Jones e il logo dell' Eurolega al Palamaggiò. (A. Fiacco) |
Devotion.
A Caserta e dintorni in quei giorni non si parlava d’altro. Quella parola ti entrava in testa, roba da ritrovati per casa a canticchiare “I feel Devotion” senza nemmeno rendertene conto.
Il motivo era semplice: la Juvecaserta era tornata in Europa, e lo aveva fatto dalla porta principale.
A Caserta e dintorni in quei giorni non si parlava d’altro. Quella parola ti entrava in testa, roba da ritrovati per casa a canticchiare “I feel Devotion” senza nemmeno rendertene conto.
Il motivo era semplice: la Juvecaserta era tornata in Europa, e lo aveva fatto dalla porta principale.
Tutto inizia con Gara 3 dei quarti di finale, Roma - Caserta. I capitolini, per loro sfortuna, quella sera si ritrovano dinanzi un Jumaine Jones monumentale, talmente tiranno con gli avversari che al confronto Nerone sembrava il ragionier Fantozzi.
"Thrilla from Camilla" mette a referto 30 punti e 16 rimbalzi (con 50 in valutazione), Caserta vince la partita e la serie. In quel momento alla Juve si spalancano contemporaneamente le porte della semifinale scudetto e quelle dell’Eurolega. Era troppo, stentavo a crederci.
Quella sera ero incollato al portatile, ascoltando la partita in radio, e ad ogni bomba di JJ saltavo dalla sedia, mi risiedevo, controllavo le statistiche e maledicevo Sky per non aver trasmesso la diretta del match, tutto in questo preciso ordine. Come ben noto, la stagione si concluse con la disfatta di Gara 5 contro Milano, ma l’avventura di Caserta in Europa era appena iniziata.
Primo appuntamento l’8 Luglio a Barcellona, per i sorteggi di Eurolega. Ovviamente, la ciorta del pover’ uomo non tarda ad arrivare: il primo avversario di Caserta è la squadra che nessuno si augurava di affrontare: il Khimki Moscow di Sergio Scariolo. La squadra russa è costruita per arrivare almeno alla seconda fase di Eurolega, per loro i preliminari sono una pura formalità. La data della partita d’andata è il 21 Settembre, il luogo è la Reggia del Basket, il mitico Palamaggiò (cit.). Tra un mancato arrivo di Olumide per mal di pancia e il restyling del Palamaggiò il tempo passa in fretta, eccoci al grande giorno.
Arrivo al Palamaggiò e occupo il solito posto in curva, non c’è il tutto esaurito (forse non tutti avevano capito cosa c’era in gioco quella sera) ma comunque è presente una buona cornice di pubblico. La prima cosa che noto è la scritta “Euroleague Basketball” sul nuovo parquet del tempio: l’ultima volta che l’avevo vista era in tv, ed in campo c’erano Barcellona ed Olympiacos a giocarsi la finale. È bastato quell’adesivo sul parquet a farmi venire i brividi, ma il meglio doveva ancora venire, perché Caserta-Khimki è stato il classico match in cui il solo prepartita vale il prezzo del biglietto.
Entrano in campo i giocatori, ed inizia il riscaldamento, senza capitan Dibo, che salterà la sfida a causa di un infortunio subito in preseason (dicevamo, la ciorta del pover’ uomo). Qualche tiro a canestro ed ecco il momento clou della serata: parte Devotion, l’inno dell’Eurolega risuona nel Palamaggiò.
"Thrilla from Camilla" mette a referto 30 punti e 16 rimbalzi (con 50 in valutazione), Caserta vince la partita e la serie. In quel momento alla Juve si spalancano contemporaneamente le porte della semifinale scudetto e quelle dell’Eurolega. Era troppo, stentavo a crederci.
Quella sera ero incollato al portatile, ascoltando la partita in radio, e ad ogni bomba di JJ saltavo dalla sedia, mi risiedevo, controllavo le statistiche e maledicevo Sky per non aver trasmesso la diretta del match, tutto in questo preciso ordine. Come ben noto, la stagione si concluse con la disfatta di Gara 5 contro Milano, ma l’avventura di Caserta in Europa era appena iniziata.
Primo appuntamento l’8 Luglio a Barcellona, per i sorteggi di Eurolega. Ovviamente, la ciorta del pover’ uomo non tarda ad arrivare: il primo avversario di Caserta è la squadra che nessuno si augurava di affrontare: il Khimki Moscow di Sergio Scariolo. La squadra russa è costruita per arrivare almeno alla seconda fase di Eurolega, per loro i preliminari sono una pura formalità. La data della partita d’andata è il 21 Settembre, il luogo è la Reggia del Basket, il mitico Palamaggiò (cit.). Tra un mancato arrivo di Olumide per mal di pancia e il restyling del Palamaggiò il tempo passa in fretta, eccoci al grande giorno.
