Pronti via, si riparte. Non sembra quasi vero, dopo un'estate travagliata a tal punto da mettere in discussione la stessa presenza della compagine bianconera ai blocchi di partenza del campionato di serie A 2011/12. Inutile nasconderlo, il finale di stagione, sia dal punto di vista societario che da quello strettamente legato ai risultati sportivi, ha lasciato nell'ambiente scorie non ancora del tutto eliminate: sia il passaggio da una gestione Caputo- centrista ad una forma oligarchica come quella consorziale( ipotesi stimolante e lungimirante, che però al momento stenta a decollare a causa dell'esiguità di soci fattisi avanti) sia il comportamento remissivo dei giocatori messo in luce nel finale di campionato( atteggiamento questo da più parti giustificato con il più classico dei "no money no play") ha avuto come principale e più preoccupante conseguenza quella di una generale disaffezione e sfiducia nei confronti di una società che, nella passata stagione, ha trovato ben pochi elementi da salvare, soprattutto sotto il profilo gestionale.
Giù tutti insomma, capo chino e pedalare per ritrovare credibilità, prima di tutto agli occhi di quegli stessi tifosi che fino a poche settimane prima affollavano le gradinate di Pezza delle Noci. Il messaggio, bisogna dirlo, è stato colto in pieno dai piani alti della società, la quale, con ammirevole umiltà, ha praticamente ricominciato da zero rifondando un nuovo assetto societario secondo le regole imposte dal Consorzio e mettendo a disposizione del progetto tecnico solo quanto il budget permettesse, senza avallare voli pindarici o illusioni di nuova gloria. L'obiettivo dichiarato, sin dall'inizio, è stato quello della salvezza, e questo tipo di mentalità è stata ben inculcata anche nei nuovi arrivati.
Ma andiamo con ordine: confermatissimo al timone di comando per il terzo anno consecutivo, nonostante le difficoltà, coach Sacripanti. Per quanto concerne il parco giocatori a fine stagione scorsa si pensava che potesse essere confermato, oltre ad Aaron Doornekamp, anche il blocco italico per intero. Ebbene non è stato così: Garri ceduto a Varese( poco inseribile nel contesto tecnico ipotizzato da coach Sacripanti), il capitano, Fabio Di Bella, a Montegranaro, e non senza rammarico( aveva ancora un anno di contratto ma anche diverse mensilità arretrate, la sua cessione al team marchigiano ha permesso di saldare il debito contratto), mentre Martin Colussi ha esercitato l'opzione di uscita dal contratto per accasarsi in Legadue nell'ambiziosa Veroli. Del resto della squadra, solo Jumaine Jones e Timmi Bowers hanno preferito rimanere nella nostra penisola( Pesaro e Venezia rispettivamente), mentre Ebi Ere, cestista nomade per eccellenza, ha voluto provare l'ennesima nuova esperienza firmando in Spagna per l'Obradoiro CAB, Lukasz Koszarek è tornato in patria, Eric Williams ha firmato in Kazakistan con il BC Astana di coach Boniciolli, mentre Phil Martin ha firmato in Legadue per Barcellona Pozzo di Gotto.
La JuveCaserta 2011/12 |
Ovviamente il roster allestito non consente di sognare come magari accade al momento in altri lidi più floridi economicamente, ma di certo sarà in grado di battagliare per difendere la serie A. Dunque lottare, sputare sangue, gettare il cuore oltre l'ostacolo e non risparmiare nulla fino all'ultima goccia di sudore: questi saranno gli attributi più consistenti della squadra, la quale magari non godrà del talento delle compagini che l'hanno preceduta, però anche in precampionato si è mostrata mai doma, con carattere da vendere e siamo sicuri che non mollerà un centimetro che sia uno. E questo, generalmente, al pubblico piace, e tanto. Se l'obiettivo principale di quest'estate era quello di guadagnarsi nuovamente la fiducia del pubblico, bisogna dire che è stato fatto tutto in maniera impeccabile, dalle iniziative pubblicitarie( lodevole la gestione innovativa del nuovo responsabile marketing Marzano) all'allestimento di un roster con un budget oggettivamente basso( si parla di un milione e duecento mila euro).
Intanto, se in casa Juve la situazione non è stata delle più rosee, stessa cosa si può dire di quanto accade tre le alte sfere delle istituzioni cestistiche. La gestione della diatriba Venezia- Teramo conclucasi con l'ammissione dei lagunari nel campionato maggiore( a questo punto a 17 squadre, con una che a turno riposa), la totale deresponsabilizzazione palesata nell'affare Kobe- Virtus e la superficialità mostrata nei confronti della problematica arbitri che ha rischiato fino a ieri di far saltare la prima giornata sono perle di gestione politico- sportiva( che vanno a braccetto con l'idea della wild card, tra l'altro già accantonata) talmente eccezionali ( in negativo) che viene da pensare se il duo Renzi- Meneghin non le abbia partorite di proposito.
Tra crisi economica, società, anche storiche, che per deficienze manageriali falliscono dall'oggi al domani, campionati falsati da ripescaggi a cascata, una nazionale che da 7 anni circa collezione figuracce in giro per il mondo e squadre italiane che faticano ad avanzare e ad imporsi in Europa, di tutto aveva bisogno il nostro maltrattato e bistrattato movimento cestistico tranne che di dirigenti palesemente inadatti a sedersi al posto di comando.
Coach Sasha Djordjevic |
La Benetton, nonostante la perdita del gioiellino lituano Motiejunas, non ha rinunciato alla sua politica di puntare su giovani talenti sotto la guida di esperti giocatori. Infatti, oltre ai confermati Bulleri, Gentile jr, De Nicolao, Cuccarolo( di ritorno dal prestito di Biella) e Wojchiechovski, ha aggiunto diversi giocatori: Sani Becirovic, play- guardia di ritorno nel campionato italiano dopo aver militato tra le fila di Virtus Bologna e Roma e per una breve parentesi a Milano, Vlad Moldoveanu, ala grande classe '88 seguita anche dalla Juve che avrà l'ingrato compito di non far rimpiangere Motiejunas, Brian Scalabrine, centro classe '78, fino a pochi mesi fa idolo incontrastato del TD Banknorth Garden di Boston, la guardia tiratrice a stelle e strisce Twaun Moore, il playmaker israeliano Gal Mekel e il centro americano Jeff Adrien.
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