lunedì 12 novembre 2012

CHE BELLA CASERTA, LA VIRTUS S'INCHINA

basketinside.com

Partita non ineccepibile per i buongustai di questo sport dal punto di vista della qualità, ma perfettamente in linea con quella che è la Serie A attuale, per cui, passiamo al campo.
Caserta ha aperto e chiuso una partita che la vedeva agnello sacrificale davanti le Vnere, senza americani e con l'ormai risaputa problematica economica, mentre la Virtus era senza Gigli, a cui Finelli ha concesso solo pochi minuti. Invece, come spesso accade, il gigante Golia resta accecato dalla fionda di Davide, che oggi aveva tinte fortemente bianconere, casertane.
Per la Juve è il trionfo del collettivo, guidato da Capitan Maresca e soprattutto, Marco Mordente, che partita dopo partita continua a vestire i panni di leader, anche per questo il più amato dal pubblico bianconero. Ottimo l'inizio di Jelovac e il finale di Gentile. Se per il primo si tratta di una conferma, dopo le ottime prove accumulate nelle ultime gare, per il figlio d'arte il discorso è più ampio.
Stefano era atteso al varco dopo che, la maggior responsabilità ricevuta per l'addio di Wise, era stata disattesa a causa di qualche prestazione nettamente sotto il par. Oggi, per i primi 30', è stato l'unico dei bianconeri a non prendere applausi al rientro in panchina, addirittura qualche fischio sporadico per una gara, quella del figlio di Nando, gravemente insufficiente. Il corredo genetico però, è quello del campione, e per faccia tosta, il ragazzo è tutto suo padre, quindi ecco che Stefano prende la partita di petto, e sono sue le due triple che hanno, di fatto, rintuzzato i tentativi bolognesi.
Bene anche Akindele, che ha stoppato, preso rimbalzi, realizzato, prestazione all-around, e se fosse entrata quella schiacciata, avrebbe anche fatto crollare il palazzetto dei 100 giorni.
Da rimarcare la prestazione di quello che è l' MVP di oggi, Marco Mordente (ricevuto l'encomio del coach in conferenza stampa), esperienza, talento, canestri che pesano nei momenti topici, insomma, come Righetti prima di lui, e Di Bella e Michelori prima ancora, l'ennesima rinascita all'ombra della Reggia.


Oltre i singoli però, come detto, la vittoria è di squadra, punti equamente suddivisi, dominio assoluto a rimbalzo (14 Akindele, 10 (6 off.) Jelovac e 9 (!) Gentile), ma soprattutto, come si evince dal punteggio, 56 punti concessi, Minard limitato a 2 punti dopo l'eccelsa prova della scorsa giornata e un continuo lottare che non ha fatto altro che esaltare e trascinare la Juve di Sacripanti. Se volessimo trovare il pelo nell'uovo in questa gara, è senz'altro la voce palle perse. Ancora 20, ancora troppe.

Per la Virtus Bologna, invece, nettamente una sconfitta che pesa, sia per l'avversario abbordabile, sia per la prestazione offerta, soprattutto degli americani.
Finelli stesso si è lamentato, Minard 3, Smith 6, Hasbrouck 7, e per quanto evidenti i meriti della difesa casertana, non passano inosservati i demeriti del trio statunitense, che ha messo insieme una prestazione monstre da 3/22 da 2 e 3/14 da 3, e una valutazione complessiva dei 3 di -2 (!).
Menzione positiva invece per Mason Rocca, 8 punti e 13 rimbalzi, sostituito egregiamente Gigli, e soprattutto il “baby” Imbrò, che con coraggio e caparbietà, è stato l'uomo in più per i bianconeri bolognesi nei momenti di maggior lucidità della Virtus.
Se la Virtus fosse riuscita a strappare i due punti dagli artigli degli indemoniati casertani, a Casalecchio avrebbero dovuto erigere una statua con l'effigie di tal Giuseppe Poeta da Battipaglia.
Ultimo a mollare, o meglio, non ha mai mollato, ha segnato punti pesantissimi, suo il 7-0 che ha portato al sorpasso felsineo, e soprattutto, giocate decisive nell'arco dei 40', che si trattasse di una tripla o di una palla sradicata dalle mani del malcapitato di turno.
La Juve continua a costruire i propri successi davanti al proprio pubblico, mentre Bologna torna a casa, lasciano non pochi interrogativi per Finelli, americani in primis.
E si chiude così, con l'abbraccio tra Maresca e Mordente in campo, e sugli spalti il “Bologna è solo biancoblù”.

Cronaca


Primo Quarto.
Partita che definire “scialba”, è quasi un complimento. 3 a 2 per Bologna dopo quasi 4 minuti, con errori a non finire, poca lucidità e tanta, troppa confusione. La tripla di Jelovac viene accolta come un goal. Il tiro libero di Poeta segna il 7-8, vantaggio bolognese al 6', che verrà cancellato da Akindele e un Mordente costretto a subentrare ad uno spento Gentile.
Quattro punti di Michelori portano i bianconeri di casa sul 15—10 al primo intervallo.

Secondo Quarto.
Partita che ricomincia esattamente com'era iniziata nel primo quarto. Solo al terzo minuto arriva il primo canestro, un appoggio di Jelovac per il massimo vantaggio, +7. Hasbrouck rompe il ghiaccio per la Virtus, e parte il parziale ospite, targato Imbrò e Minard, che porta in vantaggio i suoi, 17-18.
Caserta non molla un centimetro, e ricambia con gli interessi, 9-0 Juve a cura di Maresca (5 punti), Michelori e Jonusas.
Difesa asfissiante, e serve Poeta per dare nuova linfa ai suoi, con 6 punti quasi di fila (un lay-up con fallo, lanciando la palla praticamente da terra e una bomba allo scadere), e per mantenere le distanze, ci pensa nuovamente Jonusas da 3.
29-26 e unico quarto con vantaggio bolognese.

Terzo Quarto.
Anche al rientro dagli spogliatoi, bisogna aspettare il 3' per vedere la prima realizzazione, con Poeta che porta i suoi a -1. I lunghi di casa si fanno rispettare, ma improvvisamente il match s'accende. Mordente spara la bomba, e sempre dall'arco risponde Poeta. Maresca non ci sta e ancora dai 6,75 la mette. Chiude la contesa Hasbrouck, da 3, of course.
Mordente ne mette 6 di fila in chiusura e si va all'ultimo quarto sul 46-41 Juve.

Quarto Quarto.
Mordente sempre più leader, riparte da dove aveva lasciato, con una tripla, ma la risposta di Imbrò è fulminea. Dopo 30' di danni, Gentile con faccia tosta e talento mette una bomba dal peso specifico enorme, e dopo i canestri di Maresca e Rocca, ne spara un' altra, colpendo dove fa male. 59-47 Juve e partita in ghiaccio.
Il resto è puro garbage, con la Juve a difendere il fortino e la Virtus ad attaccare. Finisce la partita tra i casertani festanti e l'annuncio via microfono che forse, in fondo a questo tunnel, potrebbe esserci una luce, per la sopravvivenza della Juve.

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