Arrivo al Palamaggiò e occupo il solito posto in curva, non c’è il tutto esaurito (forse non tutti avevano capito cosa c’era in gioco quella sera) ma comunque è presente una buona cornice di pubblico. La prima cosa che noto è la scritta “Euroleague Basketball” sul nuovo parquet del tempio: l’ultima volta che l’avevo vista era in tv, ed in campo c’erano Barcellona ed Olympiacos a giocarsi la finale. È bastato quell’adesivo sul parquet a farmi venire i brividi, ma il meglio doveva ancora venire, perché Caserta-Khimki è stato il classico match in cui il solo prepartita vale il prezzo del biglietto.
Entrano in campo i giocatori, ed inizia il riscaldamento, senza capitan Dibo, che salterà la sfida a causa di un infortunio subito in preseason (dicevamo, la ciorta del pover’ uomo). Qualche tiro a canestro ed ecco il momento clou della serata: parte Devotion, l’inno dell’Eurolega risuona nel Palamaggiò.
Brividi, di nuovo. Cazzo, nemmeno 2 anni prima ero li, seduto ad inventare nuovi modi per offendere Hoover, e a tifare per conquistare la storica promozione in A, ed ora la mia squadra si gioca un posto tra le grandi del basket europeo, incitata da quella stessa gente che qualche tempo prima tornava da Pavia in lacrime, e che ora canta a squarciagola “Devotion!”, sempre in lacrime, ma di ben altro tipo.
Ebi Ere in entrata. (Foto F.Russo) |
Le 2 squadre scendono in campo, basta sentimentalismi, c’è da combattere una guerra.
In maglia gialla c’è Keiht Langford, stella di prim’ordine in Europa, c’è Ben Eze, con i suoi bicipiti stile Hulk, e in panchina c’è Sergio Scariolo, uno dei migliori coach a livello europeo, con 2 kili di gel in testa.
In maglia gialla c’è Keiht Langford, stella di prim’ordine in Europa, c’è Ben Eze, con i suoi bicipiti stile Hulk, e in panchina c’è Sergio Scariolo, uno dei migliori coach a livello europeo, con 2 kili di gel in testa.
Palla a due, inizia la partita.
In quel momento tutti i presenti avrebbero firmato per chiudere almeno il primo tempo ancora ancorati alla partita, e non con uno scarto tale da chiudere subito il match. Sorpresa: Caserta chiude il primo tempo avanti, 38-34. È li che cambia qualcosa, in quell'istante capisco che il miracolo è possibile, che il Khimki non gioca come potrebbe: un'occasione così non ricapita più, Caserta puo vincere.
Ebi Ere è in serata, così come Koszarek, la Juve gioca bene e tutti danno il proprio contributo (tranne Olumide, il centro più inutile della storia). Caserta ci crede, ci crede fino in fondo, quando a pochi secondi dall’ultima sirena il punteggio è 74 pari.
Jones sbaglia il canestro del sorpasso, Langford porta la palla dall’altra parte del campo, un paio di palleggi e tiro da 3 con una freddezza che manco George Gervin. Solo rete, 74-77 a 0.4 secondi dalla fine, il match terminerà così.
Torno a casa deluso ed arrabbiato, e la cosa è positiva: non avrei mai pensato di incazzarmi per aver perso contro una squadra attrezzata per arrivare fino in fondo in Eurolega.
Quella sera al Palamaggiò avevo visto un’immensa Juvecaserta, avevo visto una partita storica che non dimenticherò mai.
Juvecaserta - Khimki: io c’ero.
Ebi Ere è in serata, così come Koszarek, la Juve gioca bene e tutti danno il proprio contributo (tranne Olumide, il centro più inutile della storia). Caserta ci crede, ci crede fino in fondo, quando a pochi secondi dall’ultima sirena il punteggio è 74 pari.
Jones sbaglia il canestro del sorpasso, Langford porta la palla dall’altra parte del campo, un paio di palleggi e tiro da 3 con una freddezza che manco George Gervin. Solo rete, 74-77 a 0.4 secondi dalla fine, il match terminerà così.
Torno a casa deluso ed arrabbiato, e la cosa è positiva: non avrei mai pensato di incazzarmi per aver perso contro una squadra attrezzata per arrivare fino in fondo in Eurolega.
Quella sera al Palamaggiò avevo visto un’immensa Juvecaserta, avevo visto una partita storica che non dimenticherò mai.
Juvecaserta - Khimki: io c’ero.
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