agli avversari).

Foto F.Rus
Si giunge di colpo a metà novembre, alla quinta giornata, che vede la Pepsi di scena al Palamaggiò contro Bologna, ed è in questa partita che si consumano i prodromi del terremoto societario che ha rischiato di far deragliare definitivamente fuori pista la Juve: contro una Virtus molto attenta difensivamente che tenta in ogni modo di imbrigliare le trame offensive casertane, portando la partita sul terreno a lei più congeniale, quella del gioco duro e sporco( nell'accezione cestisticamente positiva del termine) e dei contatti fisici, Caserta, pur rimanendo avanti per abbondanti 25', non riesce ad essere cinica al punto dal mettere definitivamente ko l'avversario, come già successo contro Biella, Sassari e anche Siena. E il finale del thriller purtroppo è lo stesso dei precendenti: sconfitta, ma questa fa più male delle altre, perchè è la quinta consecutiva, perchè è contro un avversario che forse in quell'occasione ha giocato addirittura peggio della compagine casertana e soprattutto perchè è maturata con un quarto quarto indegno da 6 punti totali e 5 di valutazione complessivo( con una Virtus da appena 11 punti). I fischi e gli insulti piovono copiosi sui giocatori, nell'immediato post gara il presidente Caputo rassegna le dimissioni( a beneficio di colui che sarà il nuovo presidente Francesco Gervasio) con un comunicato che incolpa, nemmeno troppo velatamente, staff tecnico e squadra per la debacle di questo inizio di campionato e nel corso della settimana i tifosi chiedono la testa del coach e, a turno, di tutti e 3 gli americani.

Foto F.Russo
Intanto però, c'è poco tempo per pensare alle diatribe societarie, l'impegno europeo incalza e va onorato. Si vola in Russia, destinazione Samara. In molti avanzavano dubbi sulla necessità di impegnarsi seriamente nella competizione continentale( me compreso), per paura di sottrarre ulteriori energie al campionato a quelle già residue, sia nervose che fisiche. E invece no: quella fu la partita della svolta, o meglio, la partita che diede il via ad una buona serie di risultati positivi, comunque intervallati da alcune sconfitte, che permise alla Juve di raddrizzare la propria classifica uscendo dalla zona calda della classifica e centrando l'accesso alle Last 16 di Eurocup come seconda forza del girone proprio a danno dei russi. Seguirono le vittorie di Brindisi( appena 4 giorni dopo aver espugnato Samara), 72 ore dopo quella europea contro i polacchi dell'Anwil Wloclawek, quella tra le mura amiche contro Cantù e infine la sconfitta in Eurocup contro i tedeschi dell'Alba Berlino( a dir la verità viziata da fischi arbitrali estremamente opinabili). Un filotto positivo che diede innanzitutto tranquillità ad allenatore e giocatori e fece passare in secondo piano il "trapasso" societario da Caputo a Gervasio.
Novembre dunque, dopo un inizio ad handicap con le sconfitte di Siena e in casa contro Bologna, si conclude positivamente con le vittorie di Samara e Brindisi e in casa contro Wloclawek e Cantù e con un unico neo, ovvero la sconfitta casalinga contro Berlino, ma assolutamente preventivabile visto lo spessore della squadra.
Dicembre. L'ultimo mese dell'anno si apre però con due passi falsi: il primo in quel di Cremona, dove la Juve, pur conducendo la gara per quasi 30', riesce, per l'ennesima volta, a far recuperare e vincere l'avversaria con un suicidio tattico e uno sbandamento psicologico durato tutto il quarto quarto. Queste le cifre di quell'inopinato quarto periodo, per la verità molto simili a quelle maturate, nella stessa frazione di partita, contro le Vnere: 9 punti totali, 25% da 2, 14% da 3, 0/2 ai liberi, 5 palle perse, 2 stoppate subite ed 1 di valutazione complessivo. Un suicidio, appunto, dettato innanzitutto da fretta nel voler chiudere la partita, come testimonia soprattutto l'abuso del tiro dalla distanza, dopo aver, tra l'altro, giocato egregiamente per quasi 3/4 di partita. A distanza di appena 3 giorni si torna in campo, a Berlino, nella cornice avvenieristica e mozzafiato della O2 Arena, casa dell'Alba. Non è voluto mancare nemmeno il solito, indomabile drappello di pazzi tifosi bianconeri, giunti in 70 unità circa nella capitale tedesca, nonostante la neve che in quel periodo paralizzava l'Europa. Lo spettacolo infatti si limitava sugli spalti, visto che in campo si sono viste le controfigure dei giocatori casertani, completamente affossati dopo pochi minuti di partita, giungendo anche a -26, poi ricucito, grazie anche all'uscita di scena dei titolari tedeschi, fino ad un più dignitoso( si fa per dire, vista la pessima prestazione offerta) -17.

Foto F.Russo
Questa pesante sconfitta parve tuttavia non lasciare strascichi nella menta dei giocatori, tant'è che il pronto riscatto è arrivato immediatamente: 3 vittorie consecutive tra campionato e Coppa, la prima in casa, convincente, contro Varese, in cui la Pepsi ha mostrato, come d'incanto, la precisione al tiro, l'intensità difensiva e, in generale, quella reattività in primis psicologica che tante fortune le arrecò lo scorso anno, e poi anche in Coppa contro Samara, demolita 94-67, e contro cui i bianconeri sono riusciti a strappare la matematica certezza dell'accesso alle Last 16 di Eurocup. In entrambe le occasioni, mattatore della partita è stato il redivivo Ebi Ere, protagonista di due trentelli devastanti con percentuali stellari.
Cavalcando l'onda positiva la Juve riesce ad infilare un ulteriore risultato positivo, la vittoria a Montegranaro, dopo una partita tiratissima culminata con l'overtime che vede i bianconeri vittoriosi, nonostante i marchigiani abbiano avuto, per ben due volte, il tiro della vittoria. Curiosamente, lo scorso anno Caserta, proprio al Palasavelli, fallì il tiro sulla sirena( in quell'occasione il ferro sputò la tripla di Ebi Ere), quest'anno è stata Montegranaro a non riuscire nell'impresa. Dopo la trasferta di Porto San Giorgio, la Juve, prima di Di Bella e Jones, a riposo precauzionale, si è recata in Polonia, a Wloclawek, per una partita che ai fini della classifica non aveva nulla da dire, in quanto i casertani erano già ammessi alla fase successiva e i polacchi matematicamente fuori dai giochi. Per la cronaca, la partita è terminata 81-71 con una Juve che non ha preferito forzare dal punto di vista fisico per farsi trovare pronta per il derby contro Avellino di fine anno. Derby, cui le due compagini giungono con stati d'animo differenti: la Pepsi forte di una scia di due vittorie consecutive in campionato e la Scandone invece in crisi di risultati, proveniente da 4 sconfitte consecutive prima della vittoria contro Cremona.

Alla fine il derby se lo aggiudica, come di consueto al PaladelMauro, l'Air, in seguito ad una partita poco spettacolare e molto farraginosa. Per la Juve, non uno ma almeno due passi indietro rispetto alle positivissime prestazioni contro Samara, Varese e Montegranaro.

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