Ecco, solo la foto di Pavia ci mancava. Tutto finito. Ci vediamo al trigesimo.
Oppure arrivate a fine post, e ve lo spiego.
Falliamo.
Si riparte dalla DNA, o dalla DNB, con il solo contributo di un Iavazzi, e quelle tante piccole aziende che, con piccoli contributi che ora sono briciole, coprirebbero buona parte delle spese per quei campionati.
Si fa tabula rasa, si rende onore ai professionisti che ci hanno accompagnato, Sacripanti, Oldoini, Papa, e gli altri, poi si saluta il Palamaggiò, e si passa a Via Medaglie d'Oro.
Inizieranno in centinaia, finiremo in 1200, o anche più. Un palazzo stracolmo, via Medaglie d'Oro, perchè vicino, perchè puoi arrivarci in bici, perchè si ripartirebbe dove il professionismo è iniziato, perchè si lotterebbe per vincere, perchè si vivrebbe.
Fine del "Vott'a campà" tipicamente meridionale. quell'istinto di sopravvivenza che uccide più di qualsiasi fallimento.
Una ripartenza dal basso, mattoncino su mattoncino, senza voli pindarici alla Caputo, costruendo dalla base, mettendo uomini competenti, magari giovani, pieni di voglia, a fare bene il proprio mestiere, e quindi il bene dela Juve.
Si sfruttino le idee, finalmente.
Una scalata, una salita, anche lunga, ma graduale, conquistata, sudata, meritata e soprattutto, alla nostra portata.
Meglio aspettare di crescere, di diventare più alti, che arrivare in Paradiso con i trampoli, con il rischio di farsi male.
A me non interessa passare il prossimo anno in Serie A, con l'idea del sopravviviamo, poi tutto quello che viene è guadagnato (e puntualmente non arriva niente).
Voglio la mia JuveCaserta, essere orgoglioso dalla Juve, smettere di essere guardati con biasimo dagli appassionati di pallacanestro, di elemosinare soldi a destra e manca, di vedere un palazzo desolatamente vuoto, con quell'atmosfera da capezzale di un malato terminale, che oggi c'è e domani chissà.
Perchè se tutto finisce, non m'importa, perchè anche se dovesse giocare nel campionato UISP al PalaLourdes, avrebbe comunque almeno un abbonamento sottoscritto: il mio.
(Scusate l' Ottimismo, non vorrei rovinare questo clima funereo, quindi continuate pure con la fine della Juve, la fine del basket e aggiungeteci i Maya.)
Post Scriptum: "Pavia". Ripartire dal basso e il lottare per qualcosa, ci ha fatto arrivare a quella gara. Avevamo una squadra, non uno squadrone. C'erano Heinrich, Bencaster, McKie. No, decisamente non uno squadrone. Poi l'anno successivo invece, il volo pindarico.
Ma fino a Pavia no, c'eravamo arrivati con grinta, voglia, buoni giocatori, un grande coach e soprattutto, una passione crescente (vedere il match con Pesaro al Palamaggiò, per esempio).
C'era tutto per far bene, c'era attenzione in città, c'era entusiasmo, lo toccavi, lo sentivi, era ovunque.
E mi manca, non perchè scomparso, ma perchè conscio che puo' ritornare.
Sempre che Gervasio, in un' eventuale sua permanenza, smetta di apparire in conferenza stampa.
condivido, sul tetto non ci arriviamo più, di mecenati appassionati ne abbiamo avuti due (maggiò e caputo) e non credo ne avremo ancora (visti i precedenti scoraggianti). alle loro spalle una miriade di imprenditori pusilli che si sono defilati nel momento del bisogno.
RispondiEliminae allora ripartiamo dalla passione, visto che il basket è un patrimonio della città. come ai tempi della little basket lourdes e dei falchetti.
facciamo il campionato che possiamo permetterci, a viale medaglie d'oro, vediamo giocare i ragazzi di caserta usciti dai playground.
il basket dei grandi lo vedremo su sky. se poi si riuscirà a mettere insieme passione e soldi, magari creando una rete di azionariato, e magari si calmiereranno le spese di un campionato ad alto livello, chissà tra 10 anni riproviamo la scalata.
se no va bene così. gioisco di più a vedere nuovi playground che crescono in città che una partita vinta in una A1 senza futuro.
per il trigesimo comunque propongo il buon pastore.
Da quotare a sangue. Caserta vive di basket, che sia Serie A o Promozione, non importa. Anzi si coltiva la passione, si vive di basket, e con competenza ed idee potrebbe portare la Serie A a portata di mano un'altra volta.
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