Da queste parti di solito la stagione cestistica inizia con la prima della JuveCaserta, cioè oggi.
Ora, quest'estate l'astinenza da palla nel canestro è stata molto più lieve del solito: i mondiali (con le 12607 partite al giorno della prima fase) hanno aiutato noi malati ad attendere Ottobre in modo meno ansioso del "normale", oltre che mostrare al mondo squadre mitologiche come le indimenticabili Filippine, venerate da tutti noi grazie ad un quintetto composto da Andray Blatche con lampi da Durant (ma che cazzo sto scrivendo) e 4 Gilas che fisicamente somigliano al vostro barbiere. Vabbè il resto è noto: USA campioni megagalattici dell'universo, sorpresa Serbia in finale, Francia merda con l'upset sugli spagnoli (USA-Spagna sono già in finale! -cit).
Torniamo a noi. Grazie alle amichevoli qualche indizio sulla nuova JuveCaserta ce l'abbiamo già. Senza mai dimenticare che sono giudizi su basi non proprio solide (leggi 'Shan Foster una volta in preseason ne mise 36'), i 3 americani hanno impressionato positivamente.
Sam Young sembra quello con più carattere e con più talento, le aspettative su di lui sono abbastanza alte, e lo sa. Visto dal vivo ha una potenza e un controllo del corpo non facilmente riscontrabili nelle ali del nostro campionato, un po' di selfcontrol e lucidità in più (alterna giocate pazzesche a palle perse dovute a momenti in cui tende a strafare, anche isolandosi in 1vs5) e il crack è servito.
Non QUEL crack Lamar, hai frainteso, posa il cucchiaio. (scherzo ti vogliamo bene, torna presto) |
Il buon Rich Howell, che nel frattempo si è tinto di biondo un pezzo di barba, pare proprio come lo descrivevano in estate: sostanza a non finire, tipo il pan di spagna della Fiesta (che a me fa schifo, tra l'altro). Salta pochissimo ma l'istinto e il gioco duro sotto canestro è di primo livello, come testimoniano i 21 rimbalzi nella finale del Trofeo Irtet. Ancora da definire l'efficacia del suo gioco in post basso, ma sono sicuro che a questo risponderebbe con 'ci stiamo lavorando', se solo conoscesse l' italiano e JCReport (molto più probabile la prima).
Ora veniamo al giocatore che più mi ha impressionato in assoluto, Frank Gaines.
Se (e dico SE) Frank è questo, abbiamo tra le mani una guardia clamorosa che segna come ogni guardia dovrebbe fare, cioè tantissimo. Niente fronzoli, rilascio pulito e abbastanza veloce e, cosa più importante, la mette. Nella prima partita del Trofeo Irtet non ha praticamente sbagliato mai, o almeno credo perchè dopo 3 triple consecutive ne ha messa una a gioco fermo da 10 metri alzando una parabola altissima, e me ne sono andato perchè era l'unica cosa sensata da fare.
E poi è mancino e gioca con i pantaloncini alti old school, idolo delle masse.
Per il resto, Scott sembra sempre più a suo agio nel ruolo di starter, Moore ha già fatto capire che ha la squadra in pugno e il blocco italiano dovrà continuare ad essere l'arma in più, anche se Vitali (complice qualche infortunio) e Tommasini non sembrano proprio al 100%.
Si va a Roma per la prima (senza Young e Vitali), siamo Caserta quindi se perdiamo 'quest'anno retrocediamo' e se vinciamo 'con Milano in finale ce la giochiamo', da ripetere per ogni domenica di Ottobre, Novembre e pure Dicembre. E niente, non vediamo l'ora di rivedere i nostri colori in giro per i parquet d'Italia.
Ah, sempre da queste parti, la stagione cestistica continua con l'inizio dell'NBA, tra un paio di settimane (si, stiamo andando off-topic).
Quest'annata si prospetta decisamente interessante, con il clamoroso ritorno a casa di LeBron, stavolta con meno capelli e un paio di anelli in più rispetto all'ultima volta, che con Kyrie (che ai mondiali ha dominato sbadigliando) e Love si candida seriamente all'anello, Spurs permettendo ('eh ma sono vecchi!').
