lunedì 26 gennaio 2015

HARD TO EXPLAIN


È davvero difficile da spiegare, Jul.

Perchè siamo ancora assurdamente esterrefatti da ciò che ieri s'è visto al Palamaggiò, che i puristi dicono "non basket, quasi una minors", ma noi diciamo ben vengano 10, 100, 1000 Minors.
S'è vista passione, quella che vedi nelle palestre di tutta Italia, s'è vista la stella avversaria mandare a fanculo il coach di casa, e la risposta dello stesso, che in campo come nella vita, non te le manda certo a dire, Enzino.
Si sono visti airball, ferri scheggiati, arcobaleni ben oltre il tabellone, e tante, tantissime palate. Gente a terra in continuazione.
S'è visto un grasso grosso 35enne haitiano/americano/bosniaco prendere rimbalzi, correre con l'affanno e segnare ovunque, un classico per chi bazzica tra UISP, CSI e Promozione.
E poi ci sono stati loro, gli Antonutti, i Vitali, i Tommasini, che in una gara ai 50 punti hanno deciso la sorte della contesa con rimbalzi e palle rubate.
In un trionfo assoluto della garra, della passione, del fuori i coglioni, negli occhi di chi vi scrive c'è stata la lacrima all'ultimo rimbalzo, al fischio finale, all'abbraccio del gruppo.
E una lacrima per questa squadra non si versava da tempo immemore, mai lo scorso anno dei Brooks e dei quasi Playoff, ad esempio.
E questi sono brutti eh, sono una banda di scappati di casa, sono giocatori che hanno tutto da dimostrare, voglia a iosa ma limiti evidenti, ovunque.

Allora è difficile da spiegare, perchè se ti emozioni per una partita tra le più brutte del decennio, se nel rimbalzo di Antonutti sul tiro di Domercant vedi il rimbalzo di Jones dopo il libero di Bowers in G-2 di Playoff 2010, proprio con Roma, allora è per forza difficile da spiegare, ad un purista di questo sport, senza passare per blasfemo che Charlie Hebdo a confronto son chierichetti.

Tutto questo è ancora più difficile da spiegare quando parli di Andrea Michelori, ieri.
Le lacrime erano tutte per lui, e fiumi di parole sono già stati spesi a proposito, e noi che siamo abbastanza scarsi, non ne aggiungiamo manco una, se non l'ultima blasfemia per questi dannati puristi.

Se vi chiedessero una canotta da ritirare dopo Gentile, Esposito e Oscar, insieme alla #7 di Dell'Agnello, guardando nel post-scudetto, riuscireste a pensarne una differente dal #15 di Andrea?

Una società che ritira la canotta di Michelori, ancora blasfemia, perchè sarebbe difficile da spiegare ad un purista del basket.
Allora mettetevi comodi, a tavolino, e raccontate loro di quello che avete veduto contro Roma ieri, di ciò che avete ammirato nella straordinaria Gara-5 di Semifinale con Milano, o degli ultimi istanti di quella Gara-2 dei quarti con Roma, o di una qualsiasi delle istantanee che conservate dei suoi 5 anni qui, a Caserta.

È difficile da spiegare, insomma, ma abbiamo ottimi argomenti.

(Puristi di sto gran cazzo.)


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