E ci sarebbe sempre l'MVP con il #35 di OKC, che si sarebbe pure rotto il cazzo di fare il secondo. Poi Melo nella TPO, il ritorno di Rose, Anthony Davis che è più forte che brutto (il che è tutto dire), i nostri italiani in giro per gli States, Wiggins, Parker e gli altri rookies.
Mò, qua siamo in 3, in due tifiamo Lakers e l'altro Spurs. Ed essere dei Lakers ultimamente è meno motivo di vanto del solito, diciamo così.
In sintesi. La stagione si affronta più o meno come la scorsa: l'obbiettivo è perderne il più possibile per prendere qualcuno di buono al draft. La squadra è attrezzatissima per farlo: via Gasol (ai Bulls), c'è Nick Young che non perdo nemmeno tempo a descrivere, Jeremy Lin (...), Robert Sacre (......), Carlos Boozer (ja non ce la faccio) e Steve Nash, il cui numero di anni è superiore al numero delle partite giocate nella scorsa stagione (seriamente).
![]() |
Gioca anche lui, no? |
Quest'annata si prospetta decisamente interessante, con il clamoroso ritorno a casa di LeBron, stavolta con meno capelli e un paio di anelli in più rispetto all'ultima volta, che con Kyrie (che ai mondiali ha dominato sbadigliando) e Love si candida seriamente all'anello, Spurs permettendo ('eh ma sono vecchi!').
E ci sarebbe sempre l'MVP con il #35 di OKC, che si sarebbe pure rotto il cazzo di fare il secondo. Poi Melo nella TPO, il ritorno di Rose, Anthony Davis che è più forte che brutto (il che è tutto dire), i nostri italiani in giro per gli States, Wiggins, Parker e gli altri rookies.
Mò, qua siamo in 3, in due tifiamo Lakers e l'altro Spurs. Ed essere dei Lakers ultimamente è meno motivo di vanto del solito, diciamo così.
In sintesi. La stagione si affronta più o meno come la scorsa: l'obbiettivo è perderne il più possibile per prendere qualcuno di buono al draft. La squadra è attrezzatissima per farlo: via Gasol (ai Bulls), c'è Nick Young che non perdo nemmeno tempo a descrivere, Jeremy Lin (...), Robert Sacre (......), Carlos Boozer (ja non ce la faccio) e Steve Nash, il cui numero di anni è superiore al numero delle partite giocate nella scorsa stagione (seriamente).
Nick Young, signori. |
Uno dei pochi motivi di 'interesse' sarà vedere in campo il rookie Julius Randle (che si chiama Julius come il Dottore quindi parte già bene), ala da Kentucky scelto all'ultimo draft con la #7, che sembra promettere bene.
E poi c'è lui. Kobe.
Posto che con l'ultimo contratto ha anteposto i soldi all'opportunità di costruire attorno a lui una squadra competitiva (ma questo è un altro discorso), quest'anno le partite dei Los Angeles Lakers si guardano principalmente per vedere il Mamba in azione in una delle sue ultime stagioni.
L'infortunio che l'ha tenuto fuori per la maggior parte della scorsa stagione sembra recuperato completamente, e il #24 presumibilmente supererà a breve MJ nella classifica dei migliori realizzatori di tutti i tempi. Resta da vedere se sarà un Kobe magnanimo con i compagni o un Kobe versione post-Shaq, quando ne metteva 30 a partita (tirando tutto ciò che gli capitava per le mani) e non guardava in faccia i compagni manco quando gli passava la palla sulla rimessa dal fondo. Le probabilità sono poche, ma io tifo per il secondo.
Insomma, un nuovo anno di basket sta per iniziare, e dato che è una delle cose più belle del mondo, ce lo godiamo fino in fondo.
P.S. Rileggendo il tutto noto che questo pezzo è un po' sconclusionato, ma ormai l'ho scritto...
Nessun commento:
Posta un